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NBA, Mark Cuban attacca gli arbitri: “Sono un problema da 20 anni, non di una gara”

La polemica
©Getty

Parole durissime quelle pronunciate dal proprietario dei Mavericks, a margine della partita persa in volata da Dallas anche a causa di un controverso fischio arrivato nel finale a favore degli Hawks: “Quando pensi che gli arbitri non possano fare peggio, riescono sempre a sorprenderti”

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Il finale di Atlanta-Dallas farà discutere perché ha assunto un senso che va ben oltre il semplice risultato di una gara di regular season. Non solo per la decisione controversa che ha penalizzato i Mavericks nel testa a testa finale, ma per le parole pubblicate su Twitter da Mark Cuban - indignato a causa di quello che viene definito da lui “un problema che va avanti da 20 anni”. Prima di tutto i fatti: 109-107 in favore degli Hawks, palla in mano a Trae Young a 13 secondi dalla sirena. Il n°11 di Atlanta attacca il ferro, finendo nelle grinfie della difesa dei Mavericks che devia con una stoppata il suo tentativo. Gli arbitri fischiano l’interferenza a canestro, ma nel frattempo John Collins “a gioco fermo” prende il rimbalzo e schiaccia il +4 decisivo. A quel punto la situazione si complica: gli arbitri vanno a rivedere e decidono che in realtà la stoppata non era irregolare, ma il canestro di Collins resta valido (nonostante sia arrivato dopo il fischio). Un bel guaio, come sottolineato da una serie di tweet dello stesso Cuban che descrive la situazione e la seguente decisione come paradossale: “Un arbitro ci ha detto che il fischio è partito inavvertitamente, non era voluto. Per quello non era interferenza a canestro. Non era importante che i giocatori in campo si fossero fermati, anche perché a detta loro è arrivato dopo il tap-in di Collins. Se tutto ciò fosse vero, cosa diavolo sono andati a rivedere al replay?”

Cuban: "Gli arbitri vengono presi, formati e poi ci si rende conto che non sono in grado di gestire una gara"

Un affondo che è andato in realtà ben oltre il semplice sfogo sui social, visto che Cuban ha poi aggiunto riprendendo sempre il suo stesso cinguettio: “Gli arbitri hanno pessime gare, così come le squadre possono avere dei passaggi a vuoto. Ma questo non può essere considerato come il problema di una singola partita. Questa è la stessa schifezza che si vede in campo da 20 anni. Il processo è sempre lo quello: assumere degli arbitri che dicono di sapere a chi si stanno affidando, allenarli e capire dopo due anni che non possono gestire una gara. E dopo tutto questo, ricominciare di nuovo”. Una bordata non da poco, che va ben oltre le considerazioni “spicciole” legate a multe e/o eventuali sanzioni nei confronti del numero uno dei Mavericks, che chiosa: “Quando pensi che gli arbitri NBA non possano fare peggio, riescono sempre a sorprenderti in qualche modo. Tutto questo è assurdo”.