NBA, risultati della notte: super duello LeBron-Zion, vince L.A. Giannis mostruoso: 41+20
Altro show tra LeBron James e Zion Williamson: il rookie firma il suo massimo in carriera da 35 punti, ma King James risponde con una tripla doppia da 34+12+13 per la vittoria dei Lakers. Antetokounmpo travolge Charlotte con 41 punti e 20 rimbalzi in 35 minuti, Dallas vince anche senza Doncic. Torna al successo Denver che supera Toronto: tutti i risultati e gli highlights della notte
NEW ORLEANS PELICANS-LOS ANGELES LAKERS 114-122 | Se davvero Pelicans e Lakers finiranno per incontrarsi al primo turno di playoff, c’è da metterci la firma — perché LeBron James e Zion Williamson sanno davvero come far divertire gli appassionati. Ad avere la meglio in questo loro secondo incontro sono stati di nuovo i Lakers, capaci di vincere nonostante l’assenza di Anthony Davis (tenuto a riposo con un ginocchio dolorante dopo aver giocato a Memphis la sera prima). Decisiva la maggiore esperienza dei gialloviola, capaci di chiudere il match dopo la tripla del +4 di Kyle Kuzma (20 punti) a 3:40 dalla fine
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Non ci sono neanche più parole per descrivere LeBron James, bastano semplicemente i numeri: 34 punti, 12 rimbalzi e 13 assist, l’ennesima tripla della sua eccellente stagione e la leadership necessaria per chiudere la partita ed evitare il secondo ko in altrettanti giorni per i suoi. Insieme al Re ci sono anche i 13 di Kentavious Caldwell-Pope e i 10 a testa di Danny Green, Avery Bradley e Markieff Morris, oltre alle 6 stoppate di JaVale McGee
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Zion Williamson ha firmato il suo massimo in carriera toccando quota 35 punti (di cui 17 nel solo primo quarto contro i 19 di James), ma le 6 palle perse hanno finito per pesare molto sulla sua prestazione. Memorabile però una sequenza in cui lui è andato a schiacciare di prepotenza (12/16 dal campo e 11/13 ai liberi in una serata super-efficiente) e subito dopo James ha segnato da 10 metri per fermare sul nascere l’entusiasmo del Smoothie King Center.
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Ancora produttiva la prestazione di Nicolò Melli, autore di 10 punti in uscita dalla panchina pur tirando 2/8 dal campo e 1/7 dalla lunga distanza (in compenso 5/6 ai liberi). Lui è l’unica riserva che ha chiuso in doppia cifra, visto anche l’infortunio che terrà fuori J.J. Redick nelle prossime due settimane. Il resto della panchina sopra quota 10 (Lonzo Ball 19+9+9) nonostante un Brandon Ingram in serata decisamente negativa al tiro (5/23 con 1/9 dall’arco per 15 punti)
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Sia all’inizio che al termine della partita Zion e LeBron si sono cercati e abbracciati in campo, forse anche per spegnere sul nascere le voci che li vedevano in rapporti piuttosto tiepidi. Chissà che questo loro secondo incontro non possa aver rappresentato l’occasione per conoscersi meglio, visto che entrambi hanno ribadito nei giorni scorsi di non essersi mai davvero parlati
C'È UN PROBLEMA NEL (NON) RAPPORTO TRA ZION E LEBRON?
CHARLOTTE HORNETS-MILWAUKEE BUCKS 85-93 | Vincono con più difficoltà del previsto i Bucks, impegnati a Charlotte contro una squadra che non ha più niente da chiedere in una regular season già senza obiettivi. Gli Hornets però lottano e approfittano della scarsa mira dei primi della classe, che dopo 83 partite in fila interrompono la striscia di gara chiuse sempre con almeno 100 punti a referto, ma vincono in volata grazie a un’altra super prestazione di Giannis Antetokounmpo
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L’MVP in carica infatti chiude con 41 punti a referto, conditi con 20 rimbalzi e 6 assist, tirando 17/28 dal campo e dominando a livello fisico e tecnico un match in cui gli Hornets non hanno trovato il modo di limitarlo. Antetokounmpo firma gli ultimi 7 punti dei Bucks che permettono a Milwaukee di mettere in cassaforte il sesto successo consecutivo. Alla sirena finale sono 16 i punti realizzati da Brook Lopez e 11 quelli in uscita dalla panchina di George Hill - gli altri due giocatori in doppia cifra in per Milwaukee, priva dell’infortunato Khris Middleton
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Agli Hornets invece non bastano i 17 punti di Devonte’ Graham, uno dei protagonisti del parziale da 16-6 con cui i padroni di casa si erano riportati avanti nel punteggio a inizio ripresa, senza mollare più la presa fino al termine del match. Purtroppo per Charlotte però 17 sono anche i punti segnati in totale nel quarto periodo: troppo pochi per sperare di battere la squadra più forte della lega
MINNESOTA TIMBERWOLVES-DALLAS MAVERICKS 91-111 | Tutto facile per i Mavericks che battono a domicilio i T’Wolves senza affanno, nonostante l’assenza di Luka Doncic. A fine primo tempo il vantaggio sfiora le 20 lunghezze e nella ripresa Minnesota non riesce mai a riportarsi a contatto, senza Karl-Anthony Towns e con un D’Angelo Russell da 16 punti e 7 assist come miglior realizzatore
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A trascinare i Mavericks e non far pesare l’assenza del n°77 sloveno ci ha pensato Kristaps Porzingis - autore di 38 punti, 13 rimbalzi, 5 stoppate e 4 assist. Di gran lunga la sua miglior prestazione della stagione, il primo quest’anno a mettere insieme cifre del genere e soltanto il 13° a farcela nella storia NBA. Una prestazione che lancia un segnale importante per i texani: gli All-Star in squadra sono due a tutti gli effetti
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L.A. CLIPPERS-PHILADELPHIA 76ERS 136-130 | Quarta vittoria in fila per i Clippers che battono in casa i rimaneggiati Sixers - senza Embiid&Simmons e che perdono Josh Richardson causa infortunio nel primo tempo. Alla sirena finale sono quattro i giocatori oltre quota 24 punti segnati per la squadra di L.A. (guidati dai 30 di Kawhi Leonard), mentre a Philadelphia non basta uno Shake Milton scatenato da record da 39 punti - nuovo massimo in carriera
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DENVER NUGGETS-TORONTO RAPTORS 133-118 | Risposta importante dei Denver Nuggets, che dopo aver perso malamente in casa dei Clippers tornano tra le mure amiche del Pepsi Center e rifilano 15 punti ai campioni in carica dei Toronto Raptors. Merito di un’ottima circolazione di palla e di una mira infallibile nel primo tempo, segnando le prime nove triple tentate di cui 5 da parte di Jamal Murray, autore di 17 dei suoi 22 punti nel solo primo quarto
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Nikola Jokic lo aveva detto, quasi promesso: “Dopo le sconfitte rispondiamo bene”. Soprattutto lui: 23 punti, 18 rimbalzi e 11 assist per guidare i suoi con la 12^ tripla doppia stagionale, propiziando anche il massimo di questa regular season con 38 assist di squadra — il doppio di quelli registrati la sera prima a Los Angeles. A fine gara sono 8 i giocatori in doppia cifra in una serata da 56.6% dal campo e 50% da tre punti (18/36)
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Terza sconfitta consecutiva per i Raptors, che dopo la pausa per l’All-Star Game sembrano essersi fermati mentalmente e fisicamente, con tante assenze pesanti (Serge Ibaka, Fred VanVleet, Marc Gasol). Purtroppo per loro non è servito il massimo in carriera da 32 punti con 12/16 al tiro di OG Anunoby, seguito dai 24 di Norman Powell, i 17 di Kyle Lowry e i 16 con 6/21 al tiro di Pascal Siakam
SACRAMENTO KINGS-DETROIT PISTONS 106-100 | Successo importante per i Sacramento Kings, che rimangono vivi nella corsa per l’ottavo posto a Ovest. Alla squadra di coach Luke Walton è però servita una bella scarica di adrenalina per recuperare i 17 punti di svantaggio accumulati a inizio gara (18-1 di parziale), lasciando poi spazio a un De’Aaron Fox decisivo nella frazione finale con 11 dei suoi 23 punti
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Non è un caso se i Detroit Pistons si sono fermati dopo un primo quarto vinto 31-16, dato che Derrick Rose si è fatto male dopo appena 9 minuti di gioco con un infortunio alla caviglia. Christian Wood ha provato a farne le veci chiudendo l’ennesima doppia doppia da 20 punti e 12 rimbalzi, ma già nel corso del terzo quarto gli ospiti sono finiti sotto di 10 lunghezze e non sono più riusciti a rimettere la testa avanti
GOLDEN STATE WARRIORS-WASHINGTON WIZARDS 110-124 | Finalmente Bradley Beal ha potuto godersi non solo una grande prestazione personale, ma anche una vittoria di squadra. I suoi Wizards non vincevano in casa di Golden State da sei anni (certo, nei precedenti cinque gli avversari erano di livello un po’ più alto…), grazie anche alle 8 triple per 29 punti di Davis Bertans in uscita dalla panchina
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Beal ha firmato la sua 18^ partita consecutiva con almeno 25 punti a referto, segnandone 20 in meno di 9 minuti nel solo primo quarto e 27 all’intervallo, chiudendo poi con 34, 8 assist e 5 recuperi. “I giocatori sanno che non si può marcare” ha sottolineato coach Brooks. “È nell’élite assoluta, solo Harden segna più di lui. E lo fa in maniera efficiente. Riuscite a immaginarvi cosa riuscirebbe a fare se fosse anche un All-Star?”
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Nella gara che doveva vedere il rientro in campo di Steph Curry (rimandato invece “prima o poi a marzo”), gli Warriors hanno raccolto l’ennesima sconfitta di questa stagione martoriata. I 27 punti di Andrew Wiggins e i 17 a testa di Eric Paschall, Mychal Mulder e Jordan Poole sono serviti giusto a rendere la sconfitta meno amara, con la speranza dei tifosi accorsi al Chase Center di rivedere prima o poi anche Curry in campo