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NBA, tre indizi che possono far pensare a un ritorno di Carmelo Anthony a New York

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©Getty

Nonostante l'esperienza coi Blazers sia stata positiva, nonostante abbia dichiarato che gli piacerebbe restare a Portland, le voci attorno a Carmelo Anthony tornano a far notizia. E quelle più incredibile (ma anche più affascinanti) parlano di un possibile ritorno ai New York Knicks

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Il diretto interessato avrebbe appena confessato di star bene a Portland e di immaginarsi ancora in maglia Blazers anche l’anno prossimo: ma il mercato NBA, si sa, riserva non poche sorprese, e attorno al nome di Carmelo Anthony mille variabili possono in ogni momento influire sulle decisioni finali. Può farlo ad esempio il fatto che l’uomo nuovo al comando dei New York Knicks sia quel Leon Rose a lungo agente dello stesso Anthony per l’agenzia CAA (Creative Artist Agency). Può farlo il fatto che gli stessi Knicks abbiano chiamato in panchina Tom Thibodeau, a lungo invocato dal n°7 bluarancio ancora nel 2014, ai tempi della sua permanenza nella Grande Mela. E non è finita qui: ancora prima, durante la stagione 2012-13, ‘Melo ha giocato forse la sua miglior pallacanestro sotto Mike Woodson, oggi ritornato a New York come vice di Thibodeau. Tre indizi fanno un prova? Non sempre, o non subito, almeno.

Riproporre un campione di 36 anni — amato a lungo ma poi lasciato andare — quando tra i corridoi del Madison Square Garden si parla di instaurare un nuovo ciclo appare un controsenso, così come non mancano le perplessità di carattere tecnico (ormai Anthony gioca stabilmente da 4, dove i Knicks hanno a roster Julius Randle). L’esperimento in maglia Blazers sembra aver funzionato bene per entrambi — la squadra ha sfruttato le sue qualità, lui ha ottenuto di poter scrivere l’ultimo capitolo della sua carriera in autonomia — e se una conferma non è scontata, un ritorno a Broadway per un secondo atto in bluarancio sembra ancora più improbabile. Ma mai dire mai con i Knicks.

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