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NBA Sundays: Philadelphia senza All-Star perde a Los Angeles contro i Clippers

nba su sky
©Getty

Quarta vittoria in fila per i Clippers che battono in casa i rimaneggiati Sixers - senza Embiid&Simmons e che perdono Josh Richardson causa infortunio nel primo tempo. Alla sirena finale sono quattro i giocatori oltre quota 24 punti segnati per la squadra di L.A. (guidati dai 30 di Kawhi Leonard), mentre a Philadelphia non basta uno Shake Milton scatenato da record da 39 punti - nuovo massimo in carriera

L.A. Clippers-Philadelphia 76ers 136-130

Dura 30 minuti il vantaggio dei Sixers, partiti fortissimo in attacco in un match in cui gli ospiti devono fare i conti con le assenze causa infortunio di Ben Simmons e Joel Embiid, a cui nel corso del secondo quarto si aggiunge anche Josh Richardson - colpito al naso e costretto a non prendere più parte al match. I Clippers invece sono profondi e hanno tante, troppe alternative in attacco - come ben racconta il boxscore finale di quella che per i losangelini diventa la quarta vittoria in fila: 30 punti e 6 rimbalzi con il 50% dal campo per Kawhi Leonard, 24 punti a testa per Paul George, Lou Williams e Montrezl Harrell. Davvero tantissimo talento offensivo che pone rimedio nell’ultimo quarto d’ora a una difesa spesso scollegata e svagata in un match che i Clippers hanno sempre pensato di poter vincere. Per riuscirci è decisivo il parziale da 16-2 che nel terzo quarto permette ai padroni di casa di toccare la doppia cifra di vantaggio, senza perdere più il controllo sulla partita. Una gara rimasta a lungo in equilibrio grazie allo straordinario contributo di Shake Milton, che mette a referto la miglior partita della sua carriera (college e G-League comprese): per il n°18 dei Sixers alla sirena finale sono 39 punti in 40 minuti di utilizzo, raccolti tirando 14/20 dal campo e 7/9 dalla lunga distanza. Proprio da tre punti la point guard di Philadelphia parte fortissimo: 4 tentativi e 4 bersagli che, combinati con le precedenti 10 triple a segno senza errori nelle ultime due sfide, lo hanno reso il miglior giocatore nella storia NBA per numero di canestri dall’arco consecutivi senza errori: 14 triple una dopo l’altra, una magra consolazione dinanzi all’ennesima sconfitta in trasferta dei Sixers (9-22 il record lontano dal Wells Fargo Center).

Il racconto del primo tempo tra Clippers e Sixers

Senza All-Star e con le croniche difficoltà di questa stagione a vincere lontano dal Wells Fargo Center, i Sixers sembravano la vittima sacrificale perfetta dei Clippers - da una settimana ormai a ranghi completi e pronta a sfruttare la sua potenza di fuoco. La partenza però è tutta in favore di Philadelphia, che in sei minuti segna 22 punti a Los Angeles tirando 10/12 dal campo con Milton, Harris e Richardson che non sbagliano letteralmente un colpo in avvio. Bratt Brown però ci mette poco ad arrabbiarsi e chiamare timeout quando gli arbitri scelgono di non fischiare su un movimento dubbio di George, lasciando così ai Clippers il canestro del -10 a 4 minuti dalla fine del primo quarto. Un primo quarto ad altissimo punteggio che, nonostante la mano calda degli ospiti, permette ai losangelini di riportarsi sul -5 al termine della prima frazione grazie a una doppia giocata di Reggie Jackson - uno dei sette giocatori dei Clippers a segno dopo 12 minuti. A inizio ripresa a complicare le cose per i Sixers ci si è messo anche l’infortunio di Josh Richardson, costretto a lasciare il campo e a ridurre ancora di più la rotazione e il numero di giocatori a disposizione di Philadelphia. Dopo un quarto d’ora di gioco arriva anche il primo vantaggio nel match dei Clippers, ma uno scatenato Shake Milton li ricaccia indietro con una doppia tripla a segno che porta il suo conto a 19 punti. Un secondo quarto rimasto così in equilibrio, nonostante la differenza di energie e risorse a disposizione delle due franchigie. Merito delle 12 triple a segno di Philadelphia, delle sole tre palle perse messe a referto dai Sixers nella prima metà di gara, ma soprattutto del clamoroso primo tempo giocato da Shake Milton - autore di 26 punti in 19 minuti, tirando 10/11 dal campo e 4/4 dalla lunga distanza. Nonostante questo straordinario sforzo offensivo però, i Clippers all’intervallo lungo sono sotto soltanto di due lunghezze sul 72-70.

Il racconto del secondo tempo tra Clippers e Sixers

“La prima squadra che inizierà a difendere porterà a casa la partita”: questo il commento durante l’intervallo lungo da parte di molti giornalisti (e anche dell’infortunato Joel Embiid su Twitter), ma a inizio ripresa le percentuali dal campo scendono più per errori degli attacchi che non per meriti a protezione del ferro. Philadelphia nonostante le assenze riesce a riportarsi di nuovo sul +7 a metà terzo quarto, con Shake Milton che infila la 14esima tripla a segno in fila - segnate nelle ultime due partite e mezzo - aggiornando il record nella storia NBA. Ai Clippers però basta un timeout e 90 secondi per rimettere in parità la gara: 87-87, 16 minuti alla sirena finale. Il parziale in favore dei Clippers si allarga pochi istanti più tardi, con i Sixers chiaramente sulle gambe e incapaci di trovare alternative: 16-2 in favore dei padroni di casa e +7 nel punteggio, massimo vantaggio nel match per i Clippers. Il finale di quarto è tutto in favore dei ragazzi di Doc Rivers, che a 12 minuti dalla sirena si portano sul +12. La sfida sembra a questo punto chiaramente indirizzata, con la difesa della squadra di Los Angeles che alimenta l'attacco e riduce le alternative a disposizione dei rimaneggiati Sixers. La partita però è tutt'altro che finita, visto che Milton continua ad aggiornare il suo massimo in carriera, riportando Philadelphia sul -4 a 3 minuti e mezzo dal termine. L'inchiodata di Tobias Harris riporta sempre a quattro lunghezze di distanza gli ospiti a 100 secondi dalla sirena, con Lou Williams a monopolizzare l'attacco Clippers. Alla fine però i padroni di casa riescono a chiudere i conti con ripetuti viaggi in lunetta.