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Coronavirus, anche la NBA si prepara a giocare a porte chiuse

NBA
©Getty
MIAMI, FLORIDA - OCTOBER 23: A general view of American Airlines Arena prior to the game between the Miami Heat and the Memphis Grizzlies on October 23, 2019 in Miami, Florida. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and/or using this photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. (Photo by Michael Reaves/Getty Images)

In una nota distribuita alle 30 squadre, la NBA ha cominciato a prepararsi alla possibilità di disputare alcune partite a porte chiuse per via della COVID-19, come sta accadendo in Italia e in altre parti del mondo. “Spero non si arrivi a questo punto, ma la situazione sta diventando seria” ha dichiarato la guardia dei Celtics Kemba Walker

CORONAVIRUS: AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

Il Coronavirus è arrivato anche negli Stati Uniti e le leghe professionistiche sportive devono farne i conti. Dopo l’avviso di qualche giorno fa per istruire i giocatori sulle migliori pratiche da seguire, la NBA ha distribuito un’altra nota alle 30 squadre chiedendo di prepararsi alla possibilità di disputare alcune partite a porte chiuse. In particolare, le squadre devono identificare quali azioni siano necessarie per disputare partite senza spettatori sugli spalti e quello che viene definito come uno “staff essenziale” per svolgere le partite, escludendo membri dei media e altre persone che normalmente frequentano le arene. Non un annuncio di una decisione già presa, ma un piano per farsi trovare pronti nel caso in cui si renda necessario chiudere le porte per poter portare avanti il campionato, come sta succedendo anche in Europa e soprattutto in Italia. Oltre a dover comunicare velocemente ed efficacemente chi è necessario per poter giocare a porte chiuse, le squadre devono anche prepararsi a condurre controlli sulla temperatura di giocatori, membri degli staff e arbitri.

La situazione degli Warriors e le parole di Kemba Walker

Alcune squadre come i Golden State Warriors sono già in contatto con i dipartimenti di pubblica salute delle loro città di riferimento, anche se hanno confermato che la partita contro i Philadelphia 76ers si disputerà nonostante l’avviso di cancellare o rimandare “grandi raccolte di persone quali concerti, eventi sportivi, convention o eventi in comunità”. A San Francisco infatti ci sono stati due casi di pazienti positivi nella giornata di giovedì, con il numero di infetti e di deceduti che sta salendo anche negli Stati Uniti. “Giocare senza tifosi sarebbe terribile” ha detto la point guard dei Boston Celtics Kemba Walker. “Spero che non si arrivi a quel punto, si potrebbe arrivare anche a pensare di cancellare l’intera partita prima di scendere in campo senza fan. Ma la situazione sta diventando seria, non so: sarebbe di sicuro molto strano senza tifosi”.