NBA, Draft di espansione: un giocatore di una squadra eliminata per ogni franchigia
Con solo 22 squadre che andranno a Orlando, il sito The Athletic si è immaginato un ipotetico Draft di espansione pescando tra i giocatori delle otto squadre già eliminate. Da Steph Curry insieme a Bradley Beal negli Wizards a Trae Young al fianco di Devin Booker, ecco come sarebbe la bolla di Orlando con tutti i migliori a disposizione
Quando entrava una nuova franchigia in NBA, veniva realizzato il cosiddetto “Draft di espansione”: la nuova squadra poteva scegliere dei giocatori messi a disposizione dalle altre franchigie per costruire il proprio roster. La premessa è la stessa, seppur allargata: cosa succederebbe se le 22 squadre che giocheranno a Orlando potessero fare un Draft coi giocatori delle 8 eliminate?
A rispondere sono stati tre giornalisti di The Athletic, con l’unica regola quella di non scegliere giocatori fuori per infortunio (quindi Klay Thompson, Blake Griffin o Derrick Rose). Per il resto, libera scelta tra i membri di Warriors, Cavs, T’Wolves, Hawks, Pistons, Knicks, Bulls e Hornets, ovviamente decidendo l’ordine di scelta invertendo i record delle squadre: ecco le loro scelte
1. WASHINGTON WIZARDS: Stephen Curry, Golden State | Curry era appena rientrato dall’infortunio alla mano prima di fermarsi di nuovo per il coronavirus, ma in piena salute è un giocatore di livello tale da permettere perfino a Washington di sognare una rimonta per forzare il torneo play-in, specialmente al fianco di un altro All-Star come Bradley Beal
2. PHOENIX SUNS: Trae Young, Atlanta | Un All-Star al suo secondo anno in NBA e una macchina offensiva di altissimo livello già a ora: al fianco di Devin Booker “i Suns concederebbero 160 punti agli avversari, ma ne segnerebbero 161”, secondo l’opinione di The Athletic. Spostando Rubio dalla panchina, poi, Phoenix avrebbe un’eccellente rotazione tra le guardie
3. SAN ANTONIO SPURS: Karl-Anthony Towns, Minnesota | L’articolo è stato scritto prima di sapere che LaMarcus Aldridge non ci sarà a Orlando. In ogni caso, un lungo del livello di Towns aprirebbe numerose opzioni offensive ai nero-argento, sfruttando il 41% da tre del domenicano su oltre 8 triple a partita. In difesa, però, ci sarebbe molto lavoro da fare
4. SACRAMENTO KINGS: Draymond Green, Golden State | Il talento, specialmente sugli esterni, non manca ai Kings. Dal punto di vista caratteriale però i ragazzi di coach Walton devono fare un salto di qualità — aspetto su cui Draymond Green è secondo a pochi. Con lui da centro in quintetti piccoli, Sacramento sarebbe avversario tosto per chiunque
5. NEW ORLEANS PELICANS: Kevin Love, Cleveland | Un lungo in grado di aprire il campo, marcare i centri avversari e farsi sentire a rimbalzo sarebbe un complemento perfetto per Zion, che avrebbe a disposizione tutto il pitturato per creare enormi problemi agli avversari nella metà campo offensiva e tenere i 4 in quella difensiva
6. PORTLAND TRAIL BLAZERS: Mitchell Robinson, New York | Robinson sarebbe ciò che Hassan Whiteside non è esattamente riuscito a essere in questa stagione, dando un’opzione verticale sia in attacco che in difesa per differenziarsi dal possibile rientrante Jusuf Nurkic.
7. ORLANDO MAGIC: Zach LaVine, Chicago | I Magic hanno un deficit di talento e di punti nelle mani sugli esterni, dove Fournier e Ross non garantiscono ciò che serve per poter far strada nei playoff. Tra i giocatori rimasti fuori dalla bolla di Disney World, LaVine assicurerebbe punti e pericolosità perimetrale. E poi che spettacolo sarebbe la coppia di schiacciatori con Aaron Gordon?
8. BROOKLYN NETS: Lauri Markkanen, Chicago | Nonostante la stagione deludente, se utilizzato nella giusta maniera il finlandese è sicuramente un giocatore di talento, aiutando i Nets a giocarsi le loro carte per mantenere il posto tra le prime otto a Est
9. MEMPHIS GRIZZLIES: Otto Porter Jr., Chicago | Dopo l’addio a Jae Crowder i Grizzlies hanno bisogno di un giocatore versatile che possa aiutare Ja Morant e Jaren Jackson Jr sui due lati del campo senza richiedere troppi palloni per sé
10. DALLAS MAVERICKS: John Collins, Atlanta | L’infortunio di Dwight Powell ha tolto un’opzione offensiva importante a Luka Doncic, ma Collins potrebbe sopperirne i tagli verso il ferro — accoppiandosi bene anche con Kristaps Porzingis
11. PHILADELPHIA 76ERS: D’Angelo Russell, Minnesota | Ai Sixers manca qualcuno che crei e segni dal palleggio: esattamente le due specialità di Russell, il miglior giocatore rimasto a disposizione a questo punto dell’ipotetico Draft
12. INDIANA PACERS: Andrew Wiggins, Golden State | Un difensore con stazza per marcare più ruoli e un realizzatore con punti nelle mani per sopperire all’assenza di Jeremy Lamb. Wiggins non sarà perfetto, ma di sicuro ha talento e non avrebbe responsabilità creative, saldamente nelle mani di Victor Oladipo e Malcolm Brogdon
13. HOUSTON ROCKETS: Christian Wood, Detroit | Prima della sospensione della stagione si stava affermando come uno dei lunghi più produttivi, seppur in un contesto perdente come quello dei Pistons. Ai Rockets darebbe la stazza che manca ma senza ingolfare l’area per gli isolamenti di Harden e Westbrook, inserendosi nello schema difensivo di cambi continui
14. OKLAHOMA CITY THUNDER: Luke Kennard, Detroit | Il quintetto dei Thunder ha un “buco” nel ruolo di 3 occupato attualmente da Luguentz Dort, prima che Dennis Schröder entri a prenderne il posto. Un tiratore sul perimetro in più potrebbe fare al caso della squadra di Danilo Gallinari, e Luke Kennard è uno da 40% da tre in stagione
15. MIAMI HEAT: Devonte’ Graham, Charlotte | Il roster è già pieno e completo in ogni posizione, ma un realizzatore istantaneo come Graham farebbe comodo a chiunque, specie se l’impatto di Goran Dragic e Kendrick Nunn dovesse ridimensionarsi davanti alle migliori difese
16. UTAH JAZZ: Malik Beasley, Minnesota | Dopo aver perso Bojan Bogdanovic i Jazz hanno un buco di minuti e tiro sul perimetro. Beasley darebbe una mano con entrambi, specialmente mantenendo gli ottimi livelli visti dopo il suo passaggio ai Timberwolves
17. DENVER NUGGETS: Miles Bridges, Charlotte | In un roster pieno di ottimi giocatori in quasi tutte le posizioni, un’ala atletica capace di marcare più ruoli e richiedere pochi palloni è sempre un’opzione affidabile, senza dargli troppi compiti creativi o realizzativi
18. BOSTON CELTICS: Clint Capela, Atlanta | Alla deadline del mercato si è parlato molto di un interessamento dei biancoverdi al centro svizzero, che sarebbe un upgrade rispetto a Daniel Theis e Enes Kanter ma senza fare troppe storie se messo in panchina. Capela darebbe una grossa mano contro Philadelphia e Milwaukee, che hanno un vantaggio fisico nei confronti dei Celtics
19. L.A. CLIPPERS: Tristan Thompson, Cleveland | Con Ivica Zubac come “finto titolare” e Montrezl Harrell dalla panchina, ai Clippers potrebbe fare comodo un difensore e rimbalzista offensivo del livello di Thompson, uno che ha già vinto il titolo nel 2016 e ha alle spalle quattro partecipazioni in fila alle Finals
20. TORONTO RAPTORS: Kevin Huerter, Atlanta | Non si hanno mai abbastanza ali capaci di segnare triple ad alte percentuali ai playoff: per questo Huerter sarebbe una buona opzione per i Raptors, che altrimenti hanno già un roster bilanciato e profondo su più posizioni
21. LOS ANGELES LAKERS: Collin Sexton, Cleveland | Quella di point guard è la posizione più debole dei Lakers, anche se spesso è LeBron James in prima persona a ricoprire quel ruolo. Nei minuti con le riserve in campo però uno con la voglia di vincere di Collin Sexton potrebbe cambiare una o due partite dei playoff — abbastanza da giustificare la scelta
22. MILWAUKEE BUCKS: Kris Dunn, Chicago | Con Eric Bledsoe e George Hill formerebbe una rotazione di guardie in grado di fermare qualsiasi minaccia perimetrale si trovino davanti, lasciando il resto a Middleton e Antetokounmpo sulle ali. Per vincere il titolo bisognerà segnare contro una delle migliori difese della NBA
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