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NBA, Cavs, Heat e Lakers, LeBron trova un punto in comune: "Tre grandi squadre difensive"

NBA
©Getty

Solo i Celtics (e i Raptors, eliminati) hanno una difesa statisticamente migliore dei Lakers in questi playoff: e nella forza nella metà campo dietro, il n°23 gialloviola trova un paragone interessante con le sue ex squadre capaci di arrivare all'anello

LeBron James ha vinto a Cleveland. Ha vinto a Miami. Ora vuole vincere a Los Angeles. Sa come si fa, per esserci riuscito già in passato, e sa cosa ci vuole per riuscirci di nuovo. Nella massima pronunciata dall’ex allenatore di football del college di Alabama Paul “Bear” Bryant e poi diventata immortale: “Offense sells tickets. Defense wins championships”, ovvero: l’attacco vende i biglietti, ma per vincere i titoli ci vuole la difesa. E LeBron James lo sa bene, come dimostra quando sceglie di accomunare la difesa dei suoi Lakers versione 2020 a quella delle squadre con cui è riuscito a vincere un titolo NBA nel suo passato: “Ho fatto parte di grandi squadre difensive”, ha dichiarato a The Athletic. “Mike Brown era un ottimo allenatore difensivo e nei miei primi anni a Cleveland abbiamo difeso spesso in maniera superba. A Miami ci aiutavamo tutti: non eravamo la squadra con più centimetri ma avevamo braccia lunghe, grande velocità e coach Spoelstra ci sfidava a utilizzarla per coprire il centro area ma poi uscire anche sul perimetro a contestare i tiri avversari. Era quello che facevamo, volavamo da una parte all’altra del campo”.

Lo stesso, secondo James, si può dire per questi Lakers, che aspettano in finale di conference la vincente della serie tra Clippers e Nuggets: “Abbiamo in squadra giocatori da primo quintetto difensivo o addirittura capaci di vincere il premio di difensore dell'anno — Anthony Davis e Dwight Howard; prima dello shutdown c’era anche Avery Bradley, anche lui spesso nel primo o nel secondo quintetto difensivo; Danny [Green] lo stesso l’anno scorso; io non son sicuro di averne mai fatto parte [mente sapendo di mentire: LeBron è stato cinque volte nel primo quintetto difensivo e una nel secondo, dal 2009 al 2014, ndr] ma so quello che sono in grado di fare in difesa. Voliamo da una parte all’altra del campo, ci proteggiamo a vicenda”.

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Anche merito di un coach come Frank Vogel, che già a capo degli Indiana Pacers aveva guidato per due stagioni in fila — dati alla mano — la miglior difesa di tutta la lega. I Blazers, affrontati al primo turno di playoff quest’anno, erano titolari del terzo miglior attacco NBA (113.2 punti per 100 possessi, valore addirittura esploso a 122.5 nei seeding games di Orlando): il loro dato contro i Lakers non è andato oltre i 104.1 punti per 100 possessi. Stesso discorso con i Rockets, in semifinale di conference: sesto miglior attacco NBA durante la stagione, con un offensive rating di 112.5, hanno visto il loro dato ridursi a 106.8 contro la difesa gialloviola. Con LeBron in campo i Lakers in questi playoff concedono solo 102.1 punti per 100 possessi (4 punti in più quando si riposa): “King” James sa cosa ci vuole per vincere, e guarda con attenzione alla metà campo difensiva. Come ha fatto a Cleveland. Come ha fatto a Miami.

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