La leggenda dei Mavs si è lasciato andare intervistato in Germania dalla sorella Silke. Avanzando anche un'ipotesi sul motivo dietro alla cessione: "Deve per forza avere a che fare con la sua preparazione. Non certo con le sue prestazioni", ha detto l'ex n°41 di Dallas
Per anni Dirk Nowitzki è stato il giocatore simbolo dei Dallas Mavs (regalando alla città il primo titolo della storia del club). Poi quel ruolo è passato sulle spalle di Luka Doncic, con il quale il tedesco ha anche condiviso il campo per una stagione, in una sorta di ideale passaggio di consegne. Per questo motivo, alla notizia dell’incredibile trade di inizio febbraio che visto l’addio dello sloveno a Dallas e il suo approdo ai Lakers, in tanti hanno cercato l’opinione del n°41 dei Mavs. Che solo oggi, però - in una chiacchierata fatta con la sorella Silke all’interno del podcast "Da Simmer Wieder" ideato per la fondazione intitolata a Dirk che vede entrambi coinvolti - si è lasciato andare ad alcune considerazioni. Non banali. Per più di una volta durante la chiacchierata, infatti, Nowitzki ha definito “folle”, “insensata”, “scioccante” la trade voluta dai Mavs. “Stavo per uscire per andare a pranzo quando ho sentito la notizia. Mi è passata la fame: sono rimasto seduto nella mia stanza d’albergo per un’ora”, ha dichiarato il tedesco. Pur non avendo ricevuto spiegazioni di prima mano (“Non sono più coinvolto direttamente con i Mavs da un paio di stagioni”, ha sottolineato), ha provato ad abbozzare una spiegazione: “Penso possa solo avere a che fare con la sua preparazione. Non certo con le sue prestazioni”.

Le parole di Nowitzki sembrano attribuire la responsabilità della trade alla nuova proprietà e al nuovo front office, riconoscendo che “Cuban ormai non ha praticamente più influenza su nessun aspetto della gestione”. Ma, aggiunge: “Se lo sarebbe dovuto aspettare quando ha scelto di vendere la franchigia”.
