
NBA, Anthony Davis e il Grande Slam del basket mondiale: è l'unico ad aver vinto tutto
Vantare nel proprio palmares titolo NCAA, titolo NBA, Mondiali FIBA e oro olimpico: con la vittoria dei suoi Lakers in finale contro gli Heat, il n°3 gialloviola è diventato l'unico a farcela, dopo i titoli vinti a Kentucky (nel 2012) e con la maglia della nazionale USA. Ecco tutti quelli che ci sono andati vicini, senza riuscirci - da Bill Russell a Michael Jordan

NCAA | BILL RUSSELL, SAN FRANCISCO DONS (1955, 1956) | Nei due anni del titolo, le medie punti e quelle a rimbalzo del lungo dei Dons si assomigliavano — e non erano mai (entrambe!) sotto i 20 a sera. MVP del torneo NCAA nel 1955, giocatore dell’anno NCAA nel 1956: un dominio totale

OLIMPIADI | BILL RUSSELL, TEAM USA (1956) | Si nasconde nella foto di gruppo [spunta solo il viso, al centro, in piedi, ndr], ma non si nasconde certo in campo: a Melbourne è il top scorer della nazionale USA che vince l’oro. Russell chiude l’Olimpiade con oltre 14 punti di media e quasi il 48% al tiro

NCAA | K.C. JONES, SAN FRANCISCO DONS (1955, 1956) | Attorno ai 10 punti e ai 5 rimbalzi di media il contributo di K.C. Jones [qui nella foto con la maglia n°4, sulla destra, ndr] nella squadra che per due anni in fila — sotto la leadership di Bill Russell — detta legge a livello NCAA

IL TITOLO MANCANTE | A due giocatori, due compagni di squadra inseparabili (ai Dons, ai Celtics, in nazionale), due amici come K.C. Jones e Bill Russell manca solo il titolo mondiale per potersi fregiare del Grande Slam. Ma né uno né l'altro parteciparono mai a una edizione dei Mondiali organizzati dalla FIBA

NCAA | QUINN BUCKNER, INDIANA HOOSIERS (1976) | Quasi in lacrime [maglia n°21, ndr], abbracciato dal suo allenatore Bobby Knight, Buckner festeggia il titolo NCAA conquistato con gli Hoosiers nel suo anno da senior, chiuso sotto i 9 punti a partita

OLIMPIADI | QUINN BUCKNER, TEAM USA (1976) | Non c’è Knight (che allenerà la nazionale USA nel 1984 a Los Angeles) ma c’è Dean Smith ad allenare Buckner quella stessa estate nelle Olimpiadi di Montreal, che gli USA aprono sconfiggendo l’Italia e chiudono imbattuti (7-0). Per Buckner 7.3 punti e 3.0 rimbalzi di media con il 50% dal campo

NBA | QUINN BUCKNER, BOSTON CELTICS (1984) | Entra nella NBA a Milwaukee, gioca ai Bucks 6 stagioni, poi passa ai Celtics per tre annate: in quella di mezzo vince il titolo ma contribuisce con 4.1 punti e 2.7 assist di media uscendo dalla panchina

OLIMPIADI | MAGIC JOHNSON, TEAM USA (1992) | Ritiratosi dalla NBA a causa della sua sieropositività, Magic torna in campo per le olimpiadi di Barcellona, in quel Dream Team leggendario a cui regala 33 assist in sei partite. Tira con il 56.7% dal campo e il 46.2% da tre punti e si mette al collo l’oro olimpico — ma non prenderà mai parte a un Mondiale

NCAA | MICHAEL JORDAN, NORTH CAROLINA TAR HEELS (1982) | C’è la sua firma — anche se era solo al primo anno di college — nel titolo vinto dai Tar Heels in finale contro Georgetown, battuta dal suo tiro decisivo

OLIMPIADI | MICHAEL JORDAN, TEAM USA (1984, 1992) | Non una ma due medaglie d’oro olimpiche impreziosiscono la bacheca dei successi di MJ: la prima la vince nel 1984 a Los Angeles (appena scelto con la n°3 al Draft NBA dai Bulls, è il top scorer USA oltre i 17 a sera); l’altra facendo ovviamente parte del Dream Team di Barcellona 1992, in cui viaggia appena sotto i 15 a sera

NBA | MICHAEL JORDAN, CHICAGO BULLS (6 ANELLI) | Sei finali disputate, sei anelli vinti, sei titoli di MVP delle Finals messi in bacheca. Più di mille parole, a spiegare la leggenda di Michael Jordan basta questo. Al Grande Slam manca anche a lui un Mondiale, a cui non ha mai partecipato

MONDIALI | DAVID ROBINSON, TEAM USA (1986) | “L’Ammiraglio” [n°11, in piedi al centro, ndr] è il primo rimbalzata di squadra e il terzo miglior marcatore della nazionale allenata da Lute Olson che a Madrid perde una gara (contro l’Argentina) ma porta comunque a casa l’oro. Fanno 13.1 punti e 6.8 rimbalzi a sera con il 54.6% al tiro per Robinson, autore di 20 punti nella finale contro l’Unione Sovietica

OLIMPIADI | DAVID ROBINSON, TEAM USA (1992, 1996) | Robinson era uscito solo con il bronzo dalle Olimpiadi di Seoul (chiuse da 2° miglior marcatore di squadra): si rifà quattro anni dopo nel Dream Team dominante a Barcellona (2° miglior rimbalzista USA) e poi è ancora in squadra ad Atlanta nel 1996, per mettersi al collo un secondo oro da top scorer di Team USA, con 12.0 punti e 4.6 rimbalzi di media

NBA | DAVID ROBINSON, SAN ANTONIO SPURS (1999, 2003) | La scelta di arruolarsi in Marina condiziona le sue ambizioni sportive a livello NCAA (non può certo puntare al titolo giocando a Navy…) e ne ritarda lo sbarco NBA. Ma quando arriva tra i pro, detta subito legge — anche se per festeggiare il primo titolo occorre aspettare 10 anni. Il secondo, invece, segna il suo ritiro dalla lega

MONDIALI | STEVE SMITH, TEAM USA (1994) | Sotto la guida di Don Nelson, la nazionale a Toronto fa percorso netto (8-0) e si aggiudica il Mondiale. Smith ha la media punti più bassa della squadra (3.0) ma si mette comunque al collo una meritata medaglia

OLIMPIADI | STEVE SMITH, TEAM USA (2000) | Due volte (su otto) impiegato da titolare da coach Tomjanovich nella missione in terra australiana, conclusa da imbattuti (8-0) e con la medaglia d’oro al collo. Per la stella a lungo degli Atlanta Hawks ma nel 2000 a Portland oltre 6 punti di media nell’avventura olimpica

NBA | STEVE SMITH, SAN ANTONIO SPURS (2003) | Dall’Oregon Smith si sposta in Texas, approdando agli Spurs che stanno costruendo la loro dinastia e che lo utilizzano in quintetto in 18 delle 53 partite che gioca in stagione regolare [è il n°8 nella foto, ndr]. Per la prima volta scende sotto la doppia cifra di media in carriera, ma vince il titolo — quello mai raggiunto a livello NCAA con la maglia di Michigan State

MONDIALI | SHAQUILLE O’NEAL, TEAM USA (1994) | Gli era stato preferito Christian Leattner due anni prima nel Dream Team di Barcellona, si vendica guidando la nazionale USA da top scorer (18 punti di media, con 8.5 rimbalzi e oltre il 71% dal campo) ai Mondiali disputati a Toronto

OLIMPIADI | SHAQUILLE O’NEAL, TEAM USA (1996) | Due anni dopo è il turno delle Olimpiadi, in casa, negli Stati Uniti (ad Atlanta): Shaq però è titolare soltanto in 3 delle 8 gare disputate, chiude sotto la doppia cifra di media (9.3 punti) ma si mette al collo un oro olimpico molto prestigioso

NBA | SHAQUILLE O’NEAL, LOS ANGELES LAKERS/MIAMI HEAT (4 ANELLI) | Quasi impossibile pensare di vincere un titolo NCAA a Louisiana State, ne sfiora un primo NBA già a Orlando ma poi ne vince tre con i Lakers a inizio millennio insieme a Kobe Bryant e un altro con Dwayne Wade a Miami

NBA | ALONZO MOURNING, MIAMI HEAT (2006) | Se al college — con la maglia di Georgetown — ha poche chance di competere per il titolo NCAA, a Miami fa parte della squadra che entra nella storia portando il primo titolo NBA agli Heat: nella serie finale contro Dallas gioca 11 minuti a sera, dalla panchina, ma porta esperienza, grinta e carattere (oltre a 4 punti e 3 rimbalzi di media)

MONDIALI | ANDRE IGUODALA, TEAM USA (2010) | Esce dalla panchina per coach Krzyzewski in Turchia ma porta in dote quasi 6 punti e 5 rimbalzi ogni sera, in una squadra dominata da quello che poi sarà un suo compagno NBA agli Warriors, Kevin Durant

OLIMPIADI | ANDRE IGUODALA, TEAM USA (2012) | Due anni dopo fa parte dello squadrone che domina le Olimpiadi di Londra, nella squadra Kobe, LeBron, ‘Melo e ancora KD (di nuovo top scorer). A lui viene chiesto davvero un ruolo marginale: si prende 20 tiri in tutta la manifestazione, chiude con 4.3 punti di media

NBA | ANDRE IGUODALA, GOLDEN STATE WARRIORS (TRE ANELLI) | Tutt'altro che marginale, invece, il ruolo giocato nei tre titoli vinti da Golden State, e soprattutto nel primo, quello del 2015, quando entra in quintetto a finali iniziate e viene incoronato MVP della serie finale. Peccato che ad Arizona non sia arrivato un titolo NCAA con i Wildcats, a vanificare un possibile Grande Slam

MONDIALI | KYRIE IRVING, TEAM USA (2014) | In Spagna la prima scelta assoluta al Draft 2011 è la point guard titolare di coach Krzyzewski e risponde con oltre 12 punti e 3 assist di media, in un backcourt che lo vede schierato accanto a Steph Curry. In finale contro la Serbia Irving si regala un clamoroso 6/6 da tre punti, prestazione che lo consacra MVP della manifestazione

NBA | KYRIE IRVING, CLEVELAND CAVALIERS (2016) | Raggiunto a Cleveland da LeBron James, Irving è più di un secondo violino nel primo, storico titolo dei Cavs: basti ricordare il suo canestro decisivo a Oakland che decide gara-7 e la serie finale contro Golden State. Arriva il titolo NBA, quello che a Duke (un solo anno, soltanto 11 partite) non aveva fatto in tempo a vincere

OLIMPIADI | KYRIE IRVING, TEAM USA (2016) | L’anno (di grazia) 2016 si conclude con le olimpiadi. Titolare anche a Rio, e terzo miglior marcatore di squadra con oltre 11 punti di media, accompagnati da quasi 5 assist a sera, Irving due anni dopo l’oro mondiale fa il bis con quello olimpico, firmando 13 punti nella semifinale contro la temibile Spagna

MONDIALI | KEVIN DURANT, TEAM USA (2010) | L’ascesa verso il gotha del basket mondiale di KD inizia proprio in Turchia, in un Mondiale da lui dominato in maniera quasi irrisoria: viene votato MVP in virtù di quasi 23 punti a sera, più di 6 rimbalzi e oltre il 55% dal campo e il 45% da tre punti. Irreale

OLIMPIADI | KEVIN DURANT, TEAM USA (2012, 2016) | A Londra prima e a Rio de Janeiro dopo è sempre Durant il top scorer della nazionale a stelle e strisce: costante la sua produzione (19.5 di media nel 2012, 19.4 quattro anni più tardi), quello che impressiona sono le percentuali al tiro: dopo il 52.3% da tre di Londra, a Rio viaggia con il 58% sia dal campo che dall’arco

NBA | KEVIN DURANT, GOLDEN STATE WARRIORS (2017, 2018) | La sua scelta di lasciare Oklahoma City per unirsi agli Warriors viene contestata ma porta i suoi frutti: Durant vince due titoli NBA e lo fa da protagonista assoluto, come testimoniato da altrettanti premi di MVP delle finali. In carriera gli manca solo un titolo NCAA, che con i Longhorns di Texas non ha neppure sfiorato

NCAA | ANTHONY DAVIS, KENTUCKY WILDCATS (2012) | Un anno solo a Lexington, concluso col titolo: doppia doppia di media in stagione (14.2 punti e 10.4 rimbalzi) ma soprattutto quasi 5 stoppate a sera (4.7). Votato miglior giocatore delle Final Four 2012, taglia la retina e comincia nel migliore dei modi la sua avventura sul palcoscenico del basket mondiale

OLIMPIADI | ANTHONY DAVIS, TEAM USA (2012) | È un po’ la mascotte del gruppo, l’unico giocatore senza esperienza NBA, portato a Londra sulla scia del titolo NCAA vinto con Kentucky e delle prima scelta assoluta al Draft. Segna meno di 4 punti a sera, non gioca molto ma impressiona tutti, soprattutto Kobe Bryant

MONDIALI | ANTHONY DAVIS, TEAM USA (2014) | In Turchia Davis gioca da protagonista, sempre in quintetto nelle 9 vittorie di Team USA. Per lui ci sono 12.3 punti e 6.6 rimbalzi a sera: è il quarto miglior realizzatore di squadra (dietro a James Harden, Klay Thompson e Kenneth Faried) e il secondo miglior rimbalzista (ancora Faried davanti)

NBA | ANTHONY DAVIS, LOS ANGELES LAKERS (2020) | Ha chiuso le finali NBA a 25 punti, 10.7 rimbalzi e 2 stoppate di media, con oltre il 57% dal campo. Solo la presenza di un super LeBron James lo ha privato del titolo di MVP delle finali, visto anche l’enorme impatto difensivo del n°3 dei Lakers