
NBA, a chi erano paragonati gli All-Star prima di essere scelti al Draft?
Non sempre le valutazioni sono chiare, non tutti i giocatori dimostrano il proprio talento sin dalla tenera età, come dimostra questa carrellata di “comparison” illustri non sempre riuscite. Ce lo chiediamo spesso, soprattutto prima del Draft: il nuovo prospetto quale giocatore NBA ricorda? Ecco le risposte venute fuori negli anni quando si trattava di analizzare i futuri All-Star prima che entrassero nella lega. In fondo alla lista anche gli italiani - alle volte un po' "sopravvalutati" anche loro

KAWHI LEONARD COME LUC MBAH A MOUTE | Un talento dalle spiccate doti difensive, certo, ma nulla più di un gregario secondo chi doveva valutare le possibilità nella lega di quello che poi è diventato due volte MVP delle Finals e uno dei talenti più decisivi della NBA

PASCAL SIAKAM COME LUC MBAH A MOUTE | Anche nel suo caso, stesso paragone fatto per Leonard (con qualche anno di ritardo). L’equazione ormai è chiara: volete andare a caccia di un potenziale All-Star che passerà sotto traccia e non verrà chiamato tra i primi? Guardate i giocatori che ricordano Mbah a Moute e non preoccupatevi…

JIMMY BUTLER COME WESLEY MATTHEWS | “Però, per fare bene come Matthews, dovrà trovare un contesto in grado di valorizzarne gli aspetti positivi, altrimenti…”: questo si legge nella scheda dell’All-Star degli Heat. Per fortuna per lui le cose sono andate decisamente meglio del previsto

GIANNIS ANTETOKOUNMPO COME NICOLAS BATUM | Difficile da collocare in un ruolo, tutto da definire, dal potenziale completamente sconosciuto: Batum a quel punto sembra la scelta più ovvia, un giocatore duttile a cui potersi ispirare. In realtà il n°34 dei Bucks ha dimostrato in poco tempo di poter andare decisamente oltre le aspettative

ANTHONY DAVIS COME KEVIN GARNETT | Essere una prima scelta assoluta in effetti vuol dire aver messo da subito in chiaro le proprie qualità: Anthony Davis come Kevin Garnett è un parallelo molto affascinante, ma il giocatore dei Lakers - soprattutto a livello offensivo - sta portando ben più avanti la sua resa

ANTHONY BENNETT COME JASON MAXIELL | Chiamarsi Anthony ed essere scelti alla numero 1 al Draft però non sempre è sinonimo di successo: la sciagurata decisione presa con Bennett dai Cavaliers lo dimostra, nonostante il paragone con Jason Maxiell fosse già un segnale: chi lo sceglierebbe mai per primo al Draft?

JOEL EMBIID COME TIM DUNCAN | Beh, sul lungo camerunense dei Sixers c’erano un bel po’ d’attenzioni già dal college: talmente tante che, nonostante gli infortuni che lo hanno tenuto fuori per stagioni intere, era impossibile non puntare su di lui. Davvero volevate farvi scappare il nuovo Duncan? Chissà se riuscirà davvero a eguagliarne, anche soltanto in parte, i successi

BEN SIMMONS COME LEBRON JAMES (O LAMAR ODOM) | Simmons è un altro di quei giocatori ibridi su cui è sempre stato difficile esprimere un giudizio e trovare un termine di paragone: il nuovo LeBron James secondo alcuni - prima della sua scelta al Draft - un moderno Lamar Odom per altri. Sì insomma, le idee non erano chiare del tutto…

STEPH CURRY COME MAHMOUD ABDUL-RAUF | Se un tiratore del genere non si era mai visto, come spiegarlo a chi cerca termini di paragone? Nel suo scout si legge: “Di gran lunga il miglior realizzatore NCAA con i suoi 31.9 punti a partita, mette costante pressione sulla difesa grazie alla sue abilità di realizzatore e alla sua rapidità. Può prendere ogni tipo di tiro voglia, mantenendo un’eccellente efficacia”. Tutto chiaro, no?

KEVIN DURANT COME DIRK NOWITZKI E TRACY MCGRADY | La comparison di Kevin Durant prima del Draft è davvero molto affascinante: un mix tra Nowitzki e McGrady, una macchina da canestri letale. Anche nel suo caso era difficile sbagliare in effetti…

LUKA DONCIC COME TONI KUKOC | Beh, certamente la provenienza di entrambi dalla penisola balcanica avrà inciso e condizionato, ma a livello di impatto è bastata una stagione e mezzo per cambiare le aspettative: Doncic è già un All-Star, un leader, uno pronto a prendersi in mano l’intera NBA

JAYSON TATUM COME DANNY GRANGER | Lo ricordate il realizzatore dei Pacers di quasi un decennio fa, fermato dagli infortuni (e non solo da quelli)? L’All-Star dei Celtics invece sembra aver già fatto dei discreti passi in avanti che lasciano ben sperare e, soprattutto, che hanno dimostrato come Tatum sia in realtà un giocatore ben più completo ed efficace

JAMES HARDEN COME MANU GINOBILI | Paragone suggestivo che non ha tenuto conto dell'esplosione come realizzatore da parte del Barba: all'appello però mancano i titoli NBA che Ginobili ha messo in bacheca. Arriveranno nei prossimi anni?

KHRIS MIDDLETON COME GORDON HAYWARD | Evidentemente c'è stato un periodo in cui l'allora giocatore dei Jazz andava di moda nel fare le comparison: anche con Middleton in effetti non è che ci sia molto in comune, anzi...

NIKOLA JOKIC COME NIKOLA VUCEVIC | Il nome è quello, la provenienza geografica più o meno è la stessa, ma la scelta fatta dai Nuggets si è rivelata ben più proficua di quanto atteso: entrambi sono dei lunghi di altissimo livello, ma Jokic ha dimostrato duttilità e ingegno offensivo che vanno ben oltre quelle aspettative

MARCO BELINELLI COME RAY ALLEN | Tra i tanti modi che scelsero ai tempi per rendere l'idea che Belinelli fosse un tiratori, di gran lunga hanno optato per il paragone più lusinghiero: un cecchino dal perimetro il giocatore degli Spurs, messo addirittura al confronto del più grande realizzatore da tre punti della storia NBA

DANILO GALLINARI COME DETLEF SCHREMPF | Un realizzatore in grado di andare ben oltre la propria stazza fisica, pronto da subito a fare la differenza anche in NBA. Schrempf riuscì tre volte a conquistare un posto all'All-Star Game - il grande traguardo a livello personale che manca alla carriera del n°8 dei Thunder

ANDREA BARGNANI COME DIRK NOWITZKI | Le potenzialità c'erano tutte, ma le cose spesso non vanno come previsto: lo hanno capito sulla propria pelle i Toronto Raptors che puntarono forte sul Mago e lo ha compreso anche lo stesso Bargnani, che non è mai riuscito a spiccare definitivamente il volo in NBA

NICOLÓ MELLI | Al n°20 dei Pelicans invece DraftNet non ha riservato nessuna comparison (anche perché non è stato scelto): meglio così, almeno Melli eviterà di portarsi sulle spalle il fardello di un paragone eccellente e spesso non del tutto azzeccato