Lo riporta l'insider NBA Adrian Wojnarowski: l'annuncio ufficiale atteso per le ore 20 italiane, ma c'è già la certezza: il greco n°34 dei Milwaukee Bucks iscrive per la seconda volta consecutiva il suo nome nell'albo d'oro del premio di MVP. Battuti i due finalisti LeBron James e James Harden
Era un annuncio atteso, ora è arrivato: Giannis Antetokounmpo vince, per il secondo anno consecutivo, il premio di MVP NBA. Lo fa al termine di una stagione regolare straordinaria, che ha visto i suoi Bucks ancora titolari (come l'anno scorso) del miglior record di lega (56 vinte, 17 perse) e lui prodursi in un'annata da 29.5 punti a sera (quinto NBA), 13.6 rimbalzi (secondo, dietro solo ad Andre Drummond), 5.6 assist oltre a una stoppata e un recupero di media, tirando il 55.3% dal campo. Purtroppo per lui e per tutti i Bucks, a una stagione regolare entusiasmante hanno fatto seguito dei playoff amari, che hanno visto la squadra del Wisconsins soccombere in malomodo contro i Miami Heat in semifinale di conference (1-4 lo score della serie), peggiorando così il risultato di squadra ottenuto lo scorso anno (raggiunta la finala a Est, persa contro Toronto). Il greco diventa soltanto il 12° giocatore nella storia della NBA a centrare l'impresa di vincere in due stagioni consecutive il titolo di MVP, e solo il terzo (insieme a Michael Jordan e Hakeem Olajuwon) ad aggiudicarsi nello stesso anno tanto il premio di miglior difensore NBA che quello di MVP.
Le prime parole di Antetokounpo: “Perché no ai Bucks per 15 anni?"
I ringraziamenti di rito — a tutti, dalla famiglia, ai compagni, al coaching staff — lasciano presto spazio nelle prime dichiarazioni da due volte MVP di Giannis Antetokounmpo alle ambizioni per il futuro: “Il premio è qualcosa di fantastico, e riceverlo qui ad Atene, dove tutto è iniziato, è ancora più bello. Ma io voglio essere un campione. Voglio vincere e voglio essere ricordato come i grandi — gli Hakeem Olajuwon, i Magic Johnson — che hanno saputo vincere”, dice il n°34 dei Bucks. Che poi risponde anche a una domanda sul suo futuro, da qualcuno messo in dubbio dopo la precoce eliminazione di Milwaukee ai playoff 2020: “Non penso troppo a cosa farò in futuro, ma so che voglio continuare a migliorare. Quando arriverà il momento parleremo anche del contratto, ma se abbiamo tutti lo stesso obiettivo — diventare campioni — non vedo perché io non possa restare a Milwaukee per i prossimi 15 anni”.