
NBA, risultati della notte: Milwaukee travolge Philadelphia, Harden trascina Houston
Grazie a un super Antetokounmpo i Bucks battono i Sixers (preoccupati per l'infortunio alla schiena di Ben Simmons), mentre Harden e Westbrook regalano a Houston un successo fondamentale a Salt Lake City. Miami domina contro Cleveland nella serata in cui viene ritirata la maglia di Dwyane Wade, Dallas senza Doncic e Porzingis va ko ad Atlanta. Vittorie in trasferta per Phoenix e Brooklyn: di seguito i risultati e gli highlights di tutte le gare della notte

MILWAUKEE BUCKS-PHILADELPHIA 76ERS 119-98 | Altra vittoria pesante per i Bucks che battono di nuovo i Sixers e si prendono il 16° successo nelle ultime 18 gare. Merito del 7-0 di parziale firmato Giannis Antetokounmpo con cui si è aperto il secondo tempo, all’interno di un 37-23 che ha spaccato in due la partita nel terzo quarto in favore di Milwaukee. Ben 25 punti e 9 rimbalzi per Khris Middleton e 12 punti a testa per Eric Bledsoe e Robin Lopez: sono loro i co-protagonisti al fianco dell’MVP in carica
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A trascinare la miglior squadra della NBA infatti è ancora una volta Antetokounmpo: per lui 31 punti con 12/17 dal campo, 17 rimbalzi e 8 assist in soli 29 minuti di gioco, con un +25 di plus/minus che ben racconta il suo impatto sul match. Troppo forte per qualsiasi tipo di avversario e/o marcatura su di lui, straripante come pochi altri
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Ai Sixers non resta dunque che aggiornare il modesto record raccolto in trasferta (9 vittorie e ben 20 sconfitte lontano dal Wells Fargo Center), con Joel Embiid che non va oltre i 17 punti con 18 tiri, a cui si aggiungono i 17 punti di Furkan Korkmaz. Armi apparse spuntate contro un avversario nettamente superiore sotto qualsiasi punto di vista

A complicare la serata di Philadelphia poi è arrivato anche l’infortunio di Ben Simmons: il riacutizzarsi di un problema alla schiena che lo ha costretto a restare in campo meno di 5 minuti, un’assenza pesante che i Sixers sperano non si protragga per molto
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UTAH JAZZ-HOUSTON ROCKETS 110-120 | I Jazz vanno al tappeto contro i sempre più “perimetrali” Rockets di Mike D’Antoni: una squadra in grado di aprire il campo come pochissime altre in passato (altre 20 triple a bersaglio a Salt Lake City), lasciando così lo spazio ai suoi due All-Star di far male in penetrazione e attaccando il ferro. Il parziale decisivo arriva nel terzo quarto: un 38-19 che porta Houston ben oltre la doppia cifra di vantaggio e non permette a Utah di riportarsi a contatto
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A suonare la carica e guidare le danze è proprio James Harden, in grande spolvero in una partita di rara efficacia offensiva: 37 minuti in campo, 38 punti, 13/23 dal campo, 6/11 dalla lunga distanza, 7 assist, 5 rimbalzi e un eloquente +24 di plus/minus. Un condottiero in grande spolvero, il giocatore a cui affidarsi per prendersi la terza vittoria in fila e il quarto posto a Ovest - proprio ai danni degli Utah Jazz
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Un lavoro quello del Barba propiziato in realtà anche dalla presenza di una seconda letale bocca di fuoco come Russell Westbrook: l’ex n°0 dei Thunder colpisce anche un paio di volte dalla lunga distanza in una gara da 14/26 dal campo, 34 punti e una capacità di prendersi tiri e responsabilità fondamentale in una partita in cui a Houston mancava un giocatore importante come Eric Gordon - fermato da un fastidio alla gamba
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E i Jazz? Utah non va oltre i 31 punti di Donovan Mitchell e i 22 di Jordan Clarkson, riportandosi al massimo sul -7 nell’ultimo quarto senza mai però tornare definitivamente a contatto con gli ospiti. Per la squadra di Salt Lake City è il secondo ko in fila, incapace di trovare contromisure per limitare un avversario che probabilmente tornerà a incrociare anche più avanti nel corso della stagione
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MIAMI HEAT-CLEVELAND CAVALIERS 124-105 | Gli Heat rendono omaggio nel migliore dei modi a Dwyane Wade, battendo senza appello i Cavaliers e liquidandoli in soli due quarti - il modo migliore per non pensare più alla gara e godersi la cerimonia con il ritiro della maglia numero 3 durante l’intervallo. Miami segna 82 punti prima dell’intervallo lungo - record di franchigia - volando sul +30 grazie a un clamoroso 77% dal campo di squadra. A quel punto il resto del match è una passerella in cui c’è spazio anche per Udonis Haslem - amico fraterno di Wade e soltanto alla terza presenza in questa regular season
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Come detto il vero spettacolo a Miami è stato un altro: la cerimonia con cui durante l’intervallo gli Heat hanno celebrato una leggenda della squadra come Wade, “il più grande sportivo mai passato per il su della Florida” secondo quanto detto da amici, ex colleghi e dirigenti che si sono stretti attorno a lui e non hanno voluto far mancare il loro supporto
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ATLANTA HAWKS-DALLAS MAVERICKS 111-107 | Gli Hawks approfittano delle assenze e battono i Mavericks in una partita che Dallas avrebbe sperato di riuscito a portare a casa anche con un roster fortemente rimaneggiato. Doncic e Porzingis infatti restano a riposo per evitare le complicazioni del back-to-back, ma il risultato è quello di lasciare spazio a uno scatenato John Collins e a un Trae Young da 25 punti e 10 assist - che sperava di potersi godere a pochi giorni di distanza dall’All-Star Weekend l’ultimo testa a testa stagionale contro Doncic
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A dominare la sfida però è stato Collins, autore di ben 35 punti con 13/18 al tiro, un perfetto 3/3 dalla lunga distanza, condito con 17 rimbalzi, un paio d’assist e di stoppate in una gara che ha davvero messo in mostra tutte le sue straordinarie doti atletiche e realizzative. Il modo migliore per approfittare della rivedibile resistenza opposto sotto canestro dai Mavericks
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Senza i due leader di riferimento, in casa Mavericks a guidare le danze è una coppia inedita: Tim Hardaway Jr. le prova tutte in un match da 33 punti, 11/22 dal campo, 6/14 dalla unga distanza e 5 assist, a cui si aggiungono i 22 punti di Seth Curry con 4 triple, 5 assist e 6 rimbalzi. Due ottime prestazioni, ma non sufficienti per evitare di scivolare al settimo posto a Ovest - scavalcati dai sorprendenti Oklahoma City Thunder
LE PAROLE AL VELENO DI MARK CUBAN CONTRO GLI ARBITRI
CHARLOTTE HORNETS-BROOKLYN NETS 86-115 | Una vittoria senza appello, quasi a scacciare lo spauracchio di un crollo dopo la conferma delle scorse ore che la stagione di Kyrie Irving è finita. Un successo che ci voleva in casa Nets, arrivato grazie all’ottima prestazione di un Timothe Luwawu-Cabarrot da 21 punti in uscita dalla panchina - leader di una squadra con ben otto giocatori in doppia cifra, tra cui Caris LeVert da 17 punti e Jarrett Allen da 12 e 11 rimbalzi
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Per gli Charlotte Hornets di questa stagione invece difficile trovare una giustificazione, oltre che motivazioni che possano dare un senso ai prossimi due mesi di una regular season disastrosa come gli 86 punti complessivi segnati in una sconfitta che ha interrotto una striscia di tre vittorie in fila

CHICAGO BULLS-PHOENIX SUNS 104-112 | Sotto di 10 lunghezze all’intervallo lungo, ci hanno pensato Deandre Ayton e Devin Booker a ribaltare la gara e trascinare Phoenix al successo a Chicago: merito dei 28 punti e 19 rimbalzi della prima scelta assoluta del Draft 2018 e dei 29 realizzati dal nuovo All-Star dei Suns. I playoff per la squadra dell’Arizona restano lontani, ma era importante ripartire con il piede giusto
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Chicago incassa così la sconfitta numero otto in fila, nonostante il rookie Coby White giochi la sua miglior partita in NBA: 33 punti - nuovo massimo in carriera - condito con ben 7 canestri dalla lunga distanza. Zach LaVine ne aggiunge 20, ma chiude con 7 delle 26 sanguinose palle perse messe a referto dai Bulls. La sconfitta di Chicago passa anche da tutti quei possessi sciupati e non capitalizzati al meglio

Terza sconfitta in fila per la squadra di Doc Rivers - prima volta in stagione che accade - la quale paga le assenze causa infortunio, i nuovi innesti ancora da inserire e un primo quarto da soli 13 punti segnati. Ne approfittano i Kings, che mandano tutto il quintetto in doppia cifra, anche se il miglior realizzatore è Kent Bazemore con i suoi 23 punti in uscita dalla panchina
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