Mercato NBA, perché è fallito lo scambio tra Indiana e Boston per Gordon Hayward
MERCATO NBAGordon Hayward era molto interessato a tornare nella sua Indianapolis per unirsi ai Pacers, ma le trattative tra Indiana e Boston si sono arenate per le alte richieste dei Celtics — portando così Hayward a firmare con gli Charlotte Hornets. Ma perché la trattativa non è andata a buon fine? Il nodo della discordia è Myles Turner
Solitamente, quando un giocatore vuole andare in una squadra e quella squadra lo vuole, un modo per far funzionare le cose si trova. Non è stato però il caso di Gordon Hayward, che nonostante la chiara volontà di tornare a vivere a Indianapolis e giocare per gli Indiana Pacers, ha finito invece per firmare un ricchissimo quadriennale da 120 milioni di dollari con gli Charlotte Hornets. Eppure i Pacers e i Boston Celtics hanno trattato a lungo una sign-and-trade che avrebbe riportato Hayward nel suo stato natale dando allo stesso tempo qualcosa indietro ai biancoverdi, che stanno giusto cercando di creare una trade exception (cioè uno “slot” salariale da poter riempire con un contratto entro i prossimi 12 mesi) con gli Hornets per non perdere il giocatore senza ricevere niente in cambio. Ma secondo quanto ricostruito da diverse testate, la trattativa tra Pacers e Celtics si è arenata davanti alle richieste molto alte dei Celtics, che hanno finito per perdere il giocatore nonostante non avessero davvero controllo sul suo destino, essendo lui free agent e avendo già deciso di andarsene.
Myles Turner il nodo della discordia tra Pacers e Celtics
I Pacers, a differenza degli Hornets, non avevano lo spazio salariale per poter prendere Hayward come free agent, perciò dovevano per forza aprire una trattativa con i Celtics per una sign-and-trade. E il contratto non sarebbe stato così inferiore rispetto a quello messo sul piatto da Charlotte, aggirandosi comunque attorno ai 105-110 milioni di dollari in quattro anni. La loro offerta ai Celtics, secondo quanto riportato da Gary Washburn del Boston Globe, consisteva in Myles Turner e Doug McDermott (secondo alcuni c’era anche una prima scelta al Draft), mentre la contro-risposta di Danny Ainge è stata quella di sostituire McDermott con uno tra Victor Oladipo e TJ Warren, due dei migliori giocatori dei Pacers. Al centro di tutto, pare, c’è la diversa valutazione fatta dai biancoverdi su Myles Turner: Zach Lowe di ESPN ha riportato che “i Celtics davvero non lo volevano, e facendo delle ricerche in giro per la lega sul suo valore se lo avessero scambiato di nuovo, evidentemente non hanno apprezzato le risposte che hanno ricevuto”.
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Perché tutti hanno perso dallo scambio mancato
Turner, pur essendo uno dei migliori protettori del ferro della lega e un tiratore dalla lunga distanza superiore alla media del suo ruolo, è proprietario di un contratto da 54 milioni di dollari nei prossimi tre anni. Un contratto considerato come “asset negativo” da parte dei Celtics, che hanno quindi chiesto di essere pagati per acquisirlo con un giocatore migliore rispetto a McDermott — richiesta alla quale i Pacers non hanno acconsentito, portando quindi alla conclusione delle trattative. Da questo scambio mancato ci hanno perso un po’ tutti: i Pacers non hanno preso il giocatore che volevano e non hanno risolto la coesistenza tra Turner e Domantas Sabonis, che sembra chiaramente il migliore tra i due; i Celtics hanno perso Hayward a zero, per quanto abbiano utilizzato la Mid-Level Exception creata dalla sua partenza su Tristan Thompson (a 19 milioni di dollari in due anni); e il giocatore stesso non è potuto tornare dove solitamente vive durante la off-season, per quanto certamente non possa lamentarsi del contratto ricevuto dagli Hornets. Quando una trade ha senso per tutte le parti coinvolte, si dice spesso che è una “win-win”: nel caso di quanto successo tra Indiana, Boston e Hayward, si può parlare di “lose-lose-lose”.