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Mercato NBA: cos'erano pronti a sacrificare i Miami Heat per arrivare a James Harden

NBA
©Getty

Da una fonte vicina alla squadra emergono i dettagli del pacchetto preparato da Pat Riley e dagli Heat per convincere Houston a cedere Harden. Un'offerta ricca e importante per il front office dei vice-campioni NBA, non abbastanza per i texani

Prima è trapelato che i Miami Heat fossero nel novero delle squadre interessate a James Harden — con Philadelphia, Boston, Toronto e Brooklyn tra le altre; poi che non erano più interessati a cercare una trade per il n°13 degli Houston Rockets, sostanzialmente ritirandosi dalla corsa all’ex MVP. Oggi però — tramite uno dei beat writer locali, Barry Jackson del Miami Herald — per la prima volta emerge la contropartite tecnica che Pat Riley era disposto a mandare in Texas se ci fosse stata una chance di ottenere Harden. E questa era l’offerta: due dei talenti giovani così tanto desiderati in giro per la lega (facile pensare che si tratti di Tyler Herro e Duncan Robinson, non certo di Adebayo), una prima scelta al Draft 2025, più Andre Iguodala e Kelly Olynyk, i cui contratti diventavano essenziali per far tornare i conti in fase di trade. Si conferma quindi che — pur all’indomani di playoff straordinari — a Miami il sacrificio di un talento in super ascesa come quello di Tyler Herro era stato visto come “sopportabile” se necessario, e che anche l’aggiunta di un’altra pedina molto appetibile (il tiro da fuori di Robinson e la sua età sono entrambi asset di grande valore) era stata avallata dal front office degli Heat.

Uno sforzo sicuramente notevole nell’idea di Pat Riley, ma ancora insufficiente per i Rockets: e allora a Miami hanno capito che a Harden non sarebbero mai arrivati (almeno alle loro condizioni), scegliendo così di ritirarsi dall’asta per mettere le mani sul “Barba”. A meno che qualcuno non cambi idea.

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