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NBA, Tobias Harris segna 30 punti e grida a tutti: "Sono un All-Star"

PAROLE

L’ala dei Philadelphia 76ers ha deciso la partita contro i New York Knicks segnando 30 punti, regalando ai suoi la sesta vittoria consecutiva nonostante l’assenza di Joel Embiid. Dopo un canestro negli ultimi due minuti di gioco le telecamere lo hanno visto gridare: "Io sono un All-Star". "Certo che è quello che ho detto, cerco di trovare motivazioni ovunque" ha detto dopo la gara

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Nelle settimane che hanno preceduto le convocazioni per l’All-Star Game, nessuno aveva dubbi che Joel Embiid dovesse essere convocato per la partita delle stelle. Ma essendo i suoi Philadelphia 76ers primi con discreto margine nella Eastern Conference, il dibattito si è concentrato soprattutto sull’opportunità che un secondo giocatore dei Sixers venisse convocato, con ampie discussioni su chi meritasse l’onore di diventare All-Star tra Ben Simmons e Tobias Harris. Alla fine l’ha spuntata l’australiano, scelto dai 30 allenatori della NBA, ma al secondo non è andata giù per niente — e in questa seconda metà di regular season sembra essersi messo in testa di “farla pagare” a chi non lo ha ritenuto degno della convocazione. A farne le spese questa notte è stato Tom Thibodeau con i suoi New York Knicks, che ha visto Harris segnare 30 punti contro la sua squadra guidando la rimonta dei Sixers nel quarto periodo. Dopo un canestro contro Reggie Bullock per il +4 a 1:49 dalla fine, Harris ha anche pensato di ricordare a tutti qual è il suo pensiero, gridando “Sono un All-Star!” mentre tornava in panchina — come pescato dalle telecamere di NBC Sports. “Certo che è quello che ho detto” ha ammesso dopo la partita. “È un modo come un altro per ricordarlo a me stesso: so che i tifosi ne sono consapevoli [che meritava l’All-Star Game, ndr] ma ci tenevo a ribadirlo. Cerco motivazioni ovunque, questa è una delle aree in cui l’ho trovata”.

Simmons e Rivers in coro: “Meritava l’All-Star Game”

Dopo una stagione finita male lo scorso anno, il 28enne è tornato a giocare benissimo sotto la guida di coach Doc Rivers, che ne aveva già lanciato la carriera ai tempi dei Clippers prima del suo passaggio a Philadelphia. E con quasi 21 punti, 7.5 rimbalzi e 4 assist di media nel mese di marzo, Harris sta aiutando Philly a resistere anche senza Embiid, conquistando la sesta vittoria consecutiva. “Era davvero arrabbiato” ha detto Simmons sull’omissione del compagno. “Meritava l’All-Star Game. La gente dà per scontato quanto sia talentuoso. Se giocasse in un’altra squadra, metterebbe su i numeri che altri stanno mettendo. Ne è chiaramente capace. È andata come è andata, ma per noi è un All-Star, un giocatore di grandissimo profilo”. Stesso discorso anche da parte di Rivers: “Sono sicuro che l’omissione lo carichi, per me è un All-Star. Non voglio dire che chi è stato nominato non lo meritasse, ma per me ci doveva essere anche Tobias”. Se i risultati continuano a essere questi, forse per i Philadelphia 76ers è meglio che sia andata in questa maniera, godendosi il miglior Harris della carriera.

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