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Coronavirus: le nuove indicazioni date dalla NBA alle franchigie

NBA
©Getty

In attesa di analizzare l’evoluzione e la diffusione del coronavirus negli Stati Uniti, la NBA ha chiesto alle 30 franchigie di adottare tutte le misure precauzionali necessarie entro le prossime 48 ore. Necessario un piano per le trasferte, oltre alla presenza di un esperto di malattie infettive nello staff e alla possibilità di fare il test a giocatori e altri addetti della squadra

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Anche la NBA si sta preparando in vista di possibili restrizioni dovute alla diffusione del coronavirus negli Stati Uniti, dove il numero dei casi sta crescendo in maniera significativa negli ultimi giorni. Stando a quanto riportato da ESPN, la lega ha contattato tutte le franchigie per metterle in allerta, richiedendo che all’interno delle arene NBA vengano messe in atto tutte quelle pratiche di sicurezza richieste dalle nuove normative entro 48 ore. Un passo obbligato e interlocutorio, in attesa di capire se nei prossimi giorni si deciderà di giocare a porte chiuse alcune partite in questo finale di regular season. Nelle prossime ore inoltre si terrà una conferenza a distanza con tutti i medici e gli staff delle squadre, a cui sarà richiesta l’aggiunta di uno specialista di malattie infettive - oltre che di dotarsi dell’attrezzatura necessaria per effettuare il test di positività al coronavirus sia sui giocatori che sulle persone che gravitano attorno a loro in spogliatoio, in campo e in palestra. La NBA inoltre ha richiesto chiarimenti riguardo l’organizzazione dei viaggi e delle trasferte, chiedendo alle squadre di preparare un piano dettagliato a riguardo già nei prossimi giorni. Dopo la raccomandazione di evitare il più possibile il contatto con i tifosi (niente autografi o strette di mano), arriva anche la richiesta di distribuire a giocatori e staff il disinfettante per le mani - una delle indicazioni previste per combattere la diffusione del coronavirus.