
NBA, da Kyrie Irving a LeBron James fino a Birdman: i migliori tatuaggi dei giocatori
Avendo le braccia e il volto sempre in mostra quando sono in campo, i giocatori NBA sono tra i più creativi con i tatuaggi nelle varie parti del loro corpo. Dai messaggi biblici ai volti di personaggi storici fino a citazioni di film, ecco i migliori dei giocatori del presente e del passato

LONZO BALL | Sul braccio sinistro il playmaker dei New Orleans Pelicans ha la sua personale “triade” di personaggi afro-americani più importanti della storia: Martin Luther King, Malcom X e Barack Obama. Sulla parte interna ha anche i volti di Rosa Parks, Jackie Robinson e Harriet Tubman. Sopra di loro, all’altezza della scapola, una frase di Nipsey Hussle: “The Marathon Continues”

Anche il resto del corpo è pieno di tatuaggi, con personaggi dei Looney Tunes come Duffy Duck e Bugs Bunny che spuntano sulle sue mani — seppur in maniera un po’ diversa rispetto a come si vedono in televisione

JORDAN CLARKSON | L’attuale guardia degli Utah Jazz ha cambiato il suo corpo nel giro di un’estate, quella del 2018, prima della quale non aveva neanche un tatuaggio. Ora è pieno di omaggi ai suoi familiari, a sua figlia e ai suoi amici di infanzia che non ci sono più

DAMIAN LILLARD | Sin da quando è entrato in NBA il suo braccio sinistro è stato quasi interamente occupato da un versetto biblico, anche questo dai libri dei Salmi: “Non affliggerti a motivo dei malvagi; non portare invidia a quelli che operano perversamente perché saranno presto falciati come il fieno e appassiranno come l'erba verde. Confida nell'Eterno e fa il bene, abita il paese e coltiva la fedeltà. Prendi il tuo diletto nell'Eterno ed egli ti darà i desideri del tuo cuore. Rimetti la tua sorte nell'Eterno, confida in lui, ed egli opererà. Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce e la tua rettitudine come il mezzodí”

DANNY GREEN | Il tiratore dei Los Angeles Lakers ha riempito il suo corpo con i personaggi dei fumetti quali Green Arrow, Bullseye, Gambit, Deathstroke e Deadshot, il soprannome che LeBron James gli ha dato quando sono diventati compagni di squadra

GERALD GREEN | Nativo di Houston, gioca per i Rockets, sempre pronto a rappresentare la sua città: Gerald Green si porta il luogo da cui è nato anche sull’avambraccio, insieme allo skyline

KYRIE IRVING | “L’occhio che vede tutto”, diventato per un certo periodo anche il suo avatar su Instagram, fa capolino sulla mano destra di Irving e anche sulle sue scarpe personalizzate. Lui, però, non ha voluto rivelare il perché: “È lì per un motivo”. Più semplice invece riconoscere la scritta di “Friends” sull’avambraccio in omaggio alla serie tv

DEANDRE JORDAN | Sono parecchi anche i tatuaggi del centro dei Nets, che sul braccio destro si è tatuato la preghiera preferita della nonna scritta dal teologo Reinhold Niebuhr: “Dio, dammi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare… Il coraggio di cambiare quelle che sono sotto il mio controllo, e la saggezza per riconoscere la differenza…”

LEBRON JAMES | Sono innumerevoli anche quelli di King James, specialmente quelli legati alla sua famiglia. Una delle frasi più famose de Il Gladiatore spunta sui due avambracci: “Ciò che facciamo in vita rieccheggia per l’eternità”. Non a caso il suo secondogenito si chiama Bryce Maximus, proprio in onore di Massimo Decimo Meridio

KYLE KUZMA | Sono tantissimi anche i tatuaggi di Kyle Kuzma, da messaggi biblici fino alla sua città natale (Flint), il suo gioco da tavolo preferito (il Monopoli) fino alle tre scimmiette che “non vedono-non sentono-non parlano” sulla gamba

MIKE SCOTT | Uno dei più particolari è sicuramente l’ala dei PHiladelphia 76ers, il cui 80% dei tatuaggi è formato da… emoji. “Le uso un sacco quando scrivo: ora lo fanno tutti, ma a cominciare il trend sono stato io” dice orgoglioso

JJ REDICK | Da un anno all’altro si è presentato con l’intero braccio sinistro ricoperto da messaggi religiosi, che ha spiegato così: “Non l’ho fatto per farmi notare o per mandare un messaggio di pallacanestro: l’ho fatto per me. È un ricordo costante, quotidiano, di quello che Dio ha fatto e farà per me nella mia vita”

AUSTIN RIVERS | Il figlio di coach Doc è tra i tanti che hanno voluto impiegare parte del proprio corpo per ricordare un’icona afro-americana come Martin Luther King, presente sul suo polpaccio

“BIRDMAN” ANDERSEN | Se si parla di tatuaggi e di NBA, però, non si può che citare Chris “Birdman” Andersen, uno che ha completamente riempito il suo corpo di numerosi e coloratissimi tatuaggi a partire dall’enorme “FREE BIRD” scritto sul collo, nato per una relazione andata male

Un tema ripreso anche all’interno dei bicipiti con due ali pronte a spiccare il volo, come il suo stile di gioco e il suo soprannome che gli sono valse un titolo con i Miami Heat nel 2013

J.R. SMITH | Lui stesso ha perso il conto di quanti se ne è sparsi su tutto il corpo (“oltre i 70” ha detto diversi anni fa), e che ha mostrato per giorni e giorni dopo il titolo vinto con i Cavs nel 2016 — tanto da portare Barack Obama a chiedere a coach Tyronn Lue di “far mettere una maglietta addosso a JR”

Uno degli ultimi, però, gli ha procurato non pochi problemi: dopo essersi tatuato il logo della Supreme sul polpaccio, la NBA gli ha intimato di coprirlo ad ogni partita per evitare di fare pubblicità con il proprio corpo a un marchio non legato alla lega
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JASON TERRY | Una delle storie più famose quando si parla di tatuaggi e NBA è quella di Jason Terry, che all’inizio della stagione 2010-11 si presentò con un Larry O’Brien Trophy sul bicipite come motivazione a vincere il titolo. Gli è andata bene, visto che poi i suoi Mavs hanno battuto Miami a fine anno, rendendo realtà la sua profezia

SHAQUILLE O’NEAL | Dei tanti soprannomi che si è dato Shaq nella sua carriera, due sono anche finiti sul suo enorme braccio sinistro: “DIESEL” sulla spalla sinistra, “MAN OF STEEL” con il logo di Supermen poco più sotto. “The Big Aristotle” forse era un po’ troppo lungo, ma di spazio ancora ce n’è nonostante se ne siano aggiunti molti nel corso degli anni

RASHEED WALLACE | Chiudiamo con uno dei più particolari in assoluto, forse unico nel suo genere proprio come il suo proprietario Rasheed Wallace. Il quale si è tatuato il sole di Ra che illumina la sua famiglia, la moglie Fatimah e i suoi tre figli in versione egizia