
NBA, Tatum e Brown guidano i Celtics: Boston risorge, fa 2-1 e riapre la serie
Sempre davanti dalla palla a due fino alla sirena finale, i Celtics hanno 4 giocatori con almeno 20 punti, rispondendo da squadra nel momento di necessità. Se il quartetto Brown-Tatum-Smart-Walker funziona alla perfezione, i biancoverdi festeggiano anche il ritorno in campo dopo un mese di Gordon Hayward. A Miami non bastano i 27 punti con 16 rimbalzi di Bam Adebayo

MIAMI HEAT-BOSTON CELTICS 106-117 (SERIE 2-1) | Dopo essere stati a +14 in gara-1 e a +17 in gara-2 — solo per farsi rimontare e finire per perdere — i Celtics guidano gara-3 dal primo secondo all’ultimo, costruiscono un vantaggio anche di 20 punti e poi lo amministrano nel finale, aggiudicandosi il punto del 2-1. Lo fanno con ben 4 giocatori ad almeno 20 punti, solo la seconda volta negli ultimi 25 anni di storia della franchigia (il 15 maggio 1986 c'erano riusciti in 5, Larry Bird, Dennis Johnson, Danny Ainge, Kevin McHale e Robert Parish)
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La partita di Jayson Tatum rasenta la perfezione: segna 25 punti con 9/20 al tiro e un immacolato 5/5 dalla lunetta, ci aggiunge 14 rimbalzi e distribuisce anche 8 assist, due in meno da una clamorosa tripla doppia. Non sorprende allora che il suo plus/minus (+23) sia il migliore tra quello di tutti gli uomini in campo
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Il suo “gemello” ai Celtics, Jaylen Brown, non è da meno: tira perfino meglio (11/17), segna 26 punti e riempie il referto in mille categorie: per lui anche 7 rimbalzi, 5 assist e 3 recuperi. La coppia Tatum-Brown diventa così soltanto la seconda negli ultimi 30 playoff dei Boston Celtics a chiudere una gara con almeno 25+5+5: c’erano riusciti per l’ultima volta Paul Pierce e Rajon Rondo in gara-2 delle finali a Est del 2010
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Marcus Smart, uno dei giocatori più positivi per coach Brad Stevens in tutta la serie — e quello che dopo il ko in gara-2 era esploso di rabbia in spogliatoio — contribuisce con una super partita al successo di Boston, concreto come suo solito: solo 10 tiri dal campo (5 realizzati) ma anche 10 in lunetta (e un perfetto 100%), nove dei quali realizzati nel quarto quarto

Il quarto Celtics a toccare quota 20 punti è Kemba Walker: la point guard di coach Stevens chiude a quota 21 con 8/16 al tiro (tutta Boston sfoggia percentuali vicine al 50% dal campo, ma fa ancora meglio - 59% - contro la zona di Miami, che li aveva messi in crisi nel terzo quarto di gara-2), ha solo 2 assist ma 6 rimbalzi e contribuisce a tenere i Miami Heat al 39% dal campo
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Oltre al successo (fondamentale) in gara-3, Boston ha un altro motivo per festeggiare: dopo un mese lontano dai playoff — a seguito di una distorsione alla caviglia — i Celtics riaccolgono in campo Gordon Hayward, entrato a gara in corsa già nel primo quarto. Per l’ex Butler University già 31 minuti in campo, solo 6 punti con 2/7 al tiro, ma 5 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi, a testimonianza di una gara solida

Il miglior marcatore in gara-3 è Bam Adebayo, magra consolazioni per la squadra di coach Erik Spoelstra, mai realmente in partita se non nel finale, quando proprio un canestro del n°13 riporta gli Heat a -5 dopo un parziale di 24-9. Per il lungo di Miami 27 punti alla fine con un ottimo 10/14 dal campo ma anche 16 rimbalzi (4 offensivi), 3 recuperi e 2 stoppate
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Sempre in uscita dalla panchina (ma con 36 minuti di utilizzo alla fine), Tyler Herro si conferma uno dei giocatori chiave degli Heat: segna 22 punti ma 16 di questi li manda a bersaglio nel solo secondo quarto, riportando i suoi anche a -3 sul 51-48. Solo Kobe Bryant sotto i 20 anni era riuscito ad avere un quarto di gioco così prolifico dal 1997 a oggi (17 contro gli Utah Jazz nel quarto periodo della gara dell’8 maggio 1997)
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Il resto del roster degli Heat vede Jimmy Butler contribuire con 17 punti, 8 rimbalzi e 6/13 dal campo, e Duncan Robinson tirare solo da tre in tutta la gara (4/9, 13 punti) e grazie ai suoi punti provare a riaprire la gara nel finale. Manca invece all'appello la coppia Goran Dragic-Jae Crowder: entrambi vanno in doppia cifra ma chiudono con 2/10 al tiro: arrivano tutte dall'arco le conclusioni di Crowder mentre lo sloveno sfoggia un pessimo -29 di plus/minus. Gara da dimenticare