Una scelta che ha non pochi significati, soprattutto in prospettiva futura: per il giocatore, che si vedrebbe confermato un ottimo valore di mercato, e per la franchigia, che manterrebbe libertà salariale in vista dell'estate 2021
Se si parla di free agency, Pat Riley sa riconoscere un’estate importante — e quella che arriva impallidisce al cospetto dell’estate 2021. Non è un mistero — basta vedere le offerte fatte ad Andre Iguodala (accettata) e Danilo Gallinari (rifiutata) — che il focus della squadra della Florida sia quello di mantenere più spazio salariale possibile libero in vista dell’estate 2021, quando saranno potenzialmente sul mercato giocatori come Giannis Antetokounmpo e Victor Oladipo. Nel frattempo però ci sono contratti importanti in scadenza, come quello di Goran Dragic, che quest’anno guadagna 19.2 milioni di dollari (per uscire dalla panchina, ma essere comunque il terzo miglior marcatore di squadra e il secondo miglior passatore) ma che in estate, alla scadenza del suo attuale accordo, diventerà unrestricted free agent. Per questo, scrive Barry Jackson del Miami Herald, l’agente del giocatore e gli Heat si starebbero già muovendo per trovare un accordo, e al momento la soluzione più discussa sarebbe un contratto soltanto annuale che più o meno confermi la cifra percepita dallo sloveno quest’anno (attorno quindi ai 19/20 milioni di dollari). Le implicazioni di un’offerta del genere sono due: i giocatori sanno — alla luce delle ripercussioni economiche dello stop imposto dal coronavirus — che il salary cap futuro con ogni probabilità sarà inferiore alle attese, e dunque anche inferiori i contareti dei singoli giocatori. Dragic da un lato vedrebbe così confermato il suo valore contrattuale, senza subire i tagli del caso, ma dall’altro non si garantirebbe nessun tipo di futuro a lungo termine (e a maggio compie 34 anni), ritrovandosi quindi poi nell’estate 2021 a doversi riguadagnare un contratto con un anno di più sulla carta d’identità. Discorso simile può essere fatto assumendo la prospettiva societaria: alla luce dei dubbi sugli scenari futuri (nessuno oggi può sapere con quanti soldi le squadre potranno presentarsi al tavolo delle offerte nella grande estate dei free agent 2021), una mossa del genere andrebbe intanto nel segno della continuità, per una squadra al momento tra le top 4 della Eastern Conference, non compromettendosi però la libertà salariale massima nel 2021.