NBA, risultati della notte: i Lakers battono anche Utah, Milwaukee sale a 13 in fila
LeBron James e Anthony Davis trascinano i Lakers al successo in back-to-back in trasferta contro Utah. Non si ferma la corsa dei Bucks, che salgono a 13 vittorie in fila grazie ai 35 punti del solito Giannis Antetokounmpo. OKC perde in volata contro Indiana: 18 punti per un Danilo Gallinari protagonista nel terzo quarto. Dallas supera Minnesota, Boston batte Miami e si mantiene imbattuta in casa. Di seguito il racconto e gli highlights delle dieci partite giocate nella notte
UTAH JAZZ-LOS ANGELES LAKERS 96-121 | Doppio successo in trasferta in back-to-back per i Lakers, che meno di 24 ore dopo la vittoria conquistata a Denver battono anche gli Utah Jazz a domicilio. Non un’impresa semplice e un messaggio chiaro lanciato da parte dei gialloviola all’intera lega - abili ad approfittare di un calendario semplice nel primo mese di regular season, ma determinati e vincenti anche contro squadre di ben altro spessore. Merito della difesa e della capacità di correre in transizione: Utah perde 19 palloni che i Lakers trasformano in 21 punti. 32-5 il conto totale di quelli in contropiede: troppi per pensare di battere la miglior squadra della Western Conference
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Alla sirena finale per cercare i due migliori realizzatori in casa Lakers non bisogna fare molta fatica, ma rivolgersi come sempre ai soliti noti: 26 punti e 9/11 dal campo in 26 minuti per Anthony Davis (che aggiunge anche 3 stoppate alla sua super difesa); 20 punti e 12 assist per LeBron James, sempre più leader spirituale e tecnico della squadra. Miglior partita in stagione per Rajon Rondo, che sfiora la tripla doppia da 14 punti e chiude con il massimo in stagione alla voce rimbalzi (9) e assist (12)
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Il miglior realizzatore del match è Donovan Mitchell: 29 punti, 11/24 al tiro, 3 canestri pesanti, ma un eloquente-18 di plus/minus che ben racconta l’andamento e la resa dei Jazz con lui sul parquet. Bojan Bogdanovic segna solo dalla lunga distanza - ben sei volte - e chiude con 23 punti: i suoi canestri regalano un piccolo vantaggio in avvio, ma non permettono ai Jazz di riportarsi a contatto nella ripresa
DETROIT PISTONS-MILWAUKEE BUCKS 103-127 | Vincono ancora i Bucks, che fanno 13 in fila in stagione e 10-0 nel giro di 13 mesi contro Detroit - vera e propria bestia nera per i Pistons, in vantaggio sul 24-22 a fine primo quarto e poi sempre costretti a inseguire. Milwaukee aggiorna così la sua striscia da record, mai così lunga dal 1973-74 a oggi, confermandosi la miglior squadra NBA dopo un mese e mezzo di regular season
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Decisivo ancora una volta per i Bucks è Giannis Antetokounmpo, autore di 35 punti, 9 rimbalzi, 4 triple e 2 stoppate in 28 minuti. Il +17 di plus/minus racconta soltanto in parte il suo effetto devastante sul match - incontenibile nonostante i tanti falli subiti e sei falli tecnici complessivi fischiati in una gara molto nervosa e mai combattuta nel punteggio. Ai suoi canestri si aggiungono poi i 17 punti di Middleton (tornato stabilmente in quintetto) e i 13 di Bledsoe. Solito copione insomma, e soprattutto solito risultato
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OKLAHOMA CITY THUNDER-INDIANA PACERS 100-107 | Terrance Ferguson e non il solito Chris Paul (che resta a secco per tre quarti e chiude con soli 4 punti a referto): è a lui che i Thunder affidano a 17 secondi dalla sirena la tripla dall’angolo del possibile 103-103, ma il risultato purtroppo per OKC non è lo stesso delle ultime rimonte raccolte contro New Orleans. Palla sul ferro e settimo successo nelle ultime otto per Indiana, guidata dai 24 punti di TJ Warren e dalla doppia doppia da 17 e 13 rimbalzi di Domantas Sabonis - sempre più squadra di vertice nella Eastern Conference
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Protagonista in casa Thunder è anche il nostro Danilo Gallinari, che chiude con 18 punti e 7 rimbalzi – giocate quasi tutte arrivate a inizio ripresa, quando il n°8 azzurro si carica sulle spalle la squadra e trascina OKC dopo l’intervallo lungo. Nel terzo quarto, in meno di sei minuti, l’ex giocatore dei Clippers realizza tutte e quattro le triple della sua serata, permettendo ai padroni di casa di restare a contatto con i Pacers anche quando la partita sembrava poter sfuggire di mano. Diciotto punti per lui e per Dennis Schroder in uscita dalla panchina, due in meno di quelli messi a referto da Steven Adams che non sbaglia mai al tiro (8/8 dal campo) e chiude con 20 e 9 rimbalzi
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DALLAS MAVERICKS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 121-114 | Non accenna a fermarsi il momento positivo dei Dallas Mavericks, che vincono la nona partita nelle ultime dieci disputate salendo a un record di 15-6. Merito di un Luka Doncic che verrebbe da definire ormai “solito” nella sua produzione di 22 punti, 7 rimbalzi e 6 assist) e della miglior prova stagionale di Dwight Powell (24 con 9/9 al tiro), anche se la notizia migliore in assoluto è la presenza di Kristaps Porzingis (19 punti e 6 assist) nonostante si trattasse di un back-to-back, il primo che disputa dopo la rottura del crociato di 20 mesi fa
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Ai Timberwolves il merito di aver rimesso in piedi una partita che li aveva visti andare sotto anche di 12 lunghezze nel secondo quarto, prendendosi una doppia cifra di vantaggio poi nel terzo grazie a tre giocatori sopra quota 20 (Wiggins 26, Towns 26+9 e Covington 22). Nella frazione finale, però, la difesa non è stata in grado di rallentare il super attacco dei Mavs, capace di segnare 41 punti di cui 14 di uno scatenato Jalen Brunson (16 alla fine)
BOSTON CELTICS-MIAMI HEAT 112-93 | Vittoria pesante di Boston contro Miami in una delle tante sfide di vertice di una Eastern Conference molto combattuta. Il simbolo del successo dei Celtics è il bacio mandato da Jaylen Brown verso il suo ex compagno di squadra Kelly Olynyk dopo aver messo a segno un canestro dall’arco: “Con lui scherzavo, ma è rivolto a tutti quelli che ripetono che non sono un tiratore”, racconta al termine di un match chiuso con 31 punti a referto e 5/9 dall’arco – miglior realizzatore di una squadra che può contare anche sui 28 di Kemba Walker e i 19 di Jayson Tatum. Canestri fondamentali che permettono a Boston di consolidare il secondo posto a Est e allungare a otto la striscia di successi casalinghi per aprire la stagione
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Agli Heat non bastano i 37 punti – massimo in stagione – messi a segno da Jimmy Butler: per lui 12/18 al tiro, 6/10 dall’arco, 6 rimbalzi e 4 assist a referto in 37 minuti. Una gara da leader, che non è bastata agli ospiti per ribaltare il 32-16 di parziale che nel secondo quarto ha cambiato definitivamente la sfida. Dodici punti dalla panchina del già citato ex Olynyk e poco altro per Miami – senza coach Spoelstra in panchina perché corso in ospedale a salutare la nascita di suo figlio
ORLANDO MAGIC-PHOENIX SUNS 128-114 | Esplosione offensiva degli Orlando Magic (non un’abitudine per la squadra della Florida), che ribaltano una partita in cui erano sotto di dieci lunghezze sul finire di primo quarto e portano a casa un successo figlio del 57.6% raccolto dal campo di squadra e dal 56% dall’arco. La fiera del canestro per i padroni di casa, a cui ha partecipato soprattutto Aaron Gordon – autore di 32 punti, suo massimo in stagione, arrivati grazie a un semi-perfetto 13/15 dal campo e 5/5 dall’arco, condito con 5 assist e 5 rimbalzi. Sono 22 i punti raccolti a gara in corso da Terrence Ross, uno dei sei giocatori in doppia cifra in casa Magic
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L’infortunio che limita Ricky Rubio invece può giustificare soltanto in piccola parte la settima sconfitta nelle ultime nove gare incassata dai Suns: una squadra partita bene e crollata però per resa e gioco nelle ultime tre settimane. Frank Kaminsky con i suoi 23 punti è il miglior realizzatore di squadra, Devin Booker ne aggiunge 17 con 16 tiri dal campo, mentre il solito Diallo prova a non far pesare più di tanto l’assenza di Deandre Ayton. Il suo ritorno sotto canestro dopo la squalifica (mancano ancora diverse gara) è la scossa di cui Phoenix ha bisogno per provare a ripartire
ATLANTA HAWKS-BROOKLYN NETS 118-130 | Sesta vittoria nelle ultime otto gare per i Nets, che hanno raddrizzato la stagione riportandosi sopra il 50% di successi dopo gli infortuni di Kyrie Irving e Caris LeVert. Ad Atlanta è un quintetto tutto in doppia cifra decidere la sfida, con il massimo stagionale di Garrett Temple (27 punti) ad accompagnare i 24 di Spencer Dinwiddie (18 nel secondo tempo), i 23 dell’ex Taurean Prince, i 20+13 di Jarrett Allen e i 13 di Joe Harris
Per gli Hawks la stagione invece continua sempre con lo stesso spartito: Trae Young è sensazionale (39 punti e 10 assist), ma alla fine si perde sempre (11 sconfitte nelle ultime 12, 5-17 il record). Questa volta bisogna segnalare anche il massimo stagionale del rookie Cam Reddish con 25 punti, ma i Nets dominando a rimbalzo (53-35 di cui 18-9 in quelli d’attacco) hanno portato a casa la vittoria senza sudare più di tanto — complici i soliti problemi difensivi della squadra di coach Pierce: “Dobbiamo mettere più pressione sulla palla, chi è in campo si deve prendere più responsabilità” le sue parole dopo il match
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CHARLOTTE HORNETS-GOLDEN STATE WARRIORS 106-91 | Il premio per il Giocatore più Migliorato ha sempre tantissimi candidati, ma c’è da scommettere che a fine anno il nome di Devonte’ Graham verrà citato molto spesso. Il playmaker degli Hornets ha realizzato un’altra prestazione eccezionale contro Golden State, segnando 10 triple e chiudendo con 33 punti, 7 rimbalzi e 9 assist per spingere i suoi al successo dopo due sconfitte in fila. Insieme a lui anche i 25+7+7 di Terry Rozier in una gara dominata dagli Hornets soprattutto nel secondo tempo, toccando anche i 19 punti di vantaggio
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Per gli Warriors non c’è neanche la soddisfazione di salutare il rientro di D’Angelo Russell con un successo. La point guard — che aveva saltato le ultime 9 gare per una distorsione al pollice destro — ha segnato 15 dei suoi 18 punti nel primo tempo (8 in fila a inizio secondo quarto), prima di spegnersi come il resto dei vice-campioni in carica nonostante i 16 di Eric Paschall e i 15 di Alec Burks
CHICAGO BULLS-MEMPHIS GRIZZLIES 106-99 | Per capire quanto sia stato difficile l’inizio di stagione dei Chicago Bulls, basti pensare che hanno dovuto attendere un mese e mezzo per vincere due partite in fila. Fortunatamente per loro è successo contro Sacramento e Memphis, grazie ai 25 punti di Zach LaVine e la doppia doppia da 16+13 di Wendell Carter Jr., oltre che ai 15 di Lauri Markkanen. Non che sia stato tutto semplice: gli uomini di coach Boylen hanno dovuto vincere la gara più di una volta, dopo essersi fatti rimontare 12 lunghezze di vantaggio nell’ultimo quarto. “Giochiamo bene per 12-15 minuti e poi ne abbiamo sempre 5 terribili in cui sprechiamo tutto, e poi ci riprendiamo” l’analisi dell’allenatore
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Per Memphis ci sono 32 punti con 12 rimbalzi di Jonas Valanciunas e 15 a testa di Jaren Jackson Jr. e Jae Crowder, ma l’assenza di Ja Morant (alla sua terza gara saltata per problemi alla schiena) ha condannato i Grizzlies all’ottava sconfitta nelle ultime nove gare. “Ho fatto quello che ho potuto ha detto Valanciunas, che aveva saltato le ultime due per influenza. “Abbiamo bisogno di vittorie, dobbiamo conquistarne qualcuna”
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-SACRAMENTO KINGS 127-116 | I Blazers tornano subito a vincere dopo il ko del giorno prima con i Clippers, conquistando il quarto successo nelle ultime cinque gare. Vittima di serata sono i Sacramento Kings, che non sono riusciti a tenere il passo di una squadra guidata dai 33 punti di CJ McCollum (autore anche di 4 stoppate, suo massimo in carriera), i 24 con 10 assist di Damian Lillard e i 20 di Carmelo Anthony. Notevole anche la prestazione di Hassan Whiteside, non tanto per la doppia doppia da 22 e 16 rimbalzi quanto per il massimo in carriera per assist (7)
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Ai Kings, privi di Bogdan Bogdanovic per infortuni al ginocchio e al bicipite femorale, non sono serviti sei giocatori in doppia cifra con 23+7+7 di Buddy Hield e 28+10 di Richaun Holmes, realizzando il peggior quarto della gara nel momento decisivo (21 punti segnati nella frazione finale). Si conferma così la tradizione che vede i Kings sconfitti al Moda Center da 12 gare consecutive, e il calendario non si fa molto più semplice: le prossime tre gare sono tutte in Texas