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NBA, Kyrie Irving ancora assente. Durant: "Lo sosteniamo al 100% e preghiamo per lui"

PAROLE
©Getty

Kevin Durant è tornato in campo nella notte segnando 36 punti contro gli Oklahoma City Thunder, ma non è riuscito a impedire la sconfitta dei suoi Brooklyn Nets — ancora privi di Kyrie Irving per motivi personali. "Non parlo per lui, sarà Kyrie a farlo per se stesso. Lo sosteniamo al 100% e preghiamo per il meglio" ha detto KD sull’assenza del suo compagno più forte

Dopo sette giorni di isolamento per esposizione al COVID-19, nella notte Kevin Durant è tornato in campo per i suoi Brooklyn Nets, realizzando il suo massimo stagionale da 36 punti con 11 rimbalzi. Ciò nonostante, KD non è riuscito a trascinare la sua nuova squadra al successo contro la sua ex, Oklahoma City, vincente per 129-116 grazie ai 31 punti di Shai Gilgeous-Alexander. Un risultato che sarebbe potuto essere diverso se in campo ci fosse stato Kyrie Irving, che nonostante fosse stato definito come “in dubbio” prima della partita ha saltato la sua terza gara consecutiva per motivi personali. Un’assenza cominciata subito dopo l’assalto al Congresso di Washington da parte dei sostenitori di Donald Trump di mercoledì scorso e che non è stata ancora spiegato dal diretto interessato, con voci non confermate che parlano della sua reazione scossa dopo gli eventi nella capitale. Irving, dopotutto, era stato il primo sostenitore del non ritorno in campo la scorsa estate, quando le proteste per l’uguaglianza razziale erano al culmine negli Stati Uniti — e secondo Irving sarebbe stato sbagliato distogliere l’attenzione verso ciò che era realmente importante tornando a giocare a basket.

Durant: "Lo sosteniamo al 100%, preghiamo per Kyrie"

A parlare della situazione del compagno di squadra è stato lo stesso Durant, che ha offerto parole di sostegno per Irving: “Non parlerò al posto suo, sarà lui a farlo per se stesso quando lo vorrà. Sono sicuro che lo vedrete presto quando deciderà di tornare. Lo sosteniamo al 100% e preghiamo affinché tutto vada per il meglio”. L’ultima frase in particolare fa pensare che Irving stia attraversando un momento complicato dal punto di vista della salute mentale, un aspetto sempre troppo sottovalutato e taciuto nelle vite degli atleti: come detto da KD, Irving parlerà di quello che sta provando quando si sentirà in grado di giocare e di discuterne con i media. Nel frattempo, anche a Brooklyn lo aspettano a braccia aperte.

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