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NBA, Scariolo in esclusiva a Sky: "Siakam può e deve puntare all'eccellenza assoluta"

NBA

Lorenzo Scatigna

L'allenatore italiano - al secondo anno sulla panchina dei Raptors al fianco di Nick Nurse - non nasconde la soddisfazione per il rendimento della squadra "nonostante i tanti infortuni". E racconta come l'onda lunga "degli insegnamenti di Kawhi Leonard" sia stata fondamentale per questo gruppo, "che ora però guarda avanti". Con parecchie ambizioni

L’estate e gli addii a Kawhi Leonard e Danny Green. Il peso di dover difendere un anello vinto (forse) a sorpresa. Gli infortuni a inizio novembre di Kyle Lowry e Serge Ibaka. Poi quelli, contemporanei, a metà dicembre di Pascal Siakam, Marc Gasol e Norman Powell. Eppure i Raptors sono ancora lì, ai piani alti della Eastern Conference, con un record super positivo – 25 vinte e 13 perse – e davanti a Sixers e Pacers, non lontani dai Celtics. Sergio Scariolo – assistente allenatore di Nick Nurse, al secondo anno sulla panchina di Toronto – non è sorpreso ma riconosce l’impresa. “Considerando che la nostra è una squadra relativamente corta, con un roster che rispetto ai nostri competitor principali non ha certo la stessa profondità per talento ed esperienza, le assenze hanno determinato una certa irregolarità nei nostri ultimi risultati, dovuta proprio al fatto che non siamo riusciti quasi mai a scendere in campo al completo. Detto questo però siamo contenti, abbiamo tenuto botta e vinto partite importanti: la posizione in classifica è forse addirittura migliore di quella che tanti si aspettavano da noi, anche senza contare questa serie di infortuni e tanti nuovi giocatori si sono affacciati alla ribalta con prestazioni interessanti. Insomma, il bilancio è molto positivo”. Tanto che i canadesi ora tornano a far paura a tanti, considerando l’atteso ritorno di due quinti del quintetto base e di uno degli elementi più importanti della panchina. Scariolo però frena: “Il rientro non è immediato per nessuno di loro”, rivela. “Il primo a tornare dovrebbe essere Norman Powell, mentre per Siakam e Gasol si tratta di infortuni muscolari e ci vorrà un po’ più di tempo”. Senza di loro il leader conclamato è Kyle Lowry, ma al suo fianco è sempre più importante anche il contributo di Fred VanVleet, ormai una certezza anche ad alto livello: “Avevamo fiducia nel nostro nucleo di giocatori che tornava dall’esperienza vincente dell’anno scorso, un gruppo che grazie alla mentalità, alla coesione e alla compattezza va oltre il talento e le prestazioni individuali di uno o dell’altro. Gli infortuni sono stati superiori alla media che normalmente ci si può aspettare nel corso di una stagione NBA, ma superiore è stato anche il nostro rendimento, direi oltre alle nostre aspettative”, ribadisce infatti Scariolo.

L’eredità di Kawhi Leonard e il ruolo di Siakam: “Può essere una supestar”

Succede spesso, con le squadre campioni: assumono una consapevolezza diversa, la fiducia aumenta, i giocatori scoprono sulla propria pelle cosa ci vuole per vincere e sembrano in grado di far tesoro di quell’esperienza. Kawhi Leonard – l’artefice principale della vittoria dei Raptors lo scorso – ha guidato il gruppo lo scorso anno e quello stesso gruppo gode ancora dell’onda lunga della sua influenza: “Tanti giocatori hanno imparato da lui – ammette Scariolo -  perché Kawhi non è solo fortissimo per il talento, ma perché è un giocatore solido, serio: è, in generale, un buon esempio per i giocatori più giovani. Nessun grillo per la testa, mai un atteggiamento negativo: è molto concentrato sulla vittoria e sul risultato della squadra più che sulla prestazione individuale, anche se poi naturalmente le sue prestazioni individuali hanno avuto un ruolo importante nelle nostre vittorie. In questo ci ha influenzato e continua a farlo, perché i giocatori hanno fatto loro questo atteggiamento. Poi però bisogna resettare e guardare avanti: questo è quello che abbiamo fatto, oggi siamo una squadra completamente diversa, abbiamo girato pagina e non ci guardiamo molto indietro”. Via Leonard, il ruolo di leader è caduto sulle spalle di Pasca Siakam. Giocatore più migliorato della scorsa stagione, oggi gli si chiede di fare un salto ulteriore: “Superstar assoluta? Certo, ha tutto per esserlo”, risponde senza esitazioni Scariolo. “Deve essere lui il primo ad avere questa ambizione, a non fermarsi, a migliorare in continuazione dove può ancora migliorare. L’assoluta eccellenza dev’essere il suo obiettivo: arrivati al suo livello in tanti magari si fermano, e pochi fanno l’ultimo salto di qualità: lui invece può farlo”. Se così fosse, attenzione a Toronto allora anche ai playoff di quest’anno, in una Eastern Conference che alle spalle di Milwaukee tutto sommato rimane davvero apertissima. I Raptors hanno dalla loro parte il tifo di un’intera nazione, e anche l’allenatore italiano se n’è accorto: “L’hockey – e i Maple Leafs – sono una realtà che ovviamente resta molto presenta, ma Toronto già dall’anno scorso è una città di pallacanestro. Anzi, posso dire che lo fosse anche prima che vincessimo il titolo. L’anello chiaramente ha creato una comunione ancora più forte, ma già la scorsa stagione è stata fantastica: Scotiabank Arena sempre tutta esaurita e un interesse fortissimo non solo a Toronto ma in tutto il Canada”. Jurassic Park sogna ancora nottate di festeggiamenti a maggio e giugno: e contro questi Raptors, meglio non scommettere.