
NBA, Thunder, Jazz e non solo: i migliori quintetti di sempre della Northwest Division
Quattro-quinti del miglior quintetto all-time di OKC ha giocato assieme. Prima dei Thunder però c'erano i Sonics, a Seattle (bonus track) e poi ancora Stockton-to-Malone nel quintetto dei Jazz, Kevin Garnett in quello dei T'Wolves, centri leggendari come Bill Walton a Portland e Dikembe Mutombo a Denver. Tutte le scelte di ESPN
I MIGLIORI QUINTETTI ALL-TIME DI ATLANTIC, CENTRAL E SOUTHEAST DIVISION

FAT LEVER | Il suo n°12 è ritirato dalla franchigia, perché questo vero playmaker — un autentico generale in campo — si è meritato l’onore nelle sei stagioni in maglia Nuggets, con anche due convocazioni all’All-Star Game

DAVID THOMPSON | Basti dire che Michael Jordan lo considera il giocatore che ammirava di più da ragazzino. Rookie dell’anno (e All-Star) nella ABA, è poi stato convocato alla partita delle stelle altre 4 volte, in una carriera (chiusa con quasi 23 punti di media) che lo ha visto per sette anni a Denver. Anche per lui maglia n°33 ritirata

ALEX ENGLISH | Per 11 anni bandiera dei Nuggets, le otto convocazioni consecutive all’All-Star Game danno l’idea del talento di un giocatore che — oltre al ritiro della maglia — ha già visto il suo nome eletto nella Hall of Fame di Springfield. Oltre 25.000 punti segnati in carriera per lui

CARMELO ANTHONY | Si devono a ‘Melo Anthony gli ultimi Nuggets (prima degli attuali) con ambizioni da vertice NBA. Prima dello scambio che l’ha portato a New York, dal 2003 al 2011 è stato il giocatore franchigia in Colorado, solidificando il suo status di All-Star

DIKEMBE MUTOMBO | La scelta più difficile, quella di preferire il centro n°55 della prima metà degli anni ’90 a Nikola Jokic, l’attuale superstar di Denver. Che però ha solo 25 anni, e tutta una carriera ancora da inventare: spazio allora al quattro volte miglior difensore NBA, una (la prima) anche con la magia dei Nuggets

KEVIN GARNETT | Il giocatore franchigia per eccellenza, dal 1995 al 2007 è l’anima e il cuore dei Timberwolves: viene votato MVP NBA nel 2004, vincerà il titolo NBA al primo anno lontano dal Minnesota. Il suo n°21 non è ancora ritirato per una faida in corsa con l’attuale proprietà della franchigia

RUSSELL WESTBROOK | Scelto dai Sonics, ha Seattle non ha mai giocato e anzi ha legato i primi 11 anni della sua carriera NBA ai Thunder, di cui è diventato il giocatore simbolo ancora più di Durant. Le sue ultime tre stagioni in maglia OKC le ha chiuse in tripla doppia di media: nel 2017 è stato votato MVP NBA

JAMES HARDEN | La carriera di Harden è iniziata (dalla panchina) in maglia Thunder: tre stagioni, una progressione continua che lo ha portato nel 2012 a vincere il premio di sesto uomo dell’anno. Poi l’ascesa a superstar con la maglia dei Rockets, ma il suo ruolo nella storia (recente) di OKC è assicurato

KEVIN DURANT | Dopo un primo anno a Seattle, otto stagioni a OKC lo consacrano come uno dei giocatori più forti della lega (anche se per vincere dovrà andare a Golden State). In maglia Thunder è MVP NBA nel 2014, perenne All-Star e per quattro anni il miglior realizzatore di tutta la NBA

PAUL GEORGE | Due sole stagioni a OKC, ma la grandezza del giocatore, sempre All-Star, n°1 della lega per recuperi nel suo secondo anno e incluso nel primo quintetto NBA sia offensivo che difensivo. Ecco perché la sua partenza ai Clippers in Oklahoma fa ancora male…

SERGE IBAKA | Sette stagioni in maglia Thunder, dal suo ingresso nella lega fino al 2016, per due anni consecutivi (nel 2012 e nel 2013) è il n°1 NBA per stoppate. La stagione successiva viaggia a oltre 15 punti e quasi 9 rimbalzi di media: solido, sui due lati del campo, sarà poi campione NBA con Toronto

DAMIAN LILLARD | Sesta scelta assoluta nel 2012, dal suo ingresso nella lega è il volto dei Blazers: impatto subito da campione (rookie dell’anno nel 2013), oggi è un cinque volte All-Star che cerca la vittoria per consacrarsi tra i più grandi.

CLYDE DREXLER | Undici stagioni con la maglia di Portland, dal 1984 al 1994, per poi vincere il suo unico titolo NBA nel 1995 a Houston. Ma prima otto convocazioni all’All-Star Game da Blazer, quando nel 1992 viene incluso nel primo quintetto NBA e anche nel Dream Team di Barcellona. Numero ritirato e inclusione nella Hall o Fame già ottenuta per “The Glide”

BRANDON ROY | I suoi primi cinque anni NBA sono in maglia Blazers, prima di un’ultima apparizione fugace nel Minnesota. Matricola dell’anno nel 2007, tre volte All-Star, oltre i 22 punti di media nel suo terzo anno, solo gli infortuni hanno fermato Roy dall’avere un posto d’eccellenza nella storia della NBA

LAMARCUS ALDRIDGE | Le prime nove stagioni di NBA di LMA sono nell’Oregon, dove si afferma All-Star (quattro apparizioni da Blazer) e dove nel 2015 ottiene l’inclusione nel secondo quintetto NBA. Poi la cessione a San Antonio

BILL WALTON | L’eroe dell’unico titolo NBA della franchigia, vinto nel 1997, con Walton votato MVP delle finali. Passatore straordinario, grandissimo sui due lati del campo (ottimo attaccante ma difensore ancora migliore), è stato MVP NBA nel 1978 e solo due volte All-Star per via di una carriera martoriata dagli infortuni. Ma il suo n°32 a Portland è già ritirato

JOHN STOCKTON | Non serve neppure spiegare la sua inclusione: è il n°1 nella storia NBA per assist e per recuperi, per nove stagioni ha vinto il titolo di miglior passatore (per due quella dei recuperi) meritandosi una statua fuori dall’area dei Jazz. Che ovviamente hanno ritirato la sua maglia n°12

PETE MARAVICH | Un’altra maglia ritirata, la sua n°7, di quando la franchigia era ancora a New Orleans. In 5 anni ai Jazz stato miglior marcatore NBA (nel 1977), due volte incluso nel primo quintetto, tre volte All-Star. Il passatore più creativo che la lega ricordi, oltre che un realizzatore pazzesco (31.1 di media nel 1977)

ADRIAN DANTLEY | Per lui sette stagioni con la maglia dei Jazz e due titoli di capocannoniere NBA. Era quello che faceva meglio — segnare — come dimostrano le sue medie (29.6 a sera) e le sue percentuali (56.2% al tiro) nelle stagioni trascorse nello Utah

KARL MALONE | Come Stockton ha una statua davanti all’arena (che si trova all’incrocio tra due vie intitolate proprio a Stockton e Malone), la maglia ritirata, l’oro olimpico con il Dream Team e un posto nella Hall of Fame. In più anche due titoli di MVP NBA e il secondo posto all-time tra i realizzatori NBA dietro solo a Kareem Abdul-Jabbar

DETLEF SCHREMPF | I due premi di miglior sesto uomo NBA li vince nell’Indiana, appena prima di arrivare ai Sonics: qui però viene consacrato — tre volte — All-Star, finendo anche per segnare oltre 19 punti a sera nella stagione 1994-95. Uno dei grandi giocatori europei della storia NBA

SHAWN KEMP | “The Reign Man” colleziona 5 delle 6 convocazioni all’All-Star Game in maglia Sonics, costruendo con Payton una delle coppie migliori degli anni ’90 NBA. Arriva a giocarsi la finale nel 1996, perdendo contro i Bulls, ma le sue sette stagioni piene di highlight spettacolari a Seattle non le ha dimenticate nessuno

JACK SIKMA | Ottava scelta assoluta al Draft 1977, “il martello biondo” trascorre le sue prime nove annate NBA a Seattle: vince il titolo nel 1979, è un All-Star per sette anni in fila e il suo n°43 viene giustamente ritirato dalla franchigia