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Kornet giocatore NBA, la security non ci credeva: "Ho dovuto googlare il mio nome"

NBA
©Getty

Il centro oggi ai Celtics (con già al dito un anello di campione NBA) ricorda i suoi inizi non certo "glamour" nella lega. Quando, dividendosi tra Westchester (in G League) e New York, la security del Madison Square Garden non credeva che fosse un giocatore dei Knicks

Luke Kornet oggi è un campione NBA, un importante giocatore di rotazione dei Boston Celtics impegnati nella corsa al back-to-back e un lungo che si è guadagnato sempre più fiducia (e minuti) da parte di coach Mazzulla, che ormai lo preferisce sia a Neemias Queta che a Xavier Tillman. In doppia cifra in 7 delle ultime 9 gare disputate, Kornet sta disputando con ogni probabilità la miglior stagione della sua carriera, ma il suo status in NBA non è sempre stato quello attuale. Lo stesso lungo dei Celtics, infatti, ha ricordato come – a inizio carriera, quando ancora indossava la maglia dei Knicks – al Madison Square Garden la security newyorchese avesse dimostrato più di un dubbio sul suo “ruolo” all’interno della squadra al tempo allenata da Jeff Hornacek. “Guidavo una Chevrolet Camaro nera, la stessa che avevo dai tempi del liceo, ma di certo non la classica auto con cui girano i giocatori NBA. Una guardia mi ha fermato: non voleva farmi entrare nel parcheggio sotterraneo del Garden”, ha raccontato. 

“Al tempo ero un giocatore two-way, non facevo parte integrante dei Knicks, non ero con la squadra a ogni partita, perché mi dividevo con i Westchester Knicks della G League. Ho dovuto digitare su Google il mio nome per dimostrargli che ero a tutti gli effetti un giocatore di New York”, ha concluso col sorriso il lungo dei Celtics, che ora a Boston di sicuro questo tipo di problemi non corre il rischio di incontrarli. 

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