NBA, dal Madison Square Garden al Chase Center, tutte le 29 arene della lega
Un viaggio nelle 30 (anzi 29, finché lo Staples ospiterà sia Lakers che Clippers) case NBA: le più vecchie e quelle nuovissime, quelle dove il fattore campo è il vero sesto uomo e quelle dove è praticamente impossibile trovare un biglietto
BROOKLYN NETS, BARCLAYS CENTER | Uno degli impianti più recenti, sorto nel 2012 quando la squadra ha abbandonato il New Jersey per spostarsi a Brooklyn. Da tutti considerato uno dei più belli ed eleganti di tutta la lega, ma nonostante questo i Nets sono stati i fanalini di coda per numero di spettatori portati all'arena la scorsa stagione (14.941). Un dato sicuramente destinato a cambiare con l'avvento della super coppia Irving-Durant (appena rientrerà).
PHOENIX SUNS, TALKING STICK RESORT ARENA | I Suns stentano sul parquet ormai da anni e il risultato è anche quello di aver allontanato (in parte) i tifosi dall’arena dell’Arizona. I 15.293 tifosi medi rappresentano soltanto l’83% di riempimento dell’arena (uno dei dati peggiori), costruita nel 1992 e tra le più datate della Lega
MINNESOTA TIMBERWOLVES, TARGET CENTER | Peggio dei Suns per percentuale di riempimento fanno i T’wolves con il loro 80%, dato dai 15.305 spettatori medi presenti la passata stagione al Target Center. L’arena di Minneapolis è stata inaugurata nel 1990 - la più vecchia, eccezion fatta per il Madison Square Garden più volte ristrutturato e rimesso nuovo. In Minnesota insomma serve un restyling, sia in campo che fuori
ATLANTA HAWKS, PHILIPS ARENA | Inaugurata nel 1999, la Philips Arena è stata una delle “meno riempite” nella passata stagione (81% di posti occupati nelle 41 gare casalinghe degli Hawks). I canestri di Trae Young e i tanti giovani talenti arrivati in George sembrano poter essere il trampolino migliore per invertire questa tendenza
MEMPHIS GRIZZLIES, FEDEXFORUM | Uno dei mercati più piccoli della NBA, profondamente legato alla squadra dopo anni al vertice e uno stile di gioco diventato il marchio di fabbrica di un’intera tifoseria. Una vicinanza rimasta quasi del tutto intatta (oltre 15.500 spettatori a partita) anche in una stagione difficile a livello di risultati per Memphis. L’obiettivo però è stato raggiunto: Ja Morant è pronto a inaugurare una nuova era al FedexForum, aperto nel 2004 e pronto ad ospitare ancora una squadra da playoff
NEW ORLEANS PELICANS, SMOOTHIE KING CENTER | L’arena più piccola della NBA per capienza totale (16.867 posti), che sin dalla prima partita di questa stagione tornerà a essere stracolma: lo Smoothie King Center è stato aperto nel 1999 e dopo 20 anni si appresta a celebrare lo “Zion Williamson Show” - uno di quei talenti che a New Orleans hanno visto molto di rado nelle ultime stagioni
DETROIT PISTONS, LITTLE CAESARS ARENA | Una della arene più moderne dell’intera Lega (inaugurata nel 2017, prima soltanto della Fiserv Forum di Milwaukee e del neo-arrivato Chase Center di San Francisco) che tuttavia non ha convinto gli spettatori dei Pistons: il 78.5% di riempimento infatti è di gran lunga il peggior dato raccolto dalle 30 franchigie NBA. Aver pensionato il Palace of Auburn Hills non è bastato a riaccendere la passione di Detroit per la squadra
CHARLOTTE HORNETS, SPECTRUM CENTER | Arena del 2005, fresca di All-Star Game appena ospitato, con una squadra però che continua a non entusiasmare a livello di risultato: a Charlotte, e più in generale nel North Carolina, prima degli Hornets si guarda ad altre squadre (ogni riferimento al college basket non è puramente casuale). Senza Kemba Walker poi, bisognerà trovare qualche altra attrazione per convincere i 16.501 spettatori medi della passata stagione a ritornare allo Spectrum Center
INDIANA PACERS, BANKERS LIFE FIELDHOUSE | Lo stato dell’Indiana e la pallacanestro continuano a rappresentare uno straordinario connubio e l’affetto del pubblico nei confronti dei Pacers spesso va al di là dei risultati raggiunti sul parquet. Il 92% di riempimento della Banker Life Fieldhouse ne è la dimostrazione, pronto a salire non appena Victor Oladipo sarà in grado di ritornare a pieno regime sul parquet
SACRAMENTO KINGS, GOLDEN 1 CENTER | Una delle arene più moderne e avveniristiche della Lega, con opere d'arte fuori (Jeff Koons) e dentro l'arena: il Golden 1 Center, inaugurato nel 2016, è giovane e affascinante tanto quanto il roster a disposizione di Luke Walton. Una squadra già in grado di portare oltre il 97% il dato di riempimento dell’arena (17.096 spettatori medi), ma che non vede l’ora di tornare al vertice
L.A. CLIPPERS E LOS ANGELES LAKERS, STAPLES CENTER | Ballano 1.500 spettatori di differenza in media tra le partite casalinghe dei Lakers (18.997) e dei Clippers (17.325) dell’anno passato. Un dato che Center verrà facilmente azzerato dalla squadra di Doc Rivers in questa regular season: Leonard e George infatti garantiscono spettacolo tanto quanto James e Davis. Los Angeles è pronto a godersi tutte e 82 sfide stagionali (senza considerare i playoff): lo Staples Center, già di per sé una delle arene più affascinanti della Lega, sarà l’arena più osservata e ricercata dell’intera stagione
WASHINGTON WIZARDS, CAPITAL ONE ARENA | I nomi sono cambiati, così come in parte il design di un’arena ristrutturata più volte, ma inaugurata nel 1997: la Capital One Arena ha raccolto lo scorso anno ben 17.487 - non pochi, visto lo spettacolo rivedibile offerto sul parquet. Il rilancio della squadra infatti è l’unico modo per provare a riempire quel 14% di posti rimasti vuoti
ORLANDO MAGIC, AMWAY CENTER | Non arriveranno i risultati di metà anni ’90 (neanche lontanamente in realtà), ma è bastato ritornare a giocarsi l’accesso ai playoff per portare oltre il 93% il dato di riempimento dell’arena a Orlando. L’Amway Center in fondo è del 2010, ma in una Lega che cambia così repentinamente ci si mette davvero poco tempo a invecchiare
MILWAUKEE BUCKS, FISERV FORUM | Dal vecchio al nuovo, sia in campo che fuori: questa la scelta dei Bucks, che lo scorso ottobre hanno inaugurato il Fiserv Forum - arena avveniristica sempre strapiena (tutto esaurito in tutte le gare della passata stagione) e il modo migliore per mandare in pensione il Bradley Center. Qualche tempo fa infatti si parlava di un possibile ricollocamento della franchigia, ma con una squadra e un entusiasmo del genere, ogni speculazione a riguardo è stata messa a tacere
HOUSTON ROCKETS, TOYOTA CENTER | Alla Barba più famosa della NBA si aggiunge anche il sorriso di Westbrook: a Houston non sanno se riusciranno a vincere il titolo, ma al Toyota Center certamente si continuerà a respirare aria da playoff. In Texas l tutto esaurito era già una piacevole abitudine, dai tempi di Yao Ming e dall’apertura dell’arena (datata 2003). L’indicazione di quest’anno sembra essere che gli oltre 18 tifosi Rockets torneranno con piacere a seguire la squadra di Mike D’Antoni
OKLAHOMA CITY THUNDER, CHESAPEAKE ENERGY ARENA | Ai tifosi dei Supersonics non piacerà questo dato, ma in Oklahoma sanno bene che per tenersi stretta la franchigia bisogna dimostrare “vicinanza”: 18.203 spettatori medi per 41 partite, il 100% esatto di riempimento. I tifosi alla Chesapeake Energy Arena il loro lo hanno sempre fatto - considerati uno dei pubblici più caldi della NBA. Quest’anno però il banco di prova sarà più complicato anche per loro: per la prima volta senza Westbrook e con una squadra in profonda rifondazione, dovranno aggrapparsi a Chris Paul e Danilo Gallinari per non sprofondare sul fondo della Western Conference
UTAH JAZZ, VIVINT SMART HOME ARENA | Se si parla di pubblico rumoroso e caloroso con la squadra, non si può non tenere conto di quello di Salt Lake City: i Jazz silenziosamente hanno costruito una squadra sempre più competitiva e la gente dello Utah continua a seguire in massa la squadra (100% di riempimento anche per loro). La Vivint Smart Home Arena è datata, aperta nel 1991 e una delle più vecchie della Lega. Continuare a restare al vertice della NBA come risultati potrebbe essere lo stimolo a costruire anche una nuova casa per i tifosi
SAN ANTONIO SPURS, AT&T CENTER | Decine di gare di finali NBA disputate su quel parquet, i cinque titoli degli Spurs affissi sul soffitto dell’arena (il primo conquistato in precedenza rispetto all’apertura) e un unico allenatore che da 16 anni continua a sedersi sulla stessa panchina. All’AT&T Center hanno visto tantissime vittorie, una miriade di campioni e un solo allenatore: dal 2002, sempre e solo Gregg Popovich. Una garanzia per la quale riempire ben oltre il 98% l’arena di San Antonio (18.307 spettatori medi)
DENVER NUGGETS, PEPSI CENTER | Da sempre è considerata l’arena più condizionante dell’intera Lega. Non tanto e non solo per i 18.450 sugli spalti, quanto per l’altitudine alla quale è posto: gli oltre 1600 metri sul livello del mare spesso fanno la differenza nel secondo tempo, quando tolgono il fiato agli avversari di passaggio. Nel frattempo Karl Malone ha messo assieme un gruppo giovane e di talento: dal 1999 a oggi, una delle migliori versioni dei Nuggets mai scese sul parquet al Pepsi Center
BOSTON CELTICS, TD GARDEN | L’arena NBA per antonomasia, il pubblico più passionale ed “europeo” nell’approccio dell’intera Lega (inutile specificare il tutto esaurito nelle 41 gare di regular season): il TD Garden è un vero e proprio mausoleo della pallacanestro, un luogo di culto aperto nel 1995 (e che è andato a rimpiazzare un altro tempio della pallacanestro USA, il vecchio Boston Garden), ma che mantiene immutato il suo fascino anche dopo 25 anni “di attività”
NEW YORK KNICKS, MADISON SQUARE GARDEN | L’arena più famosa del mondo. Serve davvero aggiungere altro? Inaugurato nel 1968, il Madison Square Garden resta uno degli snodi cruciali della pallacanestro NBA, nonostante i Knicks da anni ormai non siano più protagonisti sul parquet. Appassionati, tifosi, curiosi, Spike Lee: sugli spalti potete trovare davvero di tutto, e soltanto in rare occasioni anche un seggiolino vuoto. I grandi free agent non sono arrivati durante il mercato estivo, ma nonostante quello il fascino e la fila fuori dall’ingresso resteranno le stesse
CLEVELAND CAVALIERS, QUICKEN LOANS ARENA | LeBron James è andato via, ma gli spettatori sono rimasti. Questa l’ottima notizia in casa Cavaliers, che nonostante la pessima stagione in campo raccolto oltre 19mila spettatori di media (più dei Lakers, anche se con prezzi decisamente più popolari). La Quicken Loans Arena infatti, inaugurata nel 1994, è una delle più grandi per capienza: la speranza è che arrivi preso un altro LeBron ad accendere l’entusiasmo
PORTLAND TRAIL BLAZERS, MODA CENTER | Un catino infernale, che ribolle di passione e di amore per la pallacanestro. Il Moda Center e i suoi 19.496 spettatori (sempre quelli, visto che da anni c’è il tutto esaurito a ogni gara) restano uno di quei posti magici dove si respira la vera aria di pallacanestro: costruito nel 1995, è uno degli impianti più datati della Lega. E visti i risultati raccolti sul parquet negli ultimi anni, continuerò a riempirsi senza fatica anche nella prossima stagione
GOLDEN STATE WARRIORS, CHASE CENTER | La novità della stagione 2019(20: un impianto mai visto prima, unico nel suo genere, nel cuore di San Francisco. Una scelta radicale (e un enorme passo nel futuro) quello fatto dagli Warriors: l’obiettivo è conservare la passione e il calore garantito per anni dalla Oracle Arena e dai suoi 19.596, con la speranza che la rivoluzione in campo e sugli spalti porti una sferzata di freschezza, ma non cambi i risultati a fine stagione
TUTTO SULLA NUOVA ARENA DEI GOLDEN STATE WARRIORS
MIAMI HEAT, AMERICAN AIRLINES ARENA | A Miami ci sarà anche di meglio da fare, ma l’American Airlines Arena resta uno dei posti più cool della città. Gli anni di LeBron e Wade sono passati, ma andare a vedere una partita degli Heat è sempre un’ottima idea: 19.640 spettatori di media, non sempre attentissimi a ciò che succede sul parquet. I puristi della pallacanestro ne criticano il genere, ma per le casse della franchigia il tutto esaurito è stato una garanzia per tutta la passata stagione
TORONTO RAPTORS, SCOTIABANK ARENA | Un’intera nazione pronta a fare il tifo, 19.824 persone sempre presenti sugli spalti, Drake che continua ad agitarsi di continuo in prima fila, migliaia di persone a Jurassic Park davanti al maxischermo: è un’atmosfera unica quella che accompagna ogni partita dei campioni NBA in carica all’Air Canada Center - che ha cambiato nome proprio nella stagione più importante della sua storia
DALLAS MAVERICKS, AMERICAN AIRLINES CENTER | Oltre 20mila spettatori di media e sempre il tutto esaurito: così come Nowitzki sul parquet, la presenza e la vicinanza dei tifosi dei Mavericks non è mai stata messa in discussione. E così nessuno si è voluto perdere il primo anno di Luka Doncic in NBA: il dato di riempimento dice il 104.2%, venduto letteralmente ogni biglietto a disposizione. E l’American Airlines Center, inaugurato nel 2001, è pronto anche nei prossimi mesi a vestirsi a festa: con la coppia di talenti europei la speranza è quella di ritornare ai vertici come qualche anno fa
CHICAGO BULLS, UNITED CENTER | Non sarà sempre tutto esaurito, ma come media spettatori i Bulls sono secondi in NBA (20.084). Un dato enorme se si considerano i pessimi risultati raccolti sul parquet da una squadra spesso battuta con decine di punti di scarto. Sul soffitto dello United Center nel frattempo però restano gli stemmi con i sei titoli vinti, gli ultimi tre arrivati proprio nell’arena aperta nel 1994. Fuori c’è la statua di Jordan a vegliare sui tifosi, che ogni volta che salgono quelle scale continuano a sperare: “Sarà oggi la volta in cui rivedremo il nuovo MJ?”
PHILADELPHIA 76ERS, WELLS FARGO CENTER | L’arena è del 1996, ma poco importa: a Philadelphia, dopo anni di mediocrità e sconfitte si fa finalmente sul serio. Embiid, Simmons e tutti gli altri sono pronti a dare l’assalto alla vetta della Eastern Conference: 18 anni dopo si può tornare a respirare l’aria rarefatta dei primi posti in classifica, con la consapevolezza che sugli spalti ci saranno sempre 20.441 tifosi a incitare la squadra (la media più alta dell’intera NBA nel 2018/19). Il Wells Fargo Center è pronto a vestirsi a festa e Philadelphia nei prossimi mesi non vorrà farsi sfuggire l’occasione