NBA, risultati della notte: 27 punti di Gallinari, vince OKC. Denver batte Milwaukee
Nella serata della celebrazione di Kobe Bryant, i Lakers perdono contro Portland e i 48 punti di Lillard. Il n°8 dei Thunder trascina OKC al successo a Phoenix, miglior realizzatore dei suoi con 27 punti. Denver sbanca Milwaukee nonostante i 31 punti di Antetokounmpo, New Orleans travolge Memphis (10 punti per Nicolò Melli). Irving segna 54 punti con 19/23 al tiro nella vittoria Nets sui Bulls, Harden&Westbrook guidano alla al successo Houston contro Dallas. Di seguito risultati e highlights della notte NBA
PHOENIX SUNS-OKLAHOMA CITY THUNDER 107-111 | Mai sottovalutare gli Oklahoma City Thunder nell’ultimo quarto. Ormai dovrebbero averlo imparato tutti, ma i Phoenix Suns ne hanno pagato il prezzo ancora una volta, prendendo un parziale di 13-0 negli ultimi 4:30 di partita e perdendo contro gli uomini di Billy Donovan. I 20 punti con 10 assist di Chris Paul e i 24 di Dennis Schröder hanno permesso a OKC di rispondere ai 27 a testa di Devin Booker e Kelly Oubre
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Serata da 27 punti anche per Danilo Gallinari (9/17 al tiro, 8/9 ai liberi pur con 1/6 da tre), miglior marcatore dei suoi in una partita che livella perfettamente il record dei Thunder tra casa e trasferta (15 vittorie e 10 sconfitte in entrambi). Per tutta la partita i tifosi dei Suns hanno fischiato Chris Paul, “reo” di aver rubato un posto all’All-Star Game alla stella di casa Booker. CP3 però ha avuto l’ultima parola, segnando il canestro del sorpasso sul 101-99
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MILWAUKEE BUCKS-DENVER NUGGETS 115-127 | Senza tre titolari, in back-to-back da Salt Lake City e sul campo della miglior squadra NBA. Tutto faceva presagire una sconfitta per i Denver Nuggets, e invece Nikola Jokic e soci sono andati a vincere di autorità in Wisconsin grazie a un incredibile sforzo di squadra. Tutti i nove giocatori scesi in campo per coach Malone, infatti, hanno chiuso in doppia cifra, un risultato reso ancora più straordinario dalle assenze di giocatori come Murray, Harris e Millsap. Il migliore di tutti è stato Will Barton con 24 punti in una serata magica da tre punti (22/46 di squadra, 48%), buona per l’ottava vittoria nelle ultime 11 gare
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Si interrompe quindi a nove la striscia di vittorie dei Bucks, che non perdevano in casa dal 16 dicembre contro Dallas. Giannis Antetokounmpo ha chiuso con 31 punti, 16 rimbalzi e 9 assist in una serata da 11/27 al tiro, seguito dai 24 di Khris Middleton e i 15 di Eric Bledsoe, ma nessun altro giocatore è riuscito a raggiungere la doppia cifra — con Thanasis Antetokounmpo partito in quintetto nella “Greek Heritage Night” e autore di 4 punti in 5 minuti. Decisivo un terzo quarto da 40-24 per gli ospiti
NEW ORLEANS PELICANS-MEMPHIS GRIZZLIES 139-111 | Vittoria importante per i Pelicans, che superano i Grizzlies e rimangono a 4 partite di distanza dall’ottavo posto a Ovest con 33 gare ancora da disputare. La prima sfida tra le due prime scelte al Draft va a Zion Williamson, che segna 24 punti in 29 minuti convertendo ben quattro alley-oop. Il neo All-Star Brandon Ingram ha chiuso con 20 punti, seguito dai 19 di Lonzo Ball (5/7 da tre) e i 18 di Jrue Holiday
Doppia cifra anche per Nicolò Melli, autore di 10 punti in uscita dalla panchina con 5 rimbalzi, 2 assist e 4/5 al tiro in 18 minuti sul parquet, uno degli 8 giocatori in doppia cifra per i padroni di casa che hanno tirato con il 53% dal campo e il 44% da tre punti, spazzando via gli avversari a rimbalzo (57-34). Per i Grizzlies ci sono sette giocatori in doppia cifra con 18 per Jonas Valanciunas e 16 per Ja Morant
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BROOKLYN NETS-CHICAGO BULLS 133-118 | Ritorno in campo da campione per Kyrie Irving, rimasto fuori nel derby di New York giocato poche ore dopo la tragica scomparsa di Kobe Bryant. Un dolore complicato da celare e una motivazione in più per far pesare la sua presenza sul parquet in una sfida dominata dall’ex Cavaliers nei 32 minuti in cui è rimasto in campo. A Chicago a quel punto è rimasto davvero poco da fare contro un avversario indemoniato, non riuscendo ad andare oltre i 22 punti del solito Zach LaVine
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Irving ha davvero fatto le cose in grande per rendere omaggio nel migliore dei modi al suo mentore: 54 punti, equamente distribuiti tra primo e secondo tempo. All’intervallo lungo il n°11 di Brooklyn non aveva ancora sbagliato un tiro: 10/10 dal campo, 4/4 ai liberi. Nella ripresa il concetto cambia poco: 19/23 complessivo dal campo, 7/9 dall’arco, seconda miglior prestazione per punti all-time per un giocatore dei Nets, primo di sempre a far registrare due prestazioni da almeno 50 punti nella stessa stagione
I 54 PUNTI DI KYRIE IRVING CONTRO CHICAGO
HOUSTON ROCKETS-DALLAS MAVERICKS 128-121 | In un’era in cui tutti devono essere in grado di abbassare il proprio quintetto, gli Houston Rockets non hanno problemi a estremizzare il concetto. Per la prima volta dal 1963 infatti una squadra NBA è scesa in campo senza neanche un giocatore sopra i 2 metri di altezza, mandando James Harden a saltare per la palla a due con Kristaps Porzingis (“Non mi succedeva dai tempi del liceo” ha detto il Barba) e schierando Westbrook, Gordon, House, Tucker, Sefolosha, McLemore e Rivers nella rotazione di Mike D’Antoni. Altro che "Banda Bassotti"...
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La formula ha funzionato, almeno guardando il risultato finale e le cifre dei vari giocatori. James Harden ha chiuso con 35 punti, 16 rimbalzi (massimo stagionale) e 6 assist, ritrovando la precisione da tre punti che sembrava perduta (6/14); Westbrook lo ha seguito con 32 punti e 9 assist, trovando poi altri tre giocatori in doppia cifra (Gordon 17, House 14 e McLemore 13). Il conto a rimbalzo è andato chiaramente in favore dei Mavs (52-37), ma i 16 punti di vantaggio con cui hanno cominciato l’ultimo quarto sono bastati per portare a casa la vittoria
I Mavs sono riusciti al massimo a tornare a -4 a 5 minuti dal termine, ma è mancato il guizzo finale che avrebbe potuto dare Luka Doncic, fuori gioco per una distorsione alla caviglia destra che dovrebbe tenerlo fuori per almeno 6 partite. I 35 punti con 12 rimbalzi di Kristaps Porzingis e altri cinque compagni in doppia cifra non sono bastati per evitare la seconda sconfitta in fila
DETROIT PISTONS-TORONTO RAPTORS 92-105 | Vincono ancora i Raptors che battono a domicilio i Pistons e fanno 10 in fila, prendendosi così il secondo posto a Est e permettendo a Nick Nurse e il suo staff di allenare all’All-Star Game (perché coach Budenholzer si era già seduto sulla panchina nella gara delle stelle lo scorso anno). Merito dei 30 punti di Pascal Siakam, dei 21 di Ibaka e delle dieci lunghezze di vantaggio conquistate nel primo quarto e sapientemente conservate nel corso di tutta la sfida
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In casa Pistons da sottolineare come al solito la prestazione di Derrick Rose, diventato ormai titolare fisso a Detroit e per la 14^ volta in fila oltre quota 20 punti segnati – prolungata la striscia personale da record in carriera. Ai padroni di casa non basta neanche la doppia doppia da 20 punti e 20 rimbalzi di Andre Drummond per evitare la quinta sconfitta consecutiva
LOS ANGELES LAKERS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 119-127 | Arriva una sconfitta per i Lakers nella prima gara giocata dopo la morte di Kobe Bryant: una serata ricca di emozioni, di lacrime e iniziata con una lunga celebrazione del Black Mamba. Un momento toccante che reso complicato tutto il primo tempo, giocato senza intensità da entrambe le squadre. Nella ripresa si è iniziato però a fare sul serio, con Lillard mattatore e protagonista sempre più della rincorsa Blazers all'ottavo posto a Ovest
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Il miglior realizzatore in casa Lakers è Anthony Davis, autore di 37 punti, 15 rimbalzi, 6 assist e 5 stoppate: una prestazione mostruosa che tuttavia non ha permesso ai gialloviola di restare avanti in un terzo quarto da 43 punti segnati per i Blazers. LeBron chiude con 22 punti, 10 assist e 8 rimbalzi una partita in cui la testa è stata spesso e volentieri rivolta da un'altra parte
Protagonista assoluto della sfida però è Damian Lillard, autore di 48 punti - 23 nel solo terzo quarto - 10 assist e 9 rimbalzi, con 7/12 dalla lunga distanza e una prestazione maiuscola nonostante l'emozione evidente da parte di tutti. Oltre a lui fondamentale il contributo di Hassan Whiteside, dominante sotto canestro con i suoi 30 punti, 12 rimbalzi e ben 5 stoppate con 13/14 al tiro
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Una serata particolare quella dello Staples Center, in cui la pallacanestro per una volta è passata in secondo piano: i Lakers infatti hanno dedicato una lunga cerimonia a Kobe Bryant, nella prima gara dopo la sua tragica scomparsa. Una notte ricca di emozione e commozione, con LeBron James in lacrime e poi protagonista con il microfono in mano del discorso che ha emozionato tutto il pubblico di Los Angeles
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