Dopo 7 gare fuori, lo sloveno dei Mavs si dice pronto al rientro: Dallas ha perso 5 delle ultime 8 gare giocate e 4 delle 7 in assenza Doncic. Un ritorno provvidenziale, che poi assicurerà allo sloveno di non dover saltare il prestigioso palcoscenico di Chicago: "Vuol dire tanto per me"
Mentre il suo allenatore Rick Carlisle continua soltanto a professare un cauto ottimismo (“I segnali sono positivi”), Luka Doncic ha gettato la maschera: “Sono pronto, e felicissimo finalmente di tornare in campo a giocare a basket. È dura restare lontano da quello che ami fare”. E Doncic lontano da un parquet NBA ci è rimasto sette gare, quattro delle quali perse dai suoi Mavericks. Colpa di una brutta distorsione alla caviglia destra rimediata in allenamento il 30 gennaio, mettendo il proprio piede sopra quello di un compagno. Stessa dinamica del precedente infortunio – stessa caviglia, sempre la destra – occorso invece in campo contro i Miami Heat lo scorso 14 dicembre, col piede finito sopra a quello di Kendrick Nunn: in quel caso quattro partite ai box per lo sloveno, e un pareggio in parità per i Mavs, 2-2. “La seconda distorsione è stata un po’ più forte – ammette Doncic – anche perché non mi era mai capitato un doppio infortunio del genere a così breve distanza di tempo”. L’ultimo rookie dell’anno NBA sta lavorando (come fatto da Steph Curry al tempo) per rafforzare le proprie caviglie, ma allo stesso tempo è consapevole della fatalità dell’incidente: “Quando torni in campo cerchi di non pensare che possa succedere ancora, non vuoi preoccuparti troppo: ma alla fine un po’ lo fai, è inevitabile, almeno nelle prime due-tre gare”. In un’annata che lo vede viaggiare a 28.8 punti, 9.5 rimbalzi e 8.7 assist di media, con la bellezza di 12 triple doppie già mandate a referto, sono finora 11 (su 54 gare disputate da Dallas) le sue assenze stagionali, un dato che per alcuni potrebbe compromettere le sue ambizioni da MVP – nei 64 anni del premio, tra i vincitori solo Allen Iverson nel 2001 (11) e Bill Walton nel 1978 (24) hanno saltato un numero di partite pari o superiore. Doncic però al momento non pensa al premio di MVP quanto a tornare in campo prima contro i Sacramento Kings nella gara di stanotte e poi venerdì nel primo dei due appuntamenti che lo vedono protagonista a Chicago durante l’All-Star Weekend. Il Rising Star game è solo l’antipasto, ma poi il n°77 dei Mavs sarà in campo anche domenica nella partita dei grandi: “Non capita tutti i giorni giocare all’All-Star Game: significa tanto per l’organizzazione, per me, per tanta gente. Voglio essere in campo”, conferma Doncic. Prima ci sono i Kings, e guai a scambiarli soltanto per un allenamento in cui testare la caviglia: i Mavs hanno perso 5 delle ultime 8 gare e hanno bisogno di tornare al successo: “Non importa se segno 30 punti io o li segna Kristaps, non importa se ne faccio 10: l’unica cosa che conta è vincere. Dobbiamo tornare a farlo”. Per arrivare poi al weekend di Chicago col sorriso in volto.