
NBA, risultati della notte: i Lakers tornano a vincere, Miami batte anche Utah
LeBron James e Dennis Schroder combinano per 50 punti nel ritorno al successo Lakers (dopo 4 sconfitte) ai danni dei Blazers, nonostante i 35 punti di Damian Lillard. Sono 33 quelli messi a referto da un decisivo Jimmy Butler nella quinta vittoria in fila degli Heat, tripla doppia con 19 assist per Draymond Green e Golden State batte Charlotte. Suns e Clippers vincono in trasferta, Boston supera Indiana, Atlanta perde a Oklahoma City (8 punti per Gallinari). Di seguito tutti i risultati e gli highlights della notte

LOS ANGELES LAKERS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 102-93 | Sembrava l’ennesima potenziale serata storta e invece i Lakers hanno trovato il modo di aggiustare le cose strada facendo, recuperare la doppia cifra di svantaggio accumulata in avvio e tornare a sorridere dopo 4 sconfitte consecutive e festeggiare così nel migliore dei modi il ritorno in campo di Dennis Schroder - liberato dal protocollo anti-COVID e autore di 22 punti fondamentali per il quintetto dei Lakers
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Il protagonista della seconda vittoria Lakers in queste due settimane trascorse senza Anthony Davis è ovviamente LeBron James: 28 punti, 11 rimbalzi e 7 assist con 11/21 al tiro, un paio di triple, soltanto il 50% dalla lunetta (4/8), quattro recuperi e tre stoppate - a dimostrazione di come James si sia dato anche a protezione del ferro, aiutato poi in attacco anche dai 17 punti in uscita dalla panchina di Montrezl Harrell e dai 10 in 30 minuti di Alex Caruso

A Portland invece non basta dunque il solito immenso Damian Lillard - che segna 24 dei suoi 35 punti nel primo tempo, in chiaro affanno nella ripresa quando i Blazers, sprofondati oltre le 15 lunghezze di svantaggio, non hanno trovato la forza per rimettersi in carreggiata. Alla sirena finale sono 19 punti per Gary Trent Jr. con 2/11 dall’arco, 11 con 17 rimbalzi per Enes Kanter e 13 complessivi dai giocatori usciti dalla panchina - 4 per Carmelo Anthony. Davvero troppo poco per sperare di battere i campioni NBA in carica
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MIAMI HEAT-UTAH JAZZ 124-116 | La vittoria definitiva che serviva a Miami per rilanciare una stagione opaca per oltre 40 giorni, un successo meritato contro la miglior squadra NBA. Una statement win, come dicono dall’altra parte dell’oceano, condannando i Jazz alla terza sconfitta nelle ultime 25 gare. Merito del parziale da 11-4 che nel quarto periodo ha permesso agli Heat di gestire il margine, guidati da un super Butler e approfittando del 3/16 dal campo con cui Utah chiude la gara
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Jimmy Butler infatti è il super protagonista del match: uno dei grandi esclusi dall’All-Star Game del prossimo weekend chiude con 33 punti (nuovo massimo in stagione), conditi con 10 rimbalzi e 8 assist. Una prestazione a tutto tondo, fondamentale in difesa e determinante con i canestri nel finale, supportato in parte anche da un ispirato Goran Dragic da 26 punti e 9/15 dal campo in uscita dalla panchina. Per Miami è la quinta vittoria consecutiva
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Ai Jazz, in parte in affanno dopo la lunga cavalcata vincente degli ultimi 40 giorni, resta il rammarico per un match in cui avrebbero potuto sfruttare meglio i 30 punti di Donovan Mitchell (con 26 tiri e tanti errori dal campo), a cui si aggiunge la doppia doppia di Rudy Gobert da 15 punti e 12 rimbalzi - due dei sei giocatori in doppia cifra per Utah, con Bojan Bogdanovic a quota 15, Mike Conley a 14 e Joe Ingles e Jordan Clarkson a 13
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GOLDEN STATE WARRIORS-CHARLOTTE HORNETS 130-121 | Prima striscia di tre vittorie consecutive in stagione per i Golden State Warriors, alla continua ricerca della loro nuova identità e aggrappati come al solito a Steph Curry - tornato in campo senza problemi dopo l’influenza che gli aveva fatto saltare la gara di sabato scorso a Charlotte. Il n°30 di Golden chiude con 29 punti e 8 assist, a cui si aggiungono i 27 di Kelly Oubre Jr. che piazza sei schiacciate nel solo primo quarto e chiude con 11/15 al tiro e 6 rimbalzi
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Il vero protagonista del match però è Draymond Green, l’uomo cruciale attorno a cui ruota l’intero attacco Warriors: per lui sono 11 punti, 12 rimbalzi e soprattutto 19 assist - suo nuovo massimo in carriera e ciliegina sulla torta della 25^ tripla doppia in carriera, la prima in questa stagione. Una serata da record per lui e per Golden State (con 16 assist sui primi 17 canestri di squadra), il modo migliore di rispondere alla pessima gestione di settimana scorsa, quando a causa della sua espulsione gli Warriors hanno perso contro Charlotte sulla sirena
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BOSTON CELTICS-INDIANA PACERS 118-112 | I Celtics, sotto anche di 14 lunghezze nel primo tempo, rimontano e battono i Pacers, interrompendo così una striscia di tre sconfitte e provando a rilanciare una regular season finora deludente per i ragazzi di coach Stevens. Niente successo per celebrare la convocazione all’All-Star Game per Domantas Sabonis, autore di 24 punti e 9 assist, oltre che del canestro che riporta a contatto Indiana a 80 secondi dalla sirena. Gli ospiti incassano così il terzo ko delle ultime quattro gare
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È Kemba Walker il protagonista del successo Celtics, che chiude i conti con due liberi fondamentali negli ultimi istanti di gara in un match per lui da 32 punti - suo nuovo massimo in stagione. Con un Jayson Tatum in pessima serata al tiro (9 punti con 4/18 dal campo), a Boston non resta altro che affidarsi ai 17 punti di Daniel Theis e ai 15 di Jaylen Brown, in una sfida in cui a fare la differenza è la precisione al tiro: i Celtics chiudono con il 51%, i Pacers con il 39%
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CHICAGO BULLS-PHOENIX SUNS 97-106 | Successo meritato conquistato in volata in trasferta da parte dei Suns, che piazzano il 26-10 nel finale in casa dei Bulls, spazzano via Chicago e tornano al successo dopo il passaggio a vuoto contro Charlotte di 48 ore prima. I padroni di casa interrompono così a tre la striscia di vittorie consecutive, nonostante un Zach LaVine da 24 punti, a cui si aggiungono i 19 di Coby White e i 13 con 10 rimbalzi di Thaddeus Young in uscita dalla panchina. Chicago resta così decima, a mezza partita di distanza dall’ottavo posto a Est
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Phoenix invece può festeggiare grazie a un’altra prestazione clamorosa da parte di Chris Paul, sempre più anima della squadra dell’Arizona e autore di 14 punti con 15 assist: tutto giro attorno a lui e i suoi passaggi vincenti armano la mano di Devin Booker e Deandre Ayton, entrambi con 22 punti a cui si aggiungono i 15 con 7/13 al tiro di Frank Kaminsky e i 14 di Mikal Bridges
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MEMPHIS GRIZZLIES-L.A. CLIPPERS 99-119 | Dopo la gara sottotono di 24 ore prima, i Clippers non hanno voluto commettere lo stesso errore contro Memphis, partendo aggressivi in un match segnato dal 31-17 di parziale nel secondo quarto e mai realmente in discussione nella ripresa. Cambiata la difesa in area (dopo i 72 punti concessi ieri), ai Grizzlies non è rimasto altro che i 22 punti e 11 assist di Valanciunas e i 20 realizzati da Morant - espulso nel finale con un doppio tecnico per proteste
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A cambiare in casa Clippers nel giro di una giornata è anche la resa di Kawhi Leonard e Paul George: il primo chiude con 30 punti a referto, conditi con 9 rimbalzi e 7 assist; il secondo ne aggiunge 13 con sei canestri in un match da +17 di plus/minus in 32 minuti. I due All-Star sono i leader di un quintetto tutto in doppia cifra, a cui si sommano poi dalla panchina i 17 punti del solito Lou Williams: per L.A. è una vittoria che permettere di mantenere il secondo posto a Ovest
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TORONTO RAPTORS-HOUSTON ROCKETS 122-111 | Decima sconfitta consecutiva per i Rockets che perdono anche contro i Raptors, incapaci di rimettersi in corsa dopo il parziale favorevole a Toronto nei due quarti centrali di gara, sprofondati ancora una volta e giustificati soltanto in parte dalla lunga assenza dell’infortunato Christian Wood. Miglior realizzatore per Houston è Victor Oaldipo, autore di 27 punti con 9/21 al tiro a cui si aggiungono i 21 con 12 assist di John Wall. Ancora troppo poco per sperare di cambiare rotta
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Discorso diverso per i Raptors invece, senza Pascal Siakam e buona parte dello staff tecnico (compreso Nick Nurse) - costretti a rimanere in quarantena a causa del protocollo anti-COVID. In panchina così si è seduto Sergio Scariolo (liberato poche ore prima dalla quarantena), mentre in campo a dirigere le operazioni ci ha pensato Kyle Lowry, autore di 20 punti, 11 rimbalzi e 10 assist - la 16^ tripla doppia in carriera con Toronto, sempre più record in una squadra in cui tutti gli altri giocatori nella storia messi insieme arrivano a quota 13 triple doppie
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OKLAHOMA CITY THUNDER-ATLANTA HAWKS 118-109 | “Sfumature di rosso”: questo il titolo di una partita vinta con merito da OKC, in cui il tema della sfida è stato il cambio di maglia da parte dei padroni di casa a metà gara. Un disguido che non genera però confusione in Shai Gilgeous-Alexander, autore di 24 punti e miglior realizzatore di una squadra che manda ben sei giocatori in doppia cifra e trova il terzo successo nelle ultime quattro gare

La storia della serata è facilmente intuibile guardando uno dei tanti scatti della prima metà di gara: Oklahoma City e Atlanta infatti si sono ritrovate a vestire delle divise molto simili tra loro, tonalità diverse di arancione e rosse che creavano però molta confusione sia per gli arbitri che per i giocatori. “È stata una sensazione strana per 24 minuti”, hanno raccontato i giocatori di OKC, che poi hanno virato sulla più canonica divisa bianca. “Ti guardavi attorno e dicevi: ‘Ok, quello non è un mio compagno di squadra’”
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In casa Hawks invece il miglior realizzatore è John Collins con i suoi 25 punti e 8 rimbalzi, a cui si aggiunge la super doppia doppia di Clint Capela che chiude con 17 punti e ben 21 rimbalzi (di cui 9 offensivi). Non basta però ad Atlanta per evitare il 19° stop nelle prime 33 gare stagionali, nonostante i sei uomini in doppia cifra tra i quali non compare Danilo Gallinari: dopo i 38 punti da record contro Boston, il n°8 azzurro si ferma a quota 8 tirando 0/3 dalla lunga distanza. In fondo, non si può pensare di riuscire a mandare sempre a bersaglio 10 triple
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DETROIT PISTONS-SACRAMENTO KINGS 107-110 | De’Aaron Fox chiude con 27 punti a referto la sfida vinta in trasferta dai Kings a Detroit che interrompe così la striscia di nove sconfitte consecutive per Sacramento. E pensare che i californiani hanno rischiato di perdere anche questa, dopo aver buttato all’aria i 17 punti di vantaggio accumulati nel primo quarto e ritrovatisi sotto di 8 lunghezze nell’ultima frazione. A decidere in volata sono i liberi segnati da Bijelica da una parte e il tentativo mancato in extremis da Dennis Smith Jr. dall’altra
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Per i Pistons invece resta così il rimpianto per quella che è la quinta sconfitta nelle ultime sei gare, incassata nonostante i 17 punti a testa per Saddiq Bey (con 5/9 dalla lunga distanza) e di Dennis Smith Jr., oltre ai 30 del solito Jerami Grant che aggiunge 7 rimbalzi, si dimostra glaciale a cronometro fermo (14/15 dalla lunetta), ma che non riesce in alcun modo a invertire la tendenza di una squadra che continua a perdere