
NBA, risultati della notte: Doncic show contro Lillard, Gallinari e Belinelli ko in casa
Luka Doncic firma il suo massimo in carriera con 8 triple e chiude con 35 punti nel successo di Dallas su Portland, superando i 34 di Damian Lillard. Sconfitte in casa per Gallinari (27 punti) e Belinelli (9) rispettivamente contro Miami e Atlanta. Memphis conquista la settima vittoria consecutiva, successi interni per Philadelphia, Indiana e Toronto. Tutti i risultati e gli highlights della notte NBA

DALLAS MAVERICKS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 120-112 | Il periodo di appannamento è ormai definitivamente alle spalle. In diretta nazionale su ESPN, Luka Doncic ha sfoderato un’altra prestazione magica, guidando i suoi Dallas Mavericks al successo contro i Portland Trail Blazers insieme ai 29 punti di Tim Hardaway Jr., i 16 di Seth Curry e i 13 di Jalen Brunson. Il tutto nonostante l’assenza per la decima partita consecutiva di Kristaps Porzingis, ancora alle prese con un ginocchio dolorante
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Doncic ha chiuso con 35 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, mancando l’appuntamento con la 21^ tripla doppia in carriera (avrebbe pareggiato il record di franchigia di Jason Kidd) ma decidendo la partita nei minuti finali — prima con un sottomano andando a destra e poi con la sua ottava tripla di serata, nuovo massimo in carriera. Per lui 11/23 dal campo e 8/12 dalla lunga distanza in 34 minuti
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Damian Lillard non è riuscito a mettere la ciliegina sopra una prestazione da 34 punti, con i Blazers che hanno fallito cinque tiri consecutivi negli ultimi tre minuti per riportarsi definitivamente a contatto. Insieme a lui anche i 22 di Carmelo Anthony e i 21 con 18 rimbalzi di Hassan Whiteside, anche se la peggior notizia di serata è la distorsione alla caviglia che ha privato i Blazers di CJ McCollum già nel primo tempo
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OKLAHOMA CITY THUNDER-MIAMI HEAT 108-115 | I Miami Heat conquistano la seconda vittoria consecutiva, salendo a un record del 50% lontano da casa (11-11) al termine di una gara controllata dall’inizio alla fine. La squadra di coach Spoelstra ha infatti chiuso il primo tempo avanti 61-47 grazie ai 40 punti realizzati nel primo quarto, concedendo al massimo agli avversari di rientrare a -2 a due minuti dal termine della gara ma portando comunque a casa la vittoria
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Il miglior realizzatore degli ospiti è il rookie Kendrick Nunn con 22 punti, alla sua terza partita sopra quota 20 (seconda volta che gli accade in stagione, come solo Dwyane Wade è riuscito a fare al suo primo anno in NBA con la maglia degli Heat). Insieme a lui i 21 di Bam Adebayo (16 nel solo primo tempo) e altri cinque compagni in doppia cifra nonostante l’assenza di Tyler Herro per influenza. “Questa è una bella vittoria, è difficile venire a vincere qui” ha commentato Duncan Robinson, autore di 4 delle 14 triple di squadra su 36 tentativi (39% totale)

Per Danilo Gallinari un’altra grande prestazione individuale da 27 punti (7/15 al tiro, con i canestri arrivati tutti da tre punti dove ha tirato 7/12, più 6/7 ai liberi), 6 rimbalzi e 4 assist in 33 minuti, seguito dai 18 di Shai Gilgeous-Alexander e Dennis Schröder. L’ennesima partenza a rilento dopo quelle contro Lakers e Raptors, però, non è riuscita a impedire la terza sconfitta nelle ultime quattro gare, e l’assenza di Steven Adams giustifica solo fino a un certo punto le mancanze a inizio gara dei Thunder: “Sono stati più fisici di noi fin dall’inizio. Dobbiamo capire il motivo, perché è una cosa che fa abbastanza schifo” ha sentenziato Chris Paul, autore di 14 punti con 6 assist
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SAN ANTONIO SPURS-ATLANTA HAWKS 120-121 | Pesante sconfitta interna per i San Antonio Spurs, che si fanno rimontare 14 punti nel quarto finale e perdono contro gli Atlanta Hawks in casa per la prima volta dopo 21 vittorie in fila. A decidere la partita è la tripla dall’angolo a 6.3 secondi dalla fine di Kevin Huerter dopo un’ottima circolazione di palla degli Hawks, con il tentativo finale di DeMar DeRozan che si è spento sul tabellone e poi sul ferro
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Una gara che sembrava conclusa dopo il 41-21 dei padroni di casa nella terza frazione, ma che Trae Young ha rimesso in piedi realizzando 12 dei suoi 31 punti nell’ultimo quarto, accompagnato dai 22 di Cam Reddish e i 18 a testa di Huerter e John Collins per conquistare la decima vittoria stagionale a fronte di 32 sconfitte (solo Golden State peggio di loro). Era dal 15 febbraio 1997 che gli Hawks non vincevano in casa degli Spurs: ben sei giocatori dell’attuale roster di Atlanta non erano ancora nati, tra cui tutti quelli sopra quota 18 punti (Vince Carter, autore di 14 punti, invece era già al secondo anno di college)
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Marco Belinelli ha chiuso con 9 punti a referto contro la sua ex squadra, segnando 4 dei 10 tiri tentati (1/4 da tre) nei 17 minuti in cui è stato schierato da coach Popovich. Sono quattro i giocatori in doppia cifra per gli Spurs, guidati dai 30 punti di LaMarcus Aldridge e i 25 con 9 rimbalzi e 9 assist di DeMar DeRozan, che non sono però riusciti a impedire la terza sconfitta nelle ultime quattro gare
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MEMPHIS GRIZZLIES-CLEVELAND CAVALIERS 113-109 | Non si ferma la marcia dei Memphis Grizzlies, che conquistano la settima vittoria consecutiva pur soffrendo fino alla fine. I padroni di casa infatti non segnano neanche un punto negli ultimi due minuti di gioco permettendo ai Cavs di rientrare da -12 fino al -4, ma grazie alla difesa sono poi riusciti a chiudere i conti per confermarsi come la squadra più calda della NBA
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Davanti a oltre 1.000 tifosi arrivati dalla sua ex università di Murray State, Ja Morant ha chiuso con 16 punti, 8 assist e diverse giocate assurde, tra cui un alley-oop chiuso in contropiede e un passaggio magico contorcendosi in aria che Jaren Jackson Jr. non è riuscito a convertire. Meglio di lui nel tabellino ha fatto Dillon Brooks con 26 punti seguito dai 15 di Brandon Clarke, mentre Jonas Valanciunas ha fatto la voce grossa a rimbalzo catturandone 18 e approfittando dell’espulsione di Tristan Thompson per doppio tecnico

Agli ospiti, che hanno avuto il pallone del -1 tra le mani di Kevin Love (19 punti), non sono serviti i 28 con 6 assist di Collin Sexton per evitare il terzo ko in fila, nonché l’ottavo nelle ultime dieci gare disputate. “Abbiamo combattuto e avuto le nostre chance: con un paio di canestri in più avremmo potuto vincere” ha detto coach Beilein, che ha visto i suoi rientrare due volte da svantaggi in doppia cifra nell’ultimo quarto

PHILADELPHIA 76ERS-CHICAGO BULLS 100-89 | E se la risposta ai problemi di tiro perimetrale dei Sixers si trovasse già in casa? Il turco Furkan Korkmaz fino a questo momento è una delle migliori notizie della stagione di Philadelphia e questa notte ne ha dato ulteriore conferma, firmando sei triple e il suo massimo in carriera da 24 punti nel successo contro Chicago, realizzando anche una super schiacciata sopra Cristiano Felicio. Insieme a Korkmaz ci sono anche i 20 a testa di Ben Simmons (anche 11 rimbalzi e 7 assist per lui) e Al Horford
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Niente da fare invece per i Bulls, a cui non sono bastati i 23 punti di Zach LaVine e i 14 di Coby White contro la difesa dei Sixers, commettendo ben 11 palle perse nel solo secondo tempo. “Non mi è piaciuta la nostra mancanza di disciplina nel secondo tempo, troppe palle perse” ha sentenziato coach Jim Boylen, che vede ormai l’ottavo posto a Est lontano quattro partite e mezza

INDIANA PACERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 116-114 | È il canestro di Malcolm Brogdon a 18 secondi dalla fine a decidere la sfida tra Pacers e T’Wolves, arrivata punto a punto fino alle battute finali. La quarta vittoria consecutiva dei padroni di casa è come sempre un successo di squadra, resistendo alla rimonta degli ospiti grazie a cinque giocatori in doppia cifra guidati dai 28 di TJ Warren e i 18 di Jeremy Lamb

La buona notizia in casa Minnesota è il rientro in campo di Karl-Anthony Towns dopo 15 partite saltate per un infortunio al ginocchio: per lui subito 27 punti in 28 minuti con 9/21 al tiro, seguito dai 22 di Andrew Wiggins e i 15 dalla panchina di Josh Okogie. Sono di Towns i due liberi della parità sul 114-114, ma è una sua palla persa mettendo il piede fuori dal campo a 1:16 dalla fine a dare vita a una sequenza di errori che ha visto anche Wiggins sbagliare un sottomano in contropiede e commettere un’altra palla persa pestando la linea. La tripla fallita da Shabazz Napier a 8 secondi dal termine ha poi condannato Minnesota alla quarta sconfitta in fila

TORONTO RAPTORS-WASHINGTON WIZARDS 140-111 | Toronto stravince e si diverte, cominciando la partita con un quintetto supersized (Siakam, Anunoby, Ibaka e Gasol insieme a Lowry) e realizzando il loro massimo stagionale da 140 punti. Merito di una serata eccezionale da tre punti, segnando 22 delle 43 triple tentate di cui 6 portano la firma di un ritrovato Marc Gasol (suo massimo in carriera pareggiato per 20 punti, season high). Meglio di lui solo i 28 punti di Norman Powell e i 23 di Terence Davis in una serata di tutto relax per i campioni in carica
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Gli Wizards infatti hanno commesso la bellezza di 28 palle perse, regalando 30 punti agli avversari: impossibile pensare anche solo di giocarsela quando anche l’attacco concede punti gratis. Con una gara mai in discussione, Troy Brown ha chiuso come miglior realizzatore a quota 22 punti, seguito dal massimo in carriera di Isaac Bonga con 17 e 10 rimbalzi. Ad aggiungersi ai problemi degli Wizards c’è anche l’infortunio alla caviglia sinistra di Jordan McRae, portato fuori a braccia dal campo nel secondo quarto