Dopo la deludente gara-5 (sua e di squadra), l'azzurro sfodera una delle sue migliori partite della serie nella vittoria di gara-6, con i Thunder spalle al muro. Grazie anche ad alcuni aggiustamenti pensati da coach Donovan, Gallinari segna 12 dei suoi 25 punti nel terzo quarto, chiude con 9/17 al tiro, ma colleziona anche 5 rimbalzi, 4 triple a segno e 2 recuperi. E manda a bersaglio, glaciale come sempre, due liberi importantissimi a 3.8 secondi dalla fine
“Oggi abbiamo provato a coinvolgere di più Gallo”. Le prime parole di coach Donovan dopo gara-6 sintetizzano tutto: dopo una quinta gara in cui il n°8 dei Thunder ha chiuso con 5 tiri soltanto (nessuno segnato, un solo punto a referto per aver tirato un libero seguente a un fallo tecnico), le speranze di OKC passavano anche da una reazione di Gallinari. Prontamente arrivata, anche grazie agli aggiustamenti tecnico-tattici pensati dal suo allenatore: “Abbiamo provato a usarlo come bloccante sapendo che loro cambiano su quasi ogni situazione, e poi abbiamo allargato di più il campo per approfittare del suo tiro dall’arco”. Nascono anche così i 25 punti dell’italiano, la seconda miglior prestazione della serie, dopo i 29 (massimo in carriera ai playoff eguagliato) della gara di esordio. Per Gallinari, dopo gli 11 punti del primo tempo, ne sono arrivati 12 nel terzo quarto e solo due negli ultimi dodici minuti, ma due punti però fondamentali — quelli realizzati dalla lunetta con 3.8 secondi sul cronometro per portare OKC fuori portata da Houston, oltre il possesso di distanza. “Siamo stati capaci di organizzarci meglio in campo: è difficile per qualsiasi attaccante, anche fortissimo, produrre in maniera efficiente se le spaziature non sono quelle giuste”. Lo sono state in gara-6: ora l’augurio per i Thunder e per Gallinari è che nelle settima e decisiva gara non si torni all’attacco fermo e spesso sconclusionato di gara-5.