
NBA, risultati della notte: Lowry e Fournier salutano (?) vincendo, 8 in fila per i Bucks
I Raptors vincono dopo 9 ko in fila contro Denver salutando un emozionato Kyle Lowry a fine gara (sul mercato e pronto a partire), Evan Fournier segna i 2 punti decisivi in quello che potrebbe essere il suo ultimo match con i Magic. Milwaukee batte Boston nonostante la rimonta finale dei Celtics, gli Spurs perdono di 33 in casa contro i Clippers, 12 punti di Gallinari nella sconfitta Hawks in volata a Sacramento. Utah travolge Brooklyn senza All-Star

TORONTO RAPTORS-DENVER NUGGETS 135-111 | In quella che potrebbe essere l’ultima gara di Kyle Lowry ai Raptors, Toronto interrompe una striscia di nove sconfitte travolgendo i Nuggets - sotto di 24 lunghezze già a metà gara e battuti grazie al 24/48 dalla lunga distanza; 50% di conversione e nuovo record di franchigia per canestri dall’arco. Pascal Siakam chiude con 27 punti e 8 rimbalzi, mentre sono 8 punti e 9 assist per Kyle Lowry, che saluta con un +42 di plus/minus - il miglior dato raccolto in carriera
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Si interrompe così la striscia da record di sei successi in trasferta per i Nuggets (riuscita tre volte nella storia della franchigia del Colorado), che non vanno oltre i 20 punti a testa di Nikola Jokic (10 rimbalzi) e Jamal Murray (7 assist), a cui si aggiungono i 19 realizzati da Michael Porter Jr. e i tanti canestri della lunga rotazione sfruttata da coach Malone che ha schierato ben 14 giocatori diversi in una partita già persa dopo mezz’ora

MILWAUKEE BUCKS-BOSTON CELTICS 121-119 | Ottava vittoria consecutiva per i Bucks che trascinati dai 27 punti e 13 rimbalzi di Khris Middleton battono Boston in un match che Milwaukee ha pensato troppo presto di poter vincere: avanti anche di 25 lunghezze, i padroni di casa sul 90-65 a metà terzo quarto hanno completamente staccato la spina e lasciato spazio alla risalita Celtics - giunta fino al -2 con la tripla di Jaylen Brown a 92 secondi dalla sirena. L’ultimo disperato tentativo del sorpasso di Daniel Theis però si è spento sul ferro
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Milwaukee vince e convince (13 successi nelle ultime 14) nonostante un Giannis Antetokounmpo incolore da 13 punti - seconda prestazione peggiore a livello realizzativo in stagione per il due volte MVP in carica - 8 rimbalzi e 7 assist, a cui si aggiungono i 17 realizzati da Brook Lopez e da Donte DiVincenzo, mentre sono 21 con 7/10 al tiro quelli firmati da Bobby Portis in uscita dalla panchina

A Boston invece non resta altro che interrogarsi sulla quinta sconfitta nelle ultime sei gare, incassata nonostante i 24 punti e 10 rimbalzi di Jaylen Brown, i 23 realizzati da Kemba Walker (9/18 dal campo) e dai 18 con 8 rimbalzi e 5 assist di Jayson Tatum. Una squadra in difficoltà, scivolata all’ottavo posto a Est e non troppo lontana da quei Raptors al momento fuori dalla zona playoff

ORLANDO MAGIC-PHOENIX SUNS 112-111 | Come nel caso di Kyle Lowry, se quella contro Phoenix dovesse essere l’ultima partita giocata da Evan Fournier in maglia Magic, il talento francese avrà lasciato un ultimo piacevole ricordo ai suoi tifosi - segnando il canestro decisivo a 6.4 secondi dalla sirena in penetrazione sulla testa di Deandre Ayton e permettendo così a Orlando di superare in volata i Suns. Per Fournier sono 21 punti con 8/16 al tiro e 4 triple a bersaglio
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Meglio di lui in maglia Magic - che rimontano le iniziali 13 lunghezze di svantaggio contro una squadra di primissimo livello - un Nikola Vucevic da 27 punti e 14 rimbalzi per Orlando, a cui si aggiunge la prestazione perfetta al tiro di Chuma Okeke: 6/6 dal campo, 4/4 dall’arco e 17 punti a referto; suo nuovo massimo in carriera. La squadra della Florida arriva così alla trade deadline in attesa di capire che tipo di rivoluzione a livello di roster ci sarà nelle prossime ore e quali ambizioni si potranno avere a partire da domani

Passo falso per Phoenix che interrompe così a sette la striscia di successi consecutivi in trasferta - la più lunga degli ultimi 15 anni per i Suns, che mantengono un record di 14-6 lontano da casa, il secondo dell’intera NBA. Devin Booker chiude con 25 punti e con un errore sulla sirena che avrebbe regalato a Phoenix quel successo che sembrava a un passo dopo i suoi due tiri liberi a bersaglio a 19.4 secondi dal termine. Chris Paul ne aggiunge 23 con 7 assist, Deandre Ayton 21 con 9 rimbalzi

SAN ANTONIO SPURS-L.A. CLIPPERS 101-134 | I Clippers travolgono gli Spurs dal primo quarto (41 punti a referto) all’ultimo (concessi solo 17 punti ai texani) sotto la leadership di un ex mai dimenticato all’ombra dell’Alamo, Kawhi Leonard (fischiato dai pochi tifosi presenti). Per la superstar dei Clippers una gara quasi perfetta da 25 punti con 9/12 al tiro, 7 rimbalzi, 5 recuperi e 3 assist, ma coach Lue ha 20 punti anche da Marcus Morris, 17 da Paul George e 49 dalla panchina, guidata dai 16 di Lou Williams, che raggiunge i 15.000 punti in carriera
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Seconda sconfitta su due nella serie di nove gare interne previste dal calendario per gli uomini di coach Popovich. Gli Spurs tirano poco e male da tre punti (7/22) e commettono 16 palle perse: si salva il solito DeMar DeRozan, autore di 19 punti ma con 7/18 al tiro, e un ottimo Patty Mills dalla panchina, che ne aggiunge 17 con 7/12. Tra gli altri solo Luka Samanic (14) e Derrick White (13) raggiungono la doppia cifra

UTAH JAZZ-BROOKLYN NETS 118-88 | Sulla carta, a guardare le classifiche a Est e Ovest, la sfida tra Jazz e Nets potrebbe anche essere una possibile finale NBA il prossimo luglio. Una sfida che non sarà certamente come quella andata in scena a Salt Lake City, in cui i Nets hanno dovuto fare a meno di Durant, Irving, Harden e Griffin. Una squadra di riserva in tutto e per tutto, che chiude con il 36% dal campo e che, nonostante la pesante sconfitta, si gode un Alize Johnson in grande spolvero: 23 punti e 15 rimbalzi con 11/15 al tiro (entrambi massimo in carriera)
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Utah passeggia così nella prima partita giocata in casa nel mese di marzo, conquistando la quarta vittoria nelle ultime cinque partite e guidata dai 27 punti, 7 assist e 6 rimbalzi con 11/18 al tiro di Donovan Mitchell - in campo per 27 minuti, giusto il minimo indispensabile. Mike Conley e Bojan Bogdanovic ne aggiungono 18 a testa, mentre in uscita dalla panchina il più prolifico è Georges Niang con le sue cinque triple che valgono 15 punti

OKLAHOMA CITY THUNDER-MEMPHIS GRIZZLIES 107-116 | Dillon Brooks eguaglia il suo massimo in stagione da 25 punti e Memphis torna così in positivo con il record (21-20) anche grazie ai 20 punti a referto di Grayson Allen e ai 16 con 15 rimbalzi di Jonas Valanciunas - reduci da un ottimo momento di forma, tenendo conto dei quattro successi nelle ultime cinque gare. Sotto di 12 lunghezze nella terza frazione, i Grizzlies hanno chiuso la frazione con un parziale da 33-12 che ha segnato la sfida
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In casa Thunder, senza Shai Gilgeous-Alexander (fascite plantare), il migliore è di nuovo Moses Brown - il centro che OKC sta utilizzando sempre più spesso in queste ultime settimane, autore di 19 punti con 7/9 al tiro, condito con 12 rimbalzi, due recuperi e tre stoppate in 31 minuti in uscita dalla panchina. Ai suoi canestri si aggiungono quelli di Dort da 14 punti e i 13 a testa di Pokusevski e di Horford, con i padroni di casa che incassano la terza sconfitta nelle ultime cinque

INDIANA PACERS-DETROIT PISTONS 116-111 | Caris LeVert è il protagonista del successo Pacers che battono i Pistons e interrompono una striscia di sei sconfitte casalinghe in fila: alla sirena finale sono 28 punti per l’ex Brooklyn con 10/19 al tiro, 6 rimbalzi e 4 triple, con tanto di canestro decisivo a meno di 50 secondi dalla sirena. Alle sue giocate si aggiungono i 16 punti di Malcolm Brogdon e i 14 con 11 rimbalzi di Domantas Sabonis. Myles Turner invece resta al palo: 32 minuti, 4 conclusioni e zero punti a referto
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Sesta sconfitta nelle ultime otto gare per i Pistons, sempre più sprofondati in fondo alla Eastern Conference in questa stagione di transizione complicata per i ragazzi di coach Dwane Casey: Detroit perde il match nonostante il 53% raccolto al tiro di squadra dal campo. Miglior realizzatore come al solito è Jerami Grant, autore di 29 punti con 10/20 al tiro, a cui si aggiungono i 16 con 4 triple del rookie Saddiq Bey - per il quale Sacramento aveva proposto uno scambio (rifiutato) con Marvin Bagley III

HOUSTON ROCKETS-CHARLOTTE HORNETS 97-122 | Terry Rozier segna 25 punti a cui si aggiungono i 21 di Devonte’ Graham (salito in cattedra dopo l’infortunio di LaMelo Ball, con 6/9 dalla lunga distanza) nel comodo successo Hornets, segnato dal 35-15 di parziale che nel terzo quarto ha messo in discesa la gara per gli ospiti. Un successo che alla squadra del North Carolina mancava in Texas in casa dei Rockets da oltre 16 anni, con l’ultima vittoria di Charlotte a Houston che risaliva addirittura al 22 dicembre 2004 - striscia di sconfitte al Toyota Center di 15 gare
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I Rockets quindi ci mettono poco a tornare a riempire la colonna delle sconfitte stagionali, felici di aver interrotto la preoccupante serie negativa 48 ore fa e costretti a rinunciare a Victor Oladipo per “ragioni personali” - un segnale che molti hanno interpretato come il preludio dell’addio. Sul parquet invece non si è andati oltre i 20 punti con 7 assist di John Wall e gli 11 con 10 rimbalzi di Christian Wood: davvero troppo poco per cercare di trovare un aspetto positivo in questa ennesima complicata sconfitta per Houston

CHICAGO BULLS-CLEVELAND CAVALIERS 94-103 | Non c’è Collin Sexton nei Cavs (Cedi Osman in quintetto al suo posto), ma il suo partner-in-crime Darius Garland segna 14 dei suoi 22 punti nel secondo tempo, in una gara con anche 9 assist. Sotto canestro ci pensano Jarrett Allen, che sfiora la doppia doppia chiudendo con 19 punti e 9 rimbalzi e Larry Nance Jr. che la doppia doppia la centra a quota 14+14. Quarta vittoria nelle ultime dieci per Cleveland
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Chicago è sopra di due punti all’intervallo ma poi ne segna soltanto 39 (17 nel terzo quarto, 22 nel quarto) in tutto il secondo tempo, condannandosi così alla quarta sconfitta nelle ultime cinque gare disputate. Zach LaVine è come al solito il migliore con 22 punti e 4/9 da tre, mentre Lauri Markkanen (in odore di possibile scambio) ne aggiunge 17 con 7/15 al tiro. Entrambe le squadre non tirano bene da tre, ma i Bulls fanno decisamente peggio: solo 8/28 per loro dall’arco

SACRAMENTO KINGS-ATLANTA HAWKS 110-108 | Successo importante in volata per i Kings che battono gli Hawks grazie a due tiri liberi a 36 secondi dalla sirena di Tyrese Haliburton, autore di 17 punti e 7 assist - lanciato nella corsa al titolo di rookie dell’anno dopo l’infortunio che terrà fuori LaMelo Ball per il resto della stagione. Ai suoi canestri si aggiungono quelli di un Buddy Hield da 14 punti e di un Richaun Holmes da 16 con 8 rimbalzi, mentre il migliore in casa Kings è ancora una volta De’Aaron Fox

Il talento di Sacramento parte fortissimo, segna 15 punti nel solo primo quarto, trovando poi nel corso della partita altri spettacolari canestri: alla sirena finale sono 37 con 13/20 dal campo, 3 triple e 3 assist a referto - ennesima conferma della clamorosa stagione giocata da Fox, alla sua decima gara oltre quota 30 in stagione
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Atlanta incassa così la seconda sconfitta in fila con coach McMillan in panchina dopo essere partita con otto successi consecutivi, nonostante un Clint Capela scatenato sotto canestro da 25 punti e 17 rimbalzi, a cui si aggiungono i 29 con 24 conclusioni di Trae Young. Sono 12 invece i punti messi a referto da Danilo Gallinari in uscita dalla panchina, con 3/9 dall’arco e 0/3 dalla lunga distanza - compreso l’ultimo tentativo sbagliato sulla sirena che avrebbe permesso agli Hawks di portare la gara all'overtime, finito soltanto sul ferro
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-DALLAS MAVERICKS 108-128 | Per una volta non è Luka Doncic l’uomo copertina della vittoria Mavs. Lo sloveno si ferma a 15 punti con 6/16 al tiro nella serata che vede protagonista Kristaps Porzingis, miglior marcatore dei suoi a quota 29, con 11/23 al tiro e anche 9 rimbalzi. La panchina di coach Carlisle confeziona la bellezza di 56 punti, guidata dai 21 con 5 triple di Tim Hardaway Jr. e dai 16 a testa di Dwight Powell e Jalen Brunson, che aggiunge anche 11 rimbalzi
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Terzo ko in fila per i Timberwolves che possono sorridere soltanto ammirando i continui progressi della loro prima scelta assoluta, Anthony Edwards, autore di 29 punti segnati tutti nel primo quarto (11) e nell’ultimo (18). Fa meglio di lui nel primo periodo Karl-Anthony Towns, che manda a referto 14 dei suoi 22 punti, mentre dalla panchina si mette in luce Juan Hernangomez, aggiungendone 17. Minnesota concede 72 punti nel secondo tempo ai Mavs