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NBA Finals, Jae Crowder: "Le maglie di Kobe Bryant sono state una motivazione per noi"

PAROLE
©Getty

La decisione dei Lakers di indossare in gara-5 le maglie dedicate a Kobe Bryant, con le quali erano imbattuti ai playoff, è stata accolta con fastidio dai Miami Heat: "Sicuramente per noi stata una motivazione e ci ha aiutato molto" ha detto Jae Crowder dopo la vittoria che ha riaperto la serie

In greco la chiamavano hybris, quel peccato di superiorità e tracotanza che può finire per ritorcersi contro. E la decisione dei Los Angeles Lakers di indossare le maglie nere dedicate a Kobe Bryant, con le quali erano imbattuti nei playoff, è stata vista da alcuni come un peccato di superiorità, pensando di aver già vinto una partita che invece era tutta da giocare. O almeno così la pensano i Miami Heat, che attraverso Jae Crowder hanno espresso la loro opinione sulla scelta degli avversari di anticipare una jersey che era prevista solo per un’eventuale gara-7: “Quando senti che hanno deciso di indossare le maglie nere con le quali non avevano mai perso e tutti ne parlano, è una motivazione. Per forza ti entra sotto pelle e ti dà fastidio" ha detto l’ala a Yahoo Sports dopo la partita. “Ovviamente bisogna indirizzarla nella giusta direzione e usarla come motivazione, ma di certo ci ha aiutati in gara-5”. Anche la decisione di Anthony Davis di indossare delle versioni di Kobe 5 totalmente dorate faceva presumere che i Lakers pensassero già ai festeggiamenti successivi alla partita, ma ne sono rimasti bruciati. Così come i piani di festeggiamenti al Three Bridges Bar & Grill nel centro di Disney World sono stati quantomeno rimandati di due giorni.

Crowder: "Mancano quattro giorni alla fine della bolla"

Piani che i Miami Heat sperano di rimandare ulteriormente vincendo anche gara-6, forzando una gara-7 che sarebbe davvero clamorosa visto che avrebbero potuto “darla su” e tornare a casa dopo tre mesi di isolamento all’interno di Disney World. “Se ci pensate, mancano solamente quattro giorni alla fine della bolla” ha detto Crowder. “Gettare al vento tutto quello che abbiamo fatto solo perché non vediamo l’ora che finisca e vogliamo andarcene via di qui non ne vale la pena. Abbiamo lavorato tantissimo per arrivare fino a qui. Mancano quattro giorni, ne abbiamo passati già più di 90. Possiamo permetterci di aspettare ancora”. E magari, dopo gara-7, saranno loro a festeggiare al Three Bridges Bar & Grill.

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