
NBA, risultati della notte: NBA, Miami bestia nera dei Bucks, Rockets fermati a New York
Milwaukee perde per la seconda volta su due in stagione contro gli Heat, con Giannis Antetokounmpo tenuto a soli 13 punti. Sconfitta a sorpresa di Houston al Madison Square Garden, interrompendo una striscia di sei successi in fila. Sconfitta interna per San Antonio (0 punti per Belinelli) e ottavo posto che si allontana ancora: tutti i risultati e gli highlights della notte

MIAMI HEAT-MILWAUKEE BUCKS 105-89 | Solo otto squadre in questa stagione sono riuscite a battere i Milwaukee Bucks, ma solamente una ci è riuscita più di una volta: i Miami Heat. Per la seconda volta su due la squadra di coach Spoelstra è riuscita a battere quella con il miglior record della NBA. E questa volta — invece di una rimonta furiosa culminata nel supplementare come a inizio stagione — lo ha fatto controllando tutto il secondo tempo, mandando sei giocatori in doppia cifra guidati dai 18 a testa di Jimmy Butler e Jae Crowder
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Serata davvero complicata per Giannis Antetokounmpo, che dopo l’exploit contro Charlotte è stato tenuto al suo minimo stagionale pareggiato con soli 13 punti, frutto di un brutto 6/18 al tiro (0/4 da tre) e di un solo viaggio in lunetta (1/2). I 15 rimbalzi e 3 assist non bastano a controbilanciare le tre palle perse e il peggior plus-minus di squadra (-16) per una rara serata negativa dell’MVP in carica: “Gli Heat giocano duro, è difficile non solo per me ma per tutti. Muovono tanto sia gli uomini che la palla” ha detto dopo la partita
LE PAROLE DI GIANNIS DOPO LA PEGGIOR GARA STAGIONALE
In casa Bucks il miglior realizzatore è Brook Lopez con 21 punti, ma sono i numeri negativi a spiccare più di tutti. Per la seconda partita in fila Milwaukee ha ritoccato il suo minimo stagionale (93 contro gli Hornets, 89 questa notte) per via della scarsa precisione dalla lunga distanza, segnando solo 7 delle 34 triple tentate. Neanche il rientro di Krhis Middleton (10 dei suoi 12 punti nel primo quarto) è servito per ridare ossigeno a una squadra che ha anche perso George Hill per una ginocchiata là dove fa più male. Milwaukee avrà l'opportunità della rivincita con gli Heat il prossimo 17 marzo

NEW YORK KNICKS-HOUSTON ROCKETS 125-123 | La strutturazione extra-small richiede ai giocatori dei Rockets un impegno difensivo superiore al normale per poter reggere, e quando viene a mancare possono accadere anche risultati inaspettati. Era dal lontano 2009 che i Knicks non vincevano in casa contro Houston, quando sulla panchina — curiosamente — c’era proprio Mike D’Antoni per i bluarancio. Ci sono riusciti questa notte alla prima partita del nuovo corso con il neo-assunto presidente delle operazioni cestistiche Leon Rose, presente al Madison Square Garden per una rara vittoria della sua nuova squadra
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A fare la differenza è stata la stazza: i Knicks hanno stravinto la lotta a rimbalzo (65-34 di cui 20 in attacco) e quella dei punti in area (64-36) approfittando della difesa morbida dei Rockets specialmente nel primo tempo (73 punti concessi). Ad approfittarne è stato un RJ Barrett capace di pareggiare il suo massimo stagionale da 27 punti, seguito dai 16+16 di Julius Randle e dai 59 punti della panchina

Forse complice il supplementare disputato a Boston, i Rockets hanno fatto davvero fatica a entrare in partita — e nonostante quanto concesso a rimbalzo e in area, hanno comunque avuto il tiro per vincerla con il jumper di Russell Westbrook (24 punti) che non ha trovato il fondo della retina. Insieme a lui ci sono i 20 a testa di Robert Covington e Danuel House, ma soprattutto i 35 di un James Harden impreciso al tiro (8/22 e 3/13 da tre) ma infallibile in lunetta (16/16). Non abbastanza per superare le mancanze difensive: “Non abbiamo seguito diligentemente i nostri principi difensivi e ne abbiamo pagato le conseguenze, semplice” l’analisi del Barba a fine partita
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SAN ANTONIO SPURS-INDIANA PACERS 111-116 | I Pacers devono vincerla due volte, ma alla fine portano a casa un successo importante in trasferta sul campo degli Spurs. Dopo aver costruito un vantaggio di 15 lunghezze in un secondo quarto da 40-23, la squadra di coach McMillan si è fatta rimontare a cavallo di terzo e ultimo periodo fino ad andare sul -4. Grazie ai 26 di Malcolm Brogdon e a 9 dei 14 punti di Domantas Sabonis, però, i Pacers privi di Victor Oladipo (a cui si è gonfiato il ginocchio destro) sono riusciti a portare a casa il quarto successo consecutivo, agganciando Philadelphia al quinto posto a Est
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Non accenna a fermarsi il momento negativo degli Spurs, sconfitti in otto delle ultime undici partite e ormai scivolati a quattro gare di distanza dall’ottavo posto dei Memphis Grizzlies (con davanti anche Portland, New Orleans e Sacramento). La rimonta furiosa della ripresa guidata dai 24 punti di Patty Mills e l’ottima serata al tiro (16/32 da tre) non è servita per impedire l’ennesimo passo falso di questa stagione che sia avvia verso il termine a metà aprile

Dei 10 giocatori scesi in campo per coach Popovich (tra cui 7 in doppia cifra) l’unico a non aver segnato è stato Marco Belinelli, rimasto sul parquet solamente per 5 minuti e 46 secondi sbagliando l’unica tripla tentata nella sua partita. È la seconda partita in fila in cui l’azzurro non supera i 6 minuti di gioco, dopo che nelle precedenti quattro aveva sempre avuto almeno 15 minuti a disposizione: il motivo è l’ottimo apporto di Lonnie Walker IV, autore di 10 punti e di una schiacciata torreggiante nel quarto periodo
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CHICAGO BULLS-DALLAS MAVERICKS 109-107 | Vittoria sorprendente e sudata fino all’ultimo per i Chicago Bulls, che perdono Zach LaVine per infortunio ma ritrovano Otto Porter dopo un’eternità (non giocava dal 6 novembre). Grazie ai 19 punti di Coby White e i 17 di Denzel Valentine i padroni di casa sono riusciti a portare a casa il secondo successo nelle ultime 12 partite, pur rischiando di sprecare ben 8 punti di vantaggio negli ultimi 20 secondi di partita
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Luka Doncic infatti ha avuto tra le mani il tiro per vincerla praticamente da metà campo, sbagliando però il tiro e disperandosi persino in maniera eccessiva. “Da me ci si aspetta che segni quel tiro” ha detto dopo una partita da 23 punti, il migliore dei suoi dopo i 26 di Tim Hardaway Jr per sopperire all’assenza di Kristaps Porzingis e Seth Curry tenuti a riposo. “L’abbiamo persa nel terzo quarto: loro sono tornati in campo con intensità, noi non abbiamo risposto” l’analisi di coach Carlsile

ATLANTA HAWKS-MEMPHIS GRIZZLIES 88-127 | Vittoria larghissima dei Grizzlies, che travolgono gli Hawks e li sotterrano con 39 punti di scarto mandando nove giocatori in doppia cifra. A guidarli sono i 17 con 10 rimbalzi di Gorgui Dieng, ma tra i giocatori in doppia cifra c’è anche il veterano Anthony Tolliver (12 punti) firmato appena due ore prima della palla a due per prendere il posto di Jordan Bell. Per Memphis è la seconda vittoria in fila dopo averne perse cinque consecutivamente
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Gli Hawks invece falliscono miseramente il tentativo di vincerne tre in fila per la prima volta in stagione, toccando il minimo stagionale al tiro (32.3%) con Trae Young da 19 punti con 5/17 al tiro e 7 palle perse. “Non ho niente da dire” ha cominciato coach Lloyd Pierce in conferenza stampa dopo la partita. “Non so cosa insegnare. Non posso dire loro come impegnarsi” ha sentenziato prima di uscire dalla stanza

ORLANDO MAGIC-PORTLAND TRAIL BLAZERS 107-130 | In attesa che Damian Lillard mercoledì faccia il suo ritorno in campo, i Blazers interrompono una striscia di tre sconfitte in fila grazie a un eccellente quarto periodo a Orlando, vinto per 38-19. A fare la differenza in quella frazione è stato Gary Trent con 14 dei suoi 24 punti finali, con un quintetto tutto in doppia cifra impreziosito dai 16+13 di Hassan Whiteside, gli 11 di Trevor Ariza e i 10 di Carmelo Anthony
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Il migliore di tutti è stato però ancora una volta CJ McCollum, miglior realizzatore della notte NBA con 41 punti, 5 rimbalzi e 5 assist in 36 minuti di gioco (14/24 al tiro, 6/12 da tre punti e 7/7 ai liberi). Al suo rientro in campo nel quarto periodo però non c’è stato nemmeno bisogno degli straordinari, visto che la partita era già stata decisa da tre canestri in fila di Gary Trent permettendogli di tirare un po’ il fiato dopo tre quarti assolutamente spettacolari
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Brutta battuta d’arresto per Orlando, che concede il massimo in stagione agli avversari con 130 punti e non tiene il passo offensivamente nonostante i 30 punti di Nikola Vucevic e i 23 di Terrence Ross per sopperire all’assenza di Aaron Gordon (problema al ginocchio). “Questa serata è stata incredibilmente deludente a livello difensivo” ha detto coach Steve Clifford. “Se pensiamo di poter segnare un punto in più degli avversari, non abbiamo capito chi siamo”
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CLEVELAND CAVALIERS-UTAH JAZZ 113-126 | La trasferta da quattro partite degli Utah Jazz comincia con il piede giusto, battendo una versione decisamente rimaneggiata dei già non irresistibili Cleveland Cavaliers. I 28 punti di Bojan Bogdanovic, i 20 di Rudy Gobert e i 19 di Donovan Mitchell sono bastati e avanzati per portare a casa la vittoria, complici anche le 20 triple e i 30 assist di squadra degli uomini di coach Snyder
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Con soli 9 giocatori a disposizione e 7 scesi in campo (assenti Andre Drummond, Darius Garland e Tristan Thompson), ai Cavs rimane solo l’orgoglio di non aver mollato fino alla fine, trascinati dai 32 punti di Collin Sexton e dai 22 di Kevin Love schierato da centro contro Gobert. “I ragazzi hanno dato tutto, eravamo in pochi ma non ho niente da rimproverare a livello di impegno” ha detto coach Bickerstaff, il cui record da capo allenatore è ora 3-4
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