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NBA, Michael Jordan e il compagno ceduto dopo le offese in allenamento

L'aneddoto
©Getty

Non è stato un imperativo, ma certamente una soluzione dettata dalle necessità: Laron Profit nel 2001 ha deciso di mettersi contro l'avversario più complicato di tutti, offendendolo in allenamento. Il risultato però ha visto Jordan uscirne come al solito da vincitore

Nella sua esperienza da quarantenne agli Wizards, Michael Jordan non è stato certo lo stesso tipo di giocatore che aveva lasciato il parquet da campione NBA nel 1998: meno atletismo, meno capacità di lavorare in maniera intensa a lungo, ma al tempo stesso MJ non aveva di certo messo da parte la sua innata voglia di competizione. Né il suo carattere facilmente irritabile di fronte alle provocazioni. Peccato che non tutti però rispettassero il suo status all’interno dello spogliatoio capitolino e in modo particolare durante gli allenamenti - in cui Jordan non poteva più pensare di essere il leader di un tempo. Rip Hamilton, compagno di MJ in quegli anni agli Wizards, ha raccontato un aneddoto a riguardo che coinvolge Laron Profit - centro da 135 presenze complessive in NBA con 3 punti di media raccolti, passato anche per l’Italia a Montegranaro nel 2002 senza riscuotere mai grosso successo. Con tutto il rispetto insomma, un signor nessuno al cospetto di Jordan che invece per diverse sessioni d’allenamento fu costretto ad ascoltare le offese e le provocazioni di Profit: “Non mi puoi marcare, sei un vecchio”, e molte altre frasi di questo genere. Il risultato? Nell’agosto del 2001 Washington decise di spedirlo assieme a una scelta al primo giro al Draft a Orlando, in cambio di Brendan Haywood - centro del North Carolina che agli Wizards poi è rimasto quasi per un decennio. Secondo Hamilton sarebbe ingiusto associare la trade soltanto alla decisione della dirigenza degli Wizards, ma come ammette l’ex compagno di squadra di Jordan: “La sua abilità nel portare rancore nei confronti di chi gli manca di rispetto è leggendaria tanto quanto la sua tecnica ed esplosività sul parquet”. Meglio non rischiare quindi di far perdere le staffe a MJ: Profit ha scelto la strategia sbagliata, sfidare Jordan e ritrovarsi così a centinaia di chilometri di distanza dopo poco tempo.