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NBA Sundays: super Jokic pareggia il massimo in carriera (47 punti), Denver ferma Utah

NBA
©Getty

Dopo 11 vittorie consecutive si ferma la striscia degli Utah Jazz che trovano un Nikola Jokic mostruoso: il serbo pareggia il suo career-high e guida Denver al successo, aggiungendo anche 11 rimbalzi e 5 assist. I Nuggets tirano 18/28 da tre punti e chiudono con 128 punti a tabellone, mandando un segnale alla miglior squadra NBA del momento, che ha 29 punti da un ottimo Bojan Bogdanovic

DENVER NUGGETS-UTAH JAZZ 128-117 | IL TABELLINO 

Il racconto del primo tempo

Squadre caldissime dalla lunga distanza al via della gara: 5/5 per i Jazz prima del primo errore, addirittura 8/8 nel primo quarto per i Nuggets, che partono meglio e prendono il primo mini-vantaggio. Vantaggio che si dilata velocemente (Jazz anche doppiati) perché Nikola Jokic è in serata ispirata. Quando mette la terza tripla della sua serata (su tre tentativi) il centro serbo è già a quota 22 punti e deve ancora finire il primo quarto: Denver mantiene un vantaggio in doppia cifra, Utah fa fatica a mettere punti sul tabellone. Il primo quarto si chiude sul 43-29 per i Nuggets, ma è il clamoroso 9/11 per 22 punti in 11 minuti di Jokic la statistica che spiega meglio di tutte le altre il vantaggio dei padroni di casa. Si riposa il serbo a inizio secondo quarto, Michael Porter Jr. diventa il naturale terminale offensivo di Denver, che sale anche oltre i 20 punti di vantaggio, prima che Utah infili un parziale di 7-0, che riporta i Jazz a -15. Torna però in campo Jokic, tornano a girare alla perfezione i Nuggets - e anche il successo degli uomini di Michael Malone torna a gonfiarsi (61-39 a cinque minuti dalla fine del primo tempo). Il tentativo di rimonta dei Jazz porta la firma di Bojan Bogdanovic, che segna 10 punti nel quarto per provare a tenere a contatto i suoi, supplendo a un Donovan Mitchell molto silenzioso nel primo tempo. Denver però sembra poter schiacciare sull'acceleratore appena necessario, e da tre punti le percentuali non accennano a scendere (un pazzesco 13/15). Di pazzesco però c'è ancora Jokic, già sopra i trenta punti all'intervallo (33 con 13/17 al tiro e 4/4 dall'arco), punta di diamante di un attacco che mette a tabellone la bellezza di 79 punti, sufficienti per andare al riposo lungo con 25 punti di distacco. Nonostante il 45% da tre punti (ma Denver viaggia con oltre l'88%, 15/17) e un Bogdanovic già a quota 17, Utah non riesce a restare a contatto, concedendo di tutto a un attacco dei Nuggets straripante. 

Il racconto del secondo tempo

Utah parte piatta anche nel secondo tempo e rischia di incassare il colpo del ko, avvicinandosi pericolosamente al -30. L'unico a non mollare mai è ancora Bogdanovic, che tocca in fretta quota 20, contribuisce a un 6-0 di parziale ma Denver resta ancora in controllo. Quando si accende (finalmente) Mitchell, con un paio di canestri da tre punti, Utah prova davvero a riaprire la gara: il -14 sembra distacco quasi abbordabile, e ridà speranza alla squadra col miglior record NBA. Con due triple di Jordan Clarkson - sempre pericoloso in uscita dalla panchina - lo svantaggio dei Jazz scende in singola cifra (-8 sul 99-91) a meno di un minuto dalla fine del terzo quarto. Un terzo quarto che Jokic chiude già a quota 43 punti, ma che Utah vince 37-24 entrando così negli ultimi 12 minuti sul 103-91 Nuggets. Anche Fecundo Campazzo si mette in mostra con due triple che permettono a Denver di riallungare, chiudendo la porta in faccia al tentativo di rimonta di Utah. Gli ultimi 5 minuti di gara servono a Nikola Jokic per inseguire il suo massimo in carreira (i 47 segnati a gennaio 2020 agli Hawks): lo pareggia a 2 minuti dalla fine, e poi si siede in panchina soddisfatto, dopo aver tirato 17/26 al tiro, 4/4 da tre punti e aver aggiunto 11 rimbalzi e 5 assist al suo boxscore. Denver ferma a 11 la striscia di vittorie consecutive degli Utah Jazz, che hanno in Bogdanovic il miglior marcatore di serata. È 128-113 il risultato finale.