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NBA, Michael Jordan o LeBron James? Anche Donald Trump ha il suo preferito

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La scelta del presidente degli Stati Uniti però non si basa su criteri sportivi ma sull'attivismo politico/sociale dimostrato nel corso delle loro carriere dalle due superstar. Critico verso le posizioni espresse dai giocatori NBA, Trump arriva a minacciare la lega: "Si è messa in guai molto grossi, più grossi di quelli che immagina..."

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Il dibattito non è mai stato così d’attualità come quest’anno, quando il nome di Michael Jordan — con il successo di The Last Dance — è tornato di grandissima attualità: meglio il 23 dei Bulls o il 23 oggi ai Los Angeles Lakers, ovvero LeBron James? Ha voluto dire la sua anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, stimolato su temi sportivi da Clay Travis durante un talk show radiofonico su Fox Sports Radio. E ha scelto Michael Jordan, ma per motivi che sportivi proprio non sono: “Non era così coinvolto dal punto di vista politico, per cui la gente lo amava di più”. Un modo per stigmatizzare ancora una volta l’impegno sociale (e politico) di LeBron James, che con la sua ultima iniziativa — "More than a vote" — vuole ampliare la base dei cittadini votanti, convinto che una partecipazione alle urne più diffusa possa portare proprio alla sconfitta di Trump.

LeBron non è stato assolutamente l’unico giocatore NBA critico nei confronti della visione politica di Trump — “i giocatori hanno dimostrato una cattiveria e francamente anche una stupidità notevole” — e per questo il n°1 USA ha bacchettato la lega di Adam Silver con un messaggio di stampo quasi minaccioso: “La NBA va incontro a problemi davvero molto grossi — più grossi di quanto possano capire…”.

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