
NBA, "la prova del 9": nove giocatori protagonisti nella bolla ora chiamati a confermarsi
Hanno sorpreso molti con le loro prestazioni a Orlando, chi solo nei seeding game, chi addirittura recitando da protagonista fino alla finale NBA. Sono entrati nella bolla senza troppe attenzioni, sono usciti con grande aspettative. La prossima stagione sarà un interessante banco di prova. Ecco chi sono nove nomi da tenere d'occhio

IN RAMPA DI LANCIO | Il sito The Athletic li ha chiamati i “Tyler Herro All-Star” e questo già spiega molto, se non tutto. Sotto i riflettori quei giocatori che sono usciti dalla bolla di Orlando (sia che abbiano fatto i playoff, sia che abbiano giocato solo i seeding games) con molta più attenzione su di loro di quando ci erano entrati, finalmente conosciuti a un pubblico più ampio

TYLER HERRO, MIAMI HEAT | È forse il caso più eclatante, perché protagonista fino in fondo — addirittura in quintetto base in finale NBA — perché capace di grandi prestazioni (i 37 punti in finale di conference contro Boston) e perché dimostrando una sconfinata fiducia in sé ha convinto tutti. Ai playoff ha viaggiato con 16 punti, oltre 5 rimbalzi e quasi 4 assist di media, con il 37.5% da tre

TIMOTHÉ LUWAWU-CABARROT, BROOKLYN NETS | I suoi miglioramenti nel tiro da tre punti (36 triple segnate, con il 37.0% dall’arco) hanno dato fiducia al giocatore francese di origine congolese, che nelle 12 gare disputate dai suoi Nets nella bolla ha toccato quota 24 punti ben 4 volte, compreso una prestazione da 26 in gara-1 contro Toronto ai playoff

CAMERON JOHNSON, PHOENIX SUNS | Se i Suns sono stati la squadra della bolla (imbattuti, 8-0), la matricola da North Carolina dei Suns è stata una delle sorprese più piacevoli. Promosso in quintetto per l’assenza di Kelly Oubré Jr., ha risposto con oltre 13 punti e quasi 6 rimbalzi di media, assicurando difesa e tiro da fuori (il 39% in stagione, il 35% nella bolla) nel ruolo di stretch-4

KELDON JOHNSON, SAN ANTONIO SPURS | Gli Spurs non hanno raggiunto i playoff dopo 22 anni ma possono aver trovato un nuovo uomo di rotazione: il prodotto di Kentucky a Orlando ha segnato oltre 14 punti di media tirando un irreale 11/17 da tre (ovviamente insostenibile). Più interessante, invece, la sua percentuale al tiro da due punti, che sfiora il 60% nei 300 minuti disputati in stagione

GARY TRENT JR., PORTLAND TRAIL BLAZERS | Solo 21 anni, si è imposto come il miglior difensore sul perimetro dei Blazers nelle 13 partite disputate a Orlando. A questo ha aggiunto un pazzesco 48.4% da tre punti e la capacità di prendersi (e segnare) tiri importanti, integrandosi alla perfezione con la coppia Lillard-McCollum. E a Portland c’è già chi lo vorrebbe in quintetto fin dal via della prossima stagione

MICHAEL PORTER JR., DENVER NUGGETS | Nei seeding games aveva già entusiasmato (secondo quintetto, riconosciuto dalle votazioni NBA), ma ai playoff ha continuato a far bene: il suo plus/minus è stato il migliore dei Nuggets, nonostante uscendo dalla panchina si ritrovasse in campo spesso senza Jokic, a riposo: Denver ha fatto registrare un +5.9 nei minuti con lui in campo e un -9.3 senza Porter Jr.

IVICA ZUBAC, L.A. CLIPPERS | I Clippers sono stati una squadra migliore con lui in campo in tutta la stagione, e ancor più nei playoff (+8.5 di plus/minus, contro il -4.2 senza). Il suo rendimento potrebbe portare L.A. a fare a meno di Montrezl Harrell e dare più minuti (solo 18.5 in stagione regolare, 24.6 nei playoff) a questo giovane centro (solo 23 anni) valido tanto in attacco quanto in difesa

LUGUENTZ DORT, OKLAHOMA CITY THUNDER | La difesa contro James Harden nella serie tra OKC e Houston è stato il suo passaporto verso il successo. Pochi (se non nessuno) hanno dimostrato di poter dar fastidio all’MVP 2018 in quel modo. Certo, in attacco deve migliorare — soprattutto al tiro da fuori (sotto il 30% da tre in stagione, al 26.0% nei playoff), ma il 21enne mastino difensivo dei Thunder ha davanti un futuro molto interessante

JAMAL MURRAY, DENVER NUGGETS | Può segnare quando vuole, come vuole e da dove vuole (45.3% da tre punti nei playoff, 53.7% da dentro l’arco). Il suo status nella bolla è diventato quello della superstar, al pari di Nikola Jokic e degli altri grandi nomi della lega: in postseason ha viaggiato a 26.5 punti di media, e ha solo 23 anni…