
Mercato NBA, da LaMarcus Aldridge a John Collins: le ultime news e trattative
Siamo entrati negli ultimi 10 giorni di mercato, quelli in cui le trattative accelerano e - se tutto va bene - arrivano a compimento. Sono diversi i giocatori scontenti, così come le squadre disposte a metterli sotto contratto. Di seguito trovate tutte le notizie delle ultime ore pubblicate da "The Athletic", tutte le piste e i nomi da tenere d’occhio nei prossimi giorni fino alla deadline del prossimo 25 marzo

P.J. TUCKER | La lista della squadre pretendenti resta sempre la stessa, con Milwaukee Bucks, Miami Heat e Los Angeles Lakers pronte ad approfittarne, ma al tempo stesso non intenzionate ad assecondare le richieste dei Rockets. La sua duttilità potrebbe fare comodo a molti, anche ai Denver Nuggets che potrebbero avanzare un’offerta e scavalcare la concorrenza

Anche i Brooklyn Nets hanno fatto un tentativo per Tucker, inserendo il contratto di Spencer Dinwiddie nell’offerta di qualche giorno fa, ma stando alle indiscrezioni delle ultime ore sembrerebbe che i Nets siano fuori dalla corsa dopo l’arrivo di Blake Griffin in squadra a occupare virtualmente il posto che sarebbe stato riservato a Tucker

MICHAEL PORTER JR. | La domanda che ronza nella testa della dirigenza dei Nuggets è sempre la stessa da qualche mese: Michael Porter Jr. è la terza stella su cui poter già fare affidamento per dare l’assalto al titolo o il tassello ideale da scambiare per mettere le mani su un nuovo talento? L’interesse (non troppo velato) di Denver è per Bradley Beal, e solo per l’attuale top scorer NBA i Nuggets sarebbero disposti a sacrificare MPJ. A quanto pare, però, Washington non è per nulla intenzionata a fare a meno della propria superstar nel breve periodo

LAMARCUS ALDRIDGE | Gli Spurs continuano ad andare a caccia di nuovi acquirenti, in attesa che i Miami Heat, i Portland Trail Blazers (per un ritorno di cui si era già tanto parlato) e i Boston Celtics si facciano avanti dopo aver mostrato interesse. San Antonio si è complicata la vita da sola, decidendo di rendere totalmente garantito il contratto di Aldridge da 24 milioni di dollari e rinunciando così all’utilizzo della midlevel exception durante la offseason. Ora invece gli Spurs sarebbero paradossalmente disposti a pagare pur di liberarsi dell’ex Blazers

Il contratto da 24 milioni infatti sembra essere una vera e propria “condanna” per Aldridge, intrigante con le sue cifre e la sua resa sul parquet agli occhi di ben cinque squadre da playoff - stando a quanto raccontato dall'insider Shams Charania - ma bloccato da uno stipendio che tutte fanno fatica ad assorbire: meglio puntare su altri, veterani come lui ma più a basso costo

VICTOR OLADIPO | L’ex Pacers disse nel suo primo giorno ai Rockets: “Vedremo in campo come andranno le cose, poi deciderò cosa fare in estate”: Houston non vince una partita dal 4 febbraio (16 ko in fila) e la direzione presa sembra quella dell’addio durante la offseason. Uno scenario che scoraggia molti a fare offerte oggi, rimandando all’estate l’eventuale arrivo di Oladipo: perché scambiare qualche giocatore, quando si può sperare di metterlo sotto contratto senza rinunce tra qualche mese?

JJ REDICK | Il prodotto di Duke porta in dote 110 partite ai playoff, il 41.5% dall’arco e un contratto da 13 milioni di dollari in scadenza: questi i numeri di JJ Redick che potrebbero spingere diverse squadre a puntare su di lui. Il problema è che l’ex Clippers è sul mercato da quasi due mesi e nessuno, in particolar modo dalla Eastern Conference, ha deciso di farsi avanti per lui. Cambierà qualcosa nei prossimi 10 giorni? Staremo a vedere

LONZO BALL | Nonostante la sua progressione evidente con i piedi oltre l’arco, i numeri confortanti al tiro e una resa difensiva di livello superiore rispetto ai suoi compagni, Lonzo Ball resta un profilo su cui la NBA di oggi non sembra voler scommettere. I 14.3 milioni di dollari previsti dalla sua qualifyng offer potrebbero essere messi sul piatto da qualcuno, ma Chicago e Golden State saranno disposte a investire “così tanto” su di lui? Al momento lo scenario sembra suggerire altro

ERIC BLEDSOE | New Orleans vende anche Eric Bledsoe, o quantomeno si dice disposta ad ascoltare offerte per lui: il suo mercato e la sua capacità attrattiva è davvero ridotta ai minimi termini. L’ex Bucks ha un contratto da 18.1 milioni di dollari nella prossima stagione e una team option da 19.3 milioni per il 2022-23: troppi soldi rispetto a quanto messo in mostra in campo

AARON GORDON | Un giocatore intrigante, a detta di molti non ancora al suo livello massimo guardando al potenziale e uno su cui provare a scommettere ancora una volta: i suoi 25 anni e un contratto che il prossimo anno sarà più basso di quello di questa stagione (16 milioni di dollari per il 2021-22) lo rendono uno di quei profili per il quale Minnesota e Portland potrebbero decidere di sacrificare qualche pezzo pregiato. Una potenziale trade molto intrigante: staremo a vedere

GEORGE HILL | In tanti lo vogliono mentre lui ai Thunder resta a riposo e aspetta l’occasione giusta per tornare a giocare con una squadra che punta al titolo NBA. OKC è in ricostruzione e sarebbe felice di averlo in squadra fino al termine della stagione, visto anche il contratto soltanto parzialmente garantito per il 2021-22 (10 milioni di dollari, ma da versare eventualmente ci sarebbe poco più di un milione), ma di fronte a un’offerta che prevedere scelte al Draft, i Thunder non potrebbero dire di no

La squadra maggiormente interessata a Hill è L.A., sponda Clippers, che vede nella sua figura un giocatore ideale da aggiungere a una second unit che ha perso punti e produttività dopo l’addio durante la offseason di Montrezl Harrell. Al tiratore con 11 anni di esperienza - al momento infortunato, ma pronto a rientrare per i playoff - verrebbe chiesto di aprire il campo a suon di triple, difendere forte sugli esterni avversari e non far sentire l’assenza di Leonard e George dal parquet. Un compito che Hill sarebbe ben felice di assolvere

TREVOR ARIZA | In quale squadra gioca attualmente Ariza? Anche lui ai Thunder, in attesa di fare una “mossa” alla Andre Iguodala - ossia riemerge dall’ombra e andare in una franchigia da titolo. Il suo contratto è da 12.8 milioni di dollari: una trade non è del tutto implausibile, ma il buyout sembra la strada migliore per permettergli di cambiare aria. Anche a 35 anni, il veterano sa di poter tornare utile a un bel po’ di squadre

GORGUI DIENG | Andre Drummond resta il centro più chiacchierato di questi giorni, ma per chi non riuscisse a mettere sotto contratto il lungo dei Cavaliers resta sempre Gorgui Dieng - scavalcato anche Xavier Tilman Sr. nelle rotazioni di Memphis. Trovare qualcuno disposto a garantirgli 17.3 milioni di dollari sarà complicato, ma i Grizzlies sperano che il suo tiro dall’arco (47.9% su oltre due tentativi a gara) gli permetta di diventare un minimo appetibile

DEVONTE’ GRAHAM | Il perno della stagione passata degli Hornets diventato marginale dopo l’arrivo di LaMelo Ball e Gordon Hayward, in una stagione di rinascita per Charlotte che lo ha visto finire ai margini. Tornato dopo un mese d’assenza potrebbe essere un’arma in più per coach Borrego, ma a livello personale le idee sono già chiare: questa estate sul mercato potrebbero arrivare offerte alle quali guardare per lasciare il North Carolina

KYLE LOWRY | I desideri spesso non coincidono con la situazione contrattuale ed economica: un concetto sempre più chiaro a Kyle Lowry, che il prossimo anno incasserà ben 30.5 milioni di dollari - una cifra complicata da pareggiare per qualsiasi tipologia di acquirente, anche da parte di quelle squadre che hanno manifestato serio interesse nei confronti della bandiera dei Raptors. I Clippers ad esempio si sono tirati indietro proprio a causa della cifra troppo elevata prevista dal suo contratto

Resta in corsa Philadelphia, un romantico ritorno a casa per Lowry che spera che i Raptors raggiungano un accordo con i Sixers: il GM Morey lo vorrebbe, ma la squadra sembra al momento poter reggere anche in queste settimane di transizione senza Embiid. Se il roster della squadra della Pennsylvania dovesse rivelarsi all’altezza di questa sfida, difficile credere che a Philadelphia saranno poi disposti a sacrificare così tanti dollari per mettere sotto contratto Lowry

NEMANJA BJELICA | Il contratto del serbo da 7.1 milioni di dollari scade la prossima offseason, cifra più che spendibile per aggiungere a roster un giocatore con limiti evidenti - poco atletico e difensivamente rivedibile - che in uscita dalla panchina però può davvero recitare un ruolo da protagonista. Al momento però il suo nome non ha preso quota, mentre i Kings potrebbero pensare di affidargli un ruolo di maggior rilievo dopo l’infortunio alla mano di Marvin Bagley III

Quali sono le squadre che negli ultimi giorni sono state accostate a Bjelica? Boston, Indiana, Milwaukee e Golden State - tutte franchigie che potrebbero mettere a frutto per ragioni diverse la sua intelligenza cestistica. La suggestione, come nel caso di tanti altri nomi, è quella di vederlo uscire dalla panchina in casa Warriors, sperando poi di ritagliarsi un posto al fianco di Steph Curry e Draymond Green. Vedremo se la squadra di San Francisco riuscirà a metterlo sotto contratto

AUSTIN RIVERS | Sembrava inizialmente dovesse essere uno dei protagonisti in casa Knicks e invece nel giro di qualche settimana si è ritrovato ancora una volta ai margini del progetto tecnico anche a New York. Il suo contratto da 3.5 milioni di dollari è facilmente gestibile, soprattutto per una franchigia come quella di New York che può disporre di ben 15 milioni di dollari di spazio salariale

Le squadre interessate al figlio dell’allenatore dei Sixers sono i Milwaukee Bucks - che sul piatto potrebbero mettere DJ Wilson e Torrey Craig (con l’aggiunta di una scelta al secondo giro a Draft) - mentre la stessa Philadelphia potrebbe approfittare del legame con il nuovo coach per allargare la rotazione degli esterni rinunciando a giocatori “marginali” come Tony Bradley

HARRISON BARNES | Il nome dell’ex talento di North Carolina è stato a lungo associato ai Boston Celtics. Sacramento ha perso 11 delle ultime 13 gare prima dell’All-Star Game e due delle tre disputate dopo: se i Kings continuano a precipitare in classifica, più facile che siano disposti a cambiare ma con la formula del play-in e 10 squadre (non più 8) in corsa per un posto ai playoff i Kings non si sentono ancora tagliati fuori del tutto

Barnes in più a Sacramento è molto apprezzato in spogliatoio e dal front office, anche per un contratto il cui valore decresce invece che aumentare nei prossimi due anni: per convincere Sacramento a cederlo serve allora un’offerta convincente e quella messa sul piatto da Boston - scelte future più qualche giovane - non sembra convincere

AVERY BRADLEY | Non ha vinto il titolo coi Lakers lo scorso anno (rifiutandosi di entrare nella bolla), ha scelto di firmare con gli avversari dei gialloviola in estate, ma ora anche la sua permanenza ai Miami Heat sembra vicina alla conclusione. Ha un contratto fino al termine della stagione 2021-22, è vicino al ritorno in campo dopo l’infortunio al polpaccio che lo ha tenuto a lungo ai box e il suo 42% abbondante da tre punti (unite a buoni doti di difensore) sembrano interessare più di una squadra tra quelle che puntano al titolo

JOHN COLLINS | L’impressione degli insider, più si avvicina la trade deadline, è quella che Collins finirà per lasciare Atlanta prima del 25 marzo. Finora però, a bloccare i potenziali acquirenti interessati - si parla di Minnesota e Boston su tutti - due dettagli non da poco: le richieste degli Hawks (una scelta alta e/o un giocatore giovane di buon talento) e quelle del giocatore, che ha già rifiutato una estensione da 90 milioni di dollari da Atlanta e che cerca un contratto a lungo termine su base annuale attorno ai 25 milioni di dollari