Si chiama "Kobe: The making of a legend", verrà trasmesso in anteprima negli Stati Uniti la sera del 25 gennaio e si avvarrà delle testimonianze di tanti amici, compagni e avversari (da Jalen Brunson a Tracy McGrady, da Sheryl Swoopes a Gary Vitti). Promette di far luce su “alcune dimensioni meno conosciute” della vita del campione dei Lakers: e ovviamente non manca una parte sulla sua infanzia in Italia
KOBE, MICHAEL, MAGIC: L'INTERVISTA A ROLAND LAZENBY IN ONDA SU SKY
“Prima della fama c’era il suo amore per il gioco”: che introducono il nuovo documentario firmato CNN su Kobe Bryant, accompagnate dalle sue stesse parole: “Voglio diventare il miglior giocatore di pallacanestro possibile”, mentre le immagini mostrano un canestro di un Kobe ragazzino in una palestra italiana. Il sottotitolo (“The making of a legend”, la creazione di una leggenda) dà l’idea del taglio che il nuovo documentario – visibile negli Stati Uniti a partire dal 25 gennaio – cercherà di dare alla vita e alla carriera del campionissimo dei Los Angeles Lakers, tragicamnete scomparso nel gennaio 2020 insieme alla figlia Gigi nell’incidente in elicottero costato la vita a nove persone. Il ritratto di Bryant, infatti, va ben oltre quello del giocatore ammirato da tutti con le maglie n°8 e n°24 dei Lakers: al cuore del racconto “la storia privata delle forze nascoste che l’hanno spinto al vertice e le trasformazioni personali che ha affrontato nel corso della sua vita” per illustrare “tutta la complessità dell’uomo nascosto dietro al soprannome Black Mamba”.
Eric Johnson, executive producer del progetto, promette che il documentario farà luce su “alcune dimensioni meno conosciute” della vita del campione dei Lakers, anche grazie ai contributi e all’interviste con diversi campioni e campionesse come Jalen Brunson, Tracy McGrady e Sheryl Swoopes ma anche con l’ex trainer dei Lakers e grande amico personale di Kobe, Gary Vitti. Un modo per non dimenticare mai Kobe Bryant, in una data significativa: sabato 25 gennaio la prima in tv, esattamente cinque anni dopo (era il 26 gennaio 2020) quel terribile schianto.
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