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NBA, Paul Pierce: "Quella volta che Garnett stava per mettere le mani addosso a Kidd"

NBA

Brooklyn Nets, stagione 2013-14. Kevin Garnett e Paul Pierce sono i veterani di un gruppo ambizioso guidati dalla panchina da un Jason Kidd esordiente come allenatore. E dopo un brutto ko in casa a Natale contro i Bulls, KG e coach Kidd hanno qualcosa da dirsi...

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Paul Pierce e Kevin Garnett si conoscono bene. Fin da ragazzini, ancora lontanissimi dalla NBA. Poi nel 2007-08 il primo anno assieme — e subito lo storico titolo n°22 della storia dei Boston Celtics. Sei anni assieme in biancoverde e poi, per entrambi, il passaggio a Brooklyn, nei nuovi ambiziosi Nets di Mikhail Prokhorov con Jason Kidd esordiente in panchina. E proprio su quella stagione 2013-14 l’ex capitano dei Celtics è recentemente tornato con un aneddoto curioso, relativo a una brutta sconfitta dei Nets — travolti in casa da Chicago in tv nazionale il giorno di Natale, un -17 davvero imbarazzante: “Jason Kidd entra in spogliatoio urlando. E urla verso tutti noi. Solo che KG si alza e lo affronta a muso duro”, ha raccontato Pierce ai microfoni del podcast di Matt Barnes e Stephen Jackson. E qui l’ex n°34 dei Celtics teme il peggio: “Ho pensato che potesse mettergli le mani addosso. Era faccia a faccia con lui, l’asciugamano sulla testa — pronto per andarsi a fare la doccia — e si sono messi a urlare davanti a tutti, in spogliatoio. Poi Kevin si è girato ed è andato verso le docce”. Per i Nets si trattava della quinta sconfitta nelle ultime sei gare disputate, la quarta in fila, ma evidentemente la sfuriata è servita a cambiare qualcosa nelle dinamiche di quel gruppo: “Ve lo giuro, da quel momento in poi la nostra stagione è cambiata”, afferma Pierce, e i risultati gli danno ragione: Brooklyn vince 11 delle successive 14 gare, finendo per qualificarsi ai playoff, vincere il primo turno contro Toronto e inchinarsi soltanto davanti ai Miami Heat dei “Big Three”.