
Mercato NBA, le dieci trade peggiori della storia NBA: c’è anche James Harden. CLASSIFICA
A una settimana dalla trade che ha portato James Harden a Brooklyn, in molti hanno stilato la classifica dei peggiori accordi mai portati a termine dalle franchigie NBA nel corso dei decenni: una galleria degli orrori e di contratti sbagliati che, ad alcune squadre, è costata molto cara con il passare del tempo. Questi i dieci accordi peggiori secondo Clutch Points: quanti ne ricordavate?

10° POSTO | 1992: LA TRADE TRA PHILADELPHIA E PHOENIX CHE HA PORTATO CHARLES BARKLEY AI SUNS | Un futuro Hall of Famer, diventato il simbolo della squadra dell’Arizona e andato vicinissimo alla conquista del titolo NBA, lasciato andare via da Philadelphia senza ottenere nulla di significativo in cambio - e senza incassare scelte al Draft

Per Barkley infatti i Sixers ricevettero in cambio Jeff Hornacek, Tim Perry e Andrew Lang: in totale per loro furono sei le stagioni dimenticabili trascorse in Pennsylvania, senza lasciare il segno - mentre Barkley nel 1993 vinceva il titolo di MVP e si arrendeva soltanto a Michael Jordan alle NBA Finals. Un errore enorme di Philadelphia in quell’occasione

9° POSTO | 2010: LA TRADE TRA CLIPPERS E CAVALIERS CHE HA PORTATO KYRIE IRVING A CLEVELAND | Una di quelle decisioni che, a pensarci con il senno di poi, soltanto i Clippers potevano immaginare: pur di liberarsi di Baron Davis decidere di dare una prima scelta non protetta ai Cavaliers nell’anno in cui le cose stanno andando nel peggiore dei modi. Il tutto in cambio di Mo Williams e Jamario Moon - quelli che il giovane LeBron James riusciva non si sa come a portare in finale NBA

A completare la frittata poi ci ha pensato la Lottery NBA che, come la sfortuna in alcuni casi, sa vederci benissimo e assegnò in quel caso la prima scelta assoluta ai Clippers. Cioè ai Cavaliers in quel 2011, permettendo così alla squadra dell’Ohio di selezionare Kyrie Irving - il primo tassello per portare LeBron James (e soprattutto il titolo NBA) a Cleveland

8° POSTO | 1972: LA TRADE TRA ROCKETS E BULLETS CHE HA PORTATO ELVIN HAYES A WASHINGTON | Uno dei simboli della squadra capitolina, arrivato agli allora Bullets (poi diventati Wizards) grazie a uno scambio giustificato soltanto in parte dalla stagione da 22 punti di media giocata da Jack Marin in quel 1972. Un abbaglio da parte degli Houston Rockets, pagato molto caro

La sostanza infatti fu chiara da subito: quella che doveva essere una trade tra due giocatori di assoluto livello si rivelò invece uno scambio tra il leader di Washington che nel 1979 guidò la squadra alla conquista del titolo NBA, mentre dall’altro lato Marin restò ai Rockets meno di due stagioni prima di lasciare Houston

7° POSTO | 1980: LA TRADE TRA LAKERS E CAVALIERS CHE HA PORTATO JAMES WORTHY A LOS ANGELES | Al termine di una stagione da sole 28 vittorie, i Cavaliers decisero di cedere la propria prima scelta assoluta ai Lakers in cambio di Don Ford e di Chad Kinch - sì, giocatori minori di cui si ricordano in pochi. Diverso invece il nome del giocatore che i gialloviola selezionarono con quella chiamata: James Worthy

Worthy infatti fu una delle pietra angolari su cui si fondò lo "Showtime" dei Lakers - scatenati sul parquet nel corso degli anni '80 anche grazie a quell'errore madornale da parte dei Cavaliers che, in cambio di nulla, cedettero alla squadra di Los Angeles un giovane così importante

6° POSTO | 2008: LA TRADE TRA LAKERS E GRIZZLIES CHE HA PORTATO PAU GASOL A LOS ANGELES | Chris Wallace, a tre settimana dalla deadline di mercato di quel febbraio, da GM di Memphis decise di liberarsi di Pau Gasol - uno dei giovani talenti più ricercati dell’intera NBA: uno scambio senza senso già all’epoca, in cui i Lakers cedettero Kwame Brown, Javari Crittenton, Aaron McKie e i diritti su Marc Gasol

L'arrivo di Pau ai Lakers permise ai gialloviola di chiudere la stagione con 29-9 di record, con tre finali NBA e due titoli consecutivi. Certo, Marc Gasol è poi riuscito nel corso degli anni a costruirsi una solida carriera ai Grizzlies, ma sulla carta a guardare quei nomi e quell'offerta sembra ancora oggi incredibile pensare che a Memphis qualcuno abbia deciso di dire: "Sì, accetto"

5° POSTO | 1968: LA TRADE TRA LAKERS E SIXERS CHE HA PORTATO WILT CHAMBERLAIN A LOS ANGELES | In questo caso, innegabile, c’è lo zampino della volontà del giocatore - che sognava di concludere la sua carriera a Los Angeles. A quel punto Philadelphia non potè fare altro che prendere nota e “accontentarsi” di ricevere in cambio Jerry Chambers, Archie Clark e Darrall Imhoff - sì, non proprio una trade alla pari in realtà

La carriera di Chamberlain in realtà era tutt'altro che finita, visto che da giocatore decisivo (oltre 19 rimbalzi di media, giusto per citare una delle sue statistiche) riuscì a conquistare il titolo NBA al fianco di Jerry West in gialloviola

4° POSTO | 2012: LA TRADE TRA HOUSTON E OKLAHOMA CITY CHE HA PORTATO JAMES HARDEN AI ROCKETS | È appena andato via per un mare di scelte al Draft, Victor Oladipo e altri, ma James Harden è già stato in passato un vero e proprio affare per i Rockets, che riuscirono a mettere le mani su uno dei migliori realizzatori della storia NBA in cambio di una serie infinita di giocatori dal talento discutibile

In quell’occasione a Houston arrivarono anche Cole Aldrich, Deaquan Cook e Lazar Hayward (in poco tempo scomparsi dai radar), mentre i Thunder ricevettero Kevin Martin, Jeremy Lamb e due prime scelte al Draft (da cui venne fuori Steven Adams, unica pedina di livello ottenuta da OKC). Davvero una miseria di fronte alla rinuncia di un All-Star come Harden

3° POSTO | 2012-2013: LA TRADE A TRE (IN DUE FASI) TRA BROOKLYN, BOSTON E PORTLAND, CHE HA CONDANNATO I NETS | Una serie di scambi e decisione disastrose in casa Brooklyn, con i Nets che nel giro di pochi mesi decisero di ipotecare il loro futuro arrivando a mettere le mani su Kevin Garnett, Paul Pierce e Jason Terry - campioni sì, ma tutti già molto avanti con l’età e incapaci di guidare la squadra di New York al successo

Le famose tre scelte al primo giro cedute ai Celtics sono ancora lì che urlano vendetta: Boston infatti, continuando a giocare stagioni di livello e conquistando i playoff, è riuscita ad aggiungere al suo roster due talenti clamorosi come Jaylen Brown (2016) e Jayson Tatum (2018), proprio grazie alla scelte dei Nets

Un dettaglio che sfugge a molti: prima dell'arrivo di Garnett, Pierce e gli altri, i Nets avevano fatto anche una maxi-offerta ai Blazers per arrivare a Gerard Wallace - tanto da rinunciare tra le altre cose anche alla scelta al Draft 2012. Una chiamata che a Portland ricordano molto bene, visto che è quella grazie alla quale sono riusciti a mettere sotto contratto Damian Lillard

2° POSTO | 1975: LA TRADE TRA LAKERS E BUCKS CHE HA PORTATO KAREEM ABDUL-JABBAR A LOS ANGELES | Il giocatore che ha segnato più punti di tutti gli altri nella storia della NBA, un campione senza tempo che - studente a UCLA - chiese a Milwaukee di essere scambiato dopo aver vinto il titolo NBA con i Bucks. Certo, ci si poteva aspettare un’offerta migliore rispetto a Junior Bridgeman, Dave Mayers, Elmore Smith e Brian Winters - giocatori rapidamente finiti nel dimenticatoio

Jabbar ha poi fatto le fortune dei Lakers negli anni a venire, diventando nonostante l'età un riferimento per i gialloviola negli anni dello Showtime - uno dei centri più forti della storia del gioco, che ha contribuito a scrivere alcune delle pagine dei successi della squadra di Los Angeles

1° POSTO | 1956: LA TRADE TRA ST. LOUIS E BOSTON CHE HA PORTATO BILL RUSSELL AI CELTICS | Ma come, Bill Russell avrebbe potuto trascorrere la sua carriera lontano dalla squadra biancoverde? Già, visto che che soltanto grazie a un’astuta mossa di mercato i Celtics riuscirono a portarlo a casa in una trade che permise a Boston di schierare l’allora fresco campione di un paio di titoli NCAA

Ed Macauley e Cliff Hagan sono così entrati a modo loro nella storia della NBA - diventando le contropartite grazie alle quali il giocatore più vincente di sempre è riuscito a raggiungere la sua Boston. Senza di loro le cose sarebbero andate in maniera completamente diversa: se solo a St. Louis ci avessero pensato un po’ di più prima di accettare