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Coronavirus, la NBA impone la chiusura dei campi d'allenamento alle 30 squadre

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©Getty

La NBA ha inviato una nota alle 30 franchigie, chiedendo di chiudere l’accesso ai campi di allenamento e alle palestre sia ai giocatori che allo staff a tempo indeterminato - ennesima misura di prevenzione contro la diffusione del coronavirus

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Il comunicato arrivato alle squadre nelle scorse ore in realtà è soltanto un’aggiunta rispetto a quello che era stato spedito a inizio settimana - in cui la NBA spiegava nel dettaglio quali norme e comportamenti vengono consigliati a giocatori e staff nelle prossime settimane. Isolamento, distanziamento sociale e limitare al massimo le occasioni di contagio. Anzi, renderle pari a zero se possibile. E proprio in questa direzione che si muove e arriva il divieto per i giocatori di utilizzare le strutture e le palestre delle franchigie - chiedendo in sostanza in maniera più o meno esplicita ai giocatori di allenarsi a casa e di evitare gli spostamenti in attesa che la situazione si definisca in qualche modo. Ridurre al minimo le uscite dalla propria abitazione (per andare a fare la spesa o in farmacia), mentre vige il divieto più assoluto di lasciare il Nord America. Niente più workout di gruppo tra componenti della stessa squadra, mentre viene incentivata la distribuzione di materiale tecnico e d’allenamento ai vari giocatori, in modo tale da permettere il lavoro atletico in casa. Viene inoltre fortemente consigliata assistenza a distanza, con contatti su base giornaliera e consulenze continue con ragazzi che spesso si ritrovano lontano dalla famiglia e dagli affetti.