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NBA, Isaiah Thomas torna titolare dopo un anno e mezzo: "Non può piovere per sempre"

NBA

Era dal marzo del 2018 che Isaiah Thomas non partiva in quintetto, come successo questa notte nel successo di Washington su Detroit. “Ho attraversato situazioni molto più grandi della pallacanestro, ma non può esserci sempre tempesta: il sole prima o poi deve tornare” ha detto dopo la partita, chiusa con 9 punti e 4 assist

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La frase più celebre de Il Corvo, iconico film degli anni ’90, vedeva il protagonista Brandon Lee dire “Non può piovere per sempre”. La pellicola era ambientata a Detroit e chissà, forse è proprio per questo che Isaiah Thomas — impegnato nella notte contro i Pistons con i suoi Washington Wizards — ne ha utilizzato una variante (“Non può esserci sempre tempesta, prima o poi il sole torna a splendere”) per commentare il suo ritorno in quintetto base dopo un anno e mezzo di assenza. L’ultima volta in cui Thomas era partito titolare, infatti, risale al marzo del 2018 con la maglia dei Los Angeles Lakers, intermezzo dimenticabile dell’anno peggiore della sua carriera, rimbalzando da Cleveland a L.A. alla ricerca di una forma fisica andata perduta dopo l’operazione chirurgica all’anca dell’estate 2017. Già, il 2016-17: solamente due anni fa Thomas viveva la miglior stagione della sua carriera con la maglia dei Boston Celtics, venendo nominato per l’All-Star Game e chiudendo addirittura al quinto posto per il premio di MVP. Se fosse stato free agent quell’estate e non avesse avuto quel maledetto problema all’anca, oggi parleremmo di lui come di uno giocatori più pagati della NBA. Ma Thomas non ha ancora smesso di credere di poter tornare a essere quel tipo di giocatore — perché se uno con le sue dimensioni non avesse quel tipo di atteggiamento, non sarebbe neanche più un giocatore NBA.

La mentalità di Isaiah: “Il mio obiettivo è essere uno dei migliori di sempre”

“Io non mollerò mai, indipendentemente da tutto” ha detto Thomas dopo la vittoria sui Pistons, alla quale ha contribuito con 9 punti e 4 assist pur tirando 4/12. “Ho affrontato situazioni ben più grandi del basket. In questo periodo l’unica cosa che mi ha spinto ad andare avanti è stato guardare i miei figli negli occhi. So qual è il mio obiettivo: quello di essere uno dei migliori di sempre a giocare a pallacanestro. E so di avere ancora molto da dare: ho solamente 30 anni”. Dopo una stagione intera passata a rimettersi a posto fisicamente e a guidare i giovani Denver Nuggets senza alzarsi praticamente mai dalla panchina, ora Thomas sta sfruttando al massimo l’occasione concessagli dagli Wizards, prendendosi il posto in quintetto dopo tre partite da 16.3 punti e 7.3 assist di media in soli 21 minuti. “Non voglio mentire a nessuno: ci sono stati giorni durante la riabilitazione in cui è stata dura” ha detto Isaiah. “Ha volte mi sono sentito distrutto. Ma non può esserci sempre tempesta: prima o poi il sole torna sempre a splendere. Ho un grande gruppo di amici e parenti attorno a me: sono loro ad avermi aiutato più di chiunque altro”. 

Il ritorno in quintetto e la divisione dei compiti coi titolari

Ora Thomas dovrà adattarsi a dividere il pallone con Bradley Beal, Thomas Bryant e Rui Hachimura, ma non sembra esserne preoccupato: “Sono passato da segnare 30 punti di media a non avere la stessa opportunità, giocando 20 minuti a gara per motivi di infortuni e venendo tenuto lontano dal pallone” ha detto sul suo recente passato. “Avevo tutto contro di me, perciò è stata dura. Ma ho fatto il meglio che ho potuto, sfruttando ogni piccola opportunità che mi è stata data. È stato un lungo percorso, ma finalmente il duro lavoro che ho fatto mi ha permesso di essere sano e di tornare titolare. So chi sono, so di essere uno dei migliori giocatori del mondo. Il mio approccio è sempre lo stesso, ma sono semplicemente contento di partire di nuovo in quintetto”.