
NBA, risultati della notte: Anthony Davis vince da ex a New Orleans, 9 in fila per i Bucks
Successo sofferto dei Lakers a New Orleans, nella prima da ex di Anthony Davis contro i Pelicans - chiusa con 41 punti e 9 rimbalzi, mai nessuno così bene all'esordio da avversario. Milwaukee vince ancora e fa nove in fila per la prima volta negli ultimi 33 anni, successo allo scadere dei Clippers a Memphis. Boston batte Brooklyn (senza Irving al TD Garden) con 39 punti di Kemba Walker. Di seguito il racconto e gli highlights delle 14 partite giocate nella notte

NEW ORLEANS PELICANS-LOS ANGELES LAKERS 110-114 | Anthony Davis si prende il primo successo in carriera contro i Pelicans - osservato speciale e fischiato per 48 minuti dai suoi ex tifosi a New Orleans. Il n°3 dei Lakers chiude con 41 punti a referto - il massimo in stagione, mai così tanti punti nella storia NBA per un giocatore alla prima da avversario contro la sua ex squadra - piazzando le giocate decisive nel finale: il rimbalzo sull'errore decisivo di Redick, tre tiri liberi a segno su quattro tentativi negli ultimi sei secondi e soprattutto la palla rubata che non permette ai padroni di casa di tentare il tiro del sorpasso
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Non solo Anthony Davis, ma anche tanto LeBron James nel nono successo in fila dei Lakers in questo straripante inizio di stagione. Il n°23 gialloviola segna 15 dei suoi 29 punti nel quarto periodo, dando la scossa ai compagni nell’ultima frazione e guidando la rimonta dal -15. Con AD in panchina a causa di un problema al gomito, è James a realizzare i canestri della risalita Lakers - tra i quali la tripla che gli permette di scollinare oltre quota 33.000 punti in carriera. Alla sirena finale ci sono anche 11 assist - uno per Kyle Kuzma in angolo nell’ultimo minuto che permette ai Lakers di restare definitivamente avanti nel punteggio
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Nove minuti in campo, una tripla tentata e zero punti a referto per Nicolò Melli; -12 di parziale Pelicans con lui in campo, con tanto di ondata di inizio quarto periodo che ha travolto anche l’azzurro. Sono altri i giocatori che permettono a New Orleans di fare a lungo gara di testa, prima di naufragare sul più bello: alla sirena finale sono 29 punti e 12 assist per Jrue Holiday, 23 e 10 rimbalzi per un Brandon Ingram molto impreciso al tiro (4/21 dal campo, recuperato in parte con il 13/13 a cronometro fermo). Errori che pesano soprattutto negli ultimi secondi, in un match molto divertente in cui ogni singolo possesso ha fatto la differenza
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BOSTON CELTICS-BROOKLYN NETS 121-110 | Niente Kyrie Irving al TD Garden nella prima sfida stagionale tra Boston e Brooklyn, in un’arena stracolma di tifosi che avevano comprato il biglietto in attesa del ritorno in città del n°11 biancoverde. Cartelli con le scritte “Dov’è?”, “Codardo”, “Kyrie fa schifo!” hanno riempito gli spalti, oltre ai cori contro il grande ex di giornata che in maniera automatica sono stati intonati decine di volte dagli appassionati di Boston
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Una partita speciale anche per Kemba Walker, rientrato sul parquet dopo il brutto colpo al collo che aveva fatto temere il peggio e autore di 39 punti - massimo in stagione in maglia Celtics. Sono suoi i canestri nel 9-1 di parziale che spezza l’equilibrio nel terzo quarto e permette ai biancoverdi di scappare definitivamente via. Oltre al suo 13/24 dal campo con 6 triple, sono 22 i punti di Jaylen Brown conditi con 10 rimbalzi e 16 quelli messi a referto da Jayson Tatum
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Brooklyn resta a contatto per oltre mezz’ora di gioco, nonostante la lunga lista di assenti e interrompendo così la striscia di quattro successi in fila - la più lunga messa assieme in questo primo quarto di regular season. Tutto il quintetto dei Nets chiude in doppia cifra: 22 punti e 6 triple per Garrett Temple, 21 e 5 canestri dalla lunga distanza per Joe Harris

MILWAUKEE BUCKS-ATLANTA HAWKS 111-102 | Vincono ancora i Bucks, che conquistano il nono successo in fila per la prima volta dal 1986. Un successo arrivato neanche a dirlo grazie alle giocate di Giannis Antetokounmpo, felice di riavere al suo fianco sul parquet anche il rientrante Khris Middleton: per lui 16 punti in 20 minuti con 5/13 dal campo in uscita dalla panchina. Una sfida in altalena per Milwaukee: aperta con un parziale da 33-17, complicata dopo aver concesso 42 punti agli Hawks nella seconda frazione e vinta con esperienza nel finale
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Antetokounmpo chiude con 30 punti e 10 rimbalzi, mantenendo aperta la striscia di doppie doppie consecutive per aprire la stagione (salito a quota 18). L’unica pecca per l’MVP in carica restano i tiri liberi: 5/13 a cronometro fermo, con Atlanta che in un paio d’occasioni ha affondato il colpo con piacere - evitando guai peggiori e costringendolo a fare i conti con i propri demoni dalla lunetta
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Super prestazione dell’ex di giornata Jabari Parker: scelto da Milwaukee, ma mai definitivamente sbocciato come le attese lasciavano immaginare, il nativo di Chicago ha chiuso con 33 punti - massimo in stagione - aggiungendo 14 rimbalzi e 5 assist. Alle sue giocate si aggiungono i 29 punti e 7 assist con il 50% dal campo di Trae Young
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SAN ANTONIO SPURS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 101-113 | Sempre più complicata la stagione dei San Antonio Spurs, che perdono in casa contro i T’wolves e interrompono così una striscia lunga 11 anni, in cui Minnesota non era mai riuscita a vincere all’AT&T Center. Uno dei tanti record storici dei texani che si stanno via via interrompendo in questo complicato primo mese di regular season: per i nero-argento è il decimo ko nelle ultime 11 gare, una striscia che gli Spurs non riescono a migliorare nonostante i 22 punti di Aldridge e i 20 a referto di DeRozan. Davvero troppo poco, soprattutto nell’ultimo e decisivo quarto di gara
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Marco Belinelli torna sul parquet dopo la gara contro i Lakers che lo ha visto restare seduto in panchina per tutti e 48 i minuti. Il n°18 azzurro ne gioca soltanto 7 contro Minnesota, raccogliendo due punti con quattro tiri e concorrendo con i suoi due tentativi dalla lunga distanza sbagliati a rendere ancora più pesante il 5/29 complessivo raccolto da San Antonio con i piedi oltre l’arco
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Festeggiano i T’Wolves, che si godono il settimo successo in trasferta (su nove gare totali lontano dal Target Center): merito dei 26 punti e 8 rimbalzi (e +26 di plus/minus) di Andrew Wiggins, a cui si aggiungono i 23, 14 rimbalzi, 6 assist e 3 canestri dalla lunga distanza di Karl-Anthony Towns

PORTLAND TRAIL BLAZERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 136-119 | Debutto in casa con successo con la maglia dei Blazers per Carmelo Anthony - autore di 19 punti con 9/11 al tiro nel comodo successo contro OKC. Portland infatti parte con un parziale da 42-26 nei primi 12 minuti, tenendo poi comodamente il vantaggio nella mezz’ora finale di gara. Tutto il quintetto dei padroni di casa chiude in doppia cifra, guidato dai 27 punti di Damian Lillard e dai 21 con 16 rimbalzi di Hassan Whiteside
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Quarta sconfitta nelle ultime cinque gare giocate e stagione sempre più in salita per i Thunder di Danilo Gallinari, che chiude con 14 punti a referto in 27 minuti sul parquet. Per lui 5/13 al tiro, 3/7 dall’arco e soltanto due viaggi in lunetta - brutto segnale, come il -34 di plus/minus raccolto al termine di una partita che OKC deve dimenticare in fretta. Chris Paul ne aggiunge 16 con 5 assist, mentre il miglior realizzatore di squadra è Abdel Nader con i suoi 23 punti in uscita dalla panchina in soli 17 minuti. Canestri quasi tutti arrivati a gara ormai compromessa, quando c’era ben poco da fare per OKC
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MEMPHIS GRIZZLIES-L.A. CLIPPERS 119-121 | Vittoria in volata in trasferta per i Clippers, che grazie al tap-in di Montrezl Harrell a 2.3 secondi dalla sirena (su errore di Lou Williams) portano a casa la settima vittoria in fila. Memphis affida il suo ultimo disperato tentativo a Jaren Jackson Jr. ma il suo tentativo dall’angolo viene stoppato da Maurice Harkless - in un match chiuso da Jonas Valanciunas con 30 punti e 16 rimbalzi, a cui si aggiungono i 20 e 11 assist di Ja Morant
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In casa Clippers invece il contributo decisivo arriva come al solito dalla panchina: 24 punti a testa segnati da Harrrell e Williams, a cui si aggiungono i 22 e 5 rimbalzi di Paul George. I losangelini, reduci dal successo contro Dallas di 24 ore prima, tengono a riposo Kawhi Leonard - sempre preservato durante i back-to-back - parlando di “injury management”. Inserendo la parola infortunio nel report, è stato scongiurato il pericolo di ricevere un’altra multa

HOUSTON ROCKETS-MIAMI HEAT 117-108 | Dopo una settimana complicata e tre sconfitte incassate in fila, i Rockets tornano al successo affidandosi alla coppia di MVP a disposizione di Mike D’Antoni: James Harden e Russell Westbrook. Il Barba chiude con 34 punti e 7 triple a segno una partita dominata dai texani: Houston scava una voragine nel punteggio grazie al 39-19 di parziale nel secondo quarto, impedendo agli Heat di rientrare fino agli ultimi minuti di partita. Una risalita conclusa troppo tardi dalla squadra della Florida, senza Jimmy Butler influenzato e a cui non bastano i sei giocatori in doppia cifra guidati dai 22 punti in uscita dalla panchina di Tyler Herro
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Altra partita oltre quota 30 punti segnati per Harden, che parte forte e poi tira il freno a mano quando non c’è più bisogno di infierire contro un avversario già battuto. Il Barba chiude il primo tempo con 24 punti, cinque triple e 7/7 in lunetta, andando in doppia cifra per numero di tentativi a cronometro fermo per la 19esima volta in stagione: la striscia più lunga per aprire una stagione al pari di Wilt Chamberlain
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TORONTO RAPTORS-NEW YORK KNICKS 126-98 | Alla Scotiabank Arena i Toronto Raptors devono ancora perdere la prima partita da campioni NBA in carica: contro i Knicks arriva – facilmente – l’ottavo successo consecutivo, nuovo record di franchigia per iniziare una stagione. Ma non è l’unico record: da quando la NBA ha introdotto le division, nessuna squadra è mai arrivata ad avere 33 vittorie interne consecutive contro le proprie rivali divisionali, una striscia che i Raptors hanno iniziato proprio dopo una sconfitta contro New York nel lontano 10 novembre 2015. Per la squadra di coach Nurse, ci sono tre giocatori del quintetto in doppia cifre a addirittura quattro dalla panchina, guidati dai 15 di Terence Davis
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Un record (personale) lo stabilisce anche Pascal Siakam, il top scorer della serata per Toronto: con le 5 triple a segno, su otto tentativi, eguaglia il suo massimo in carriera: alla fine per lui ci sono 31 punti e 8 rimbalzi. Si tratta del settimo trentello stagionale per il giocatore del Camerun, che ne aveva messi a segno cinque in tutta la sua carriera prima del via di questa stagione. Career high in casa Raptors anche per OG Anunoby, non per punti (13) ma per rimbalzi (12)
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PHILADELPHIA 76ERS-SACRAMENTO KINGS 97-91 | Un’altra squadra che, come Toronto, non ha ancora perso in casa dal via della nuova stagione sono i Philadelphia 76ers, che si confermano imbattibili al Wells Fargo Center (8-0) anche contro i Sacramento Kings e l’amore dei Sixers per giocare di fronte al proprio pubblico è evidentemente ricambiato dal tutto esaurito n°101 in fila. Decisivo un terzo quarto da 29-19 per i padroni di casa, che hanno 4/5 del quintetto base in doppia cifra e dalla panchina un ottimo impatto da Matisse Thybulle: conosciuto come difensore (4 recuperi e 2 stoppate anche contro i Kings), segna però – tutti nel secondo tempo – anche 15 punti, con un perfetto 5/5 dal campo (e 3/3 dall’arco)
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Dopo aver chiuso per la prima volta senza punti (0/11 dal campo e 0/3 anche dalla lunetta) nell’ultima gara contro Toronto, Joel Embiid si rifà immediatamente giocando da autentico protagonista contro Sacramento: il centro dei Sixers apre con una schiacciata dopo solo 23 secondi e da lì non si ferma più, firmando una prestazione da 33 punti e 16 rimbalzi, frutto di un’ottima serata al tiro (10/19 dal campo, 12/14 dalla lunetta, a testimoniare la sua aggressività al ferro)
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INDIANA PACERS-UTAH JAZZ 121-102 | Non è ancora rientrato Victor Oladipo, ma i Pacers hanno già trovato il loro equilibrio perfetto per continuare a vincere. Indiana batte in casa Utah grazie ai 23 punti a testa di Domantas Sabonis e T.J. Warren, a cui si aggiungono i 22 di Malcolm Brogdon - decisivo nel parziale dell’ultima frazione che chiude i conti in favore dei padroni di casa. Lui e Jeremy Lamb (18, 8 e 6 assist) sono perfetti nella gestione del ritmo e dell’attacco, regalando così ai Pacers la quarta vittoria in fila
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Prima gara da ex a Indianapolis per Bojan Bogdanovic, che in estate ha salutato i Pacers e scelto i Jazz. Il tiratore croato però ricorda ancora molto bene i canestri della Bankers Life Fieldhouse Arena, chiudendo il match con 8/13 al tiro, 4 triple e 30 punti complessivi. Il -22 di plus/minus però ben racconta come gli ospiti abbiano funzionato meglio sul parquet senza di lui, con un Rudy Gobert 14+13 al rientro dopo l’infortunio e un Donovan Mitchell da 26 punti con 23 tiri dal campo

PHOENIX SUNS-WASHINGTON WIZARDS 132-140 | Tornano al successo gli Wizards dopo il ko di 24 ore prima a Denver. Battuti i Suns a domicilio grazie a un Bradley Beal da 35 punti, 11/18 al tiro, 4 triple, 6 assist e +13 di plus/minus. Contributo decisivo assieme a quello di un Thomas Bryant da 23 e 9 rimbalzi e allo sforzo realizzativo della panchina: da anni tallone d’Achille di Washington e molto produttiva in questa stagione, con 59 punti messi a referto contro Phoenix e con ben 4 giocatori in doppia cifra tra quelli entrati sul parquet a gara in corso
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I Suns invece incassano la quinta sconfitta nelle ultime sei gare, scendono sotto il 50% di record di vittorie e sembrano in parte aver già smarrito per strada quella spinta che li aveva guidati nelle prime settimane di regular season. Senza Ayton e Baynes sotto canestro, Phoenix si affida a un Diallo da 17 e 10 rimbalzi che fa quel che può in uscita dalla panchina. Il miglior realizzatore è Booker con 27 punti, 10/20 al tiro e 8 assist: tante ottime giocate, nessuna però in grado di cambiare l’esito finale del match

GOLDEN STATE WARRIORS-CHICAGO BULLS 104-90 | La seconda vittoria degli Warriors al Chase Center (a fronte di ben 7 sconfitte casalinghe in questo avvio) arriva contro i Bulls grazie ai 25 punti di un super Eric Paschall - una delle pochissime note positive in un mese complicato per Golden State. Draymond Green torna sul parquet dopo le tre gare d’assenza causa infortunio al tallone destro e si sente soprattutto in difesa, mentre Alec Burks aggiunge 23 punti, 10 rimbalzi e 7 assist al suo boxscore. Seconda vittoria nelle ultime 12 gare per i vice-campioni NBA in carica, piccola soddisfazione in un momento difficile da affrontare
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Agli ospiti non basta un’altra super prestazione realizzativa da parte di Zach LaVine - autore di 36 punti in 36 minuti, raccolti tirando 13/24 dal campo, 4/9 dall’arco e aggiungendo 5 rimbalzi e 5 assist. Con lui in campo Chicago chiude sul +2 rispetto a Golden State, il problema è quando lascia il parquet ai compagni e le cose peggiorano non di poco
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CHARLOTTE HORNETS-DETROIT PISTONS 102-101 | Charlotte sorride quando vede Detroit: per gli Hornets arriva l’ottava vittoria in fila contro i Pistons, ancora più importante perché mette fine a una striscia di 5 ko consecutivi della squadra di coach Borrego. Non sono serviti i 26 punti di Blake Griffin agli ospiti, travolti da un quintetto base tutto in doppia cifra per Charlotte, cui sono andati ad aggiungersi anche i 13 punti dalla panchina di Nicolas Batum. Miglior marcatore di serata Bismack Biyombo con 19, 17 li aggiunge il rookie PJ Washington, 16 con 15 rimbalzi (massimo in carriera) Devonte Graham
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CLEVELAND CAVS-ORLANDO MAGIC 104-116 | Prima vittoria esterna del campionato (finora solo 7 sconfitte lontano dalla Florida) per gli Orlando Magic, che ancora senza il loro centro All-Star Nikola Vucevic e Aaron Gordon passano sul campo di Cleveland grazie ai 30 punti di Evan Fournier ma non solo. I Magic trovano 16 punti a testa da Terrence Ross (positivissimo in uscita dalla panchina, così come Mo Bamba, autore di 15 punti con 5/6 al tiro) e da Jonathan Isaac. Cleveland incassa l’ottava sconfitta nelle ultime 9 gare disputate e continua ad avere un Kevin Love a scartamento ridotto per i problemi alla schiena
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A chiudere come miglior marcatore per Orlando – in assenza dei suoi due compagni più quotati – è Evan Fournier, che però nonostante il trentello rifilato alla difesa di Indiana (a due dal suo massimo in carriera, in una serata chiusa con 10/22 dal campo, 4/9 da tre e senza errori dalla lunetta, 6/6) vuole mettere l’accento sullo sforzo difensivo dei Magic: “Il simbolo del nostro carattere è il modo in cui abbiamo difeso e giocato duro”, dice nel dopo partita
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