
NBA, Jayson Tatum entra nel club: i giocatori ad aver segnato almeno 60 punti in una gara
Dopo Steph Curry e Bradley Beal, Jayson Tatum diventa il terzo nuovo giocatore a toccare quota 60 punti segnati per la prima volta in carriera in questa regular season. Una prestazione straordinaria contro San Antonio, che ha permesso a Boston di vincere in rimonta dopo essere stata sotto di 32 lunghezze. Di seguito la classifica dei giocatori con almeno un match chiuso oltre quota 60
BOSTON-SAN ANTONIO IN REPLICA ALLE 17 SU SKY SPORT NBA

60 PUNTI | JAYSON TATUM, Boston Celtics-San Antonio Spurs 143-140 OT, stagione 2020-21 | Una prestazione da incorniciare per il n°0 di Boston che segna 21 punti nel quarto periodo, ne aggiunge 10 all'overtime e ritocca così a rialzo il suo massimo in carriera, raggiungendo Larry Bird a quota 60 (sì, lo troveremo più avanti nella gallery) ed entrando sempre di più nella storia dei Celtics

60 PUNTI - BERNARD KING, New York Knicks-New Jersey Nets 114-120, stagione 1984-85 | I 60 punti di Bernard King li ricordiamo tutti per lo stesso motivo: perché arrivarono il giorno di Natale e mai nessuno ha segnato così tanto in una singola gara del Christmas Day (Chamberlain si fermò a quota 59). Peccato che tutti quei canestri non servirono ai Knicks per evitare la sconfitta contro i Nets

60 PUNTI - LARRY BIRD, Atlanta Hawks-Boston Celtics 115-126, stagione 1984-85 | Il massimo in carriera di Larry Legend, arrivato in una gara di marzo contro la squadra di Dominique Wilkins giocando una partita al limite della perfezione dal campo. Ben 22/36 al tiro, con 15/16 dalla lunetta. Al resto pensarono i soliti Kevin McHale, Robert Parish e Danny Ainge

60 PUNTI - TOM CHAMBERS, Phoenix Suns-Seattle Supersonics 121-95, stagione 1989-90 | Partita clamorosa per lo storico giocatore dei Suns che, imbeccato dagli assist di Kevin Johnson e dalle giocate di Kurt Rambis, travolse in quella primaverile giornata di regular season i SuperSonics di Nate McMillan - ex allenatore dei Pacers e ora assistente agli Atlanta Hawks

60 PUNTI - ALLEN IVERSON, Philadelphia 76ers-Orlando Magic 112-99, stagione 2004-05 | Uno degli ultimi grandi sussulti di Iverson in maglia 76ers, dimostrazione di quanta facilità avesse nel muovere la retina - 36 conclusioni dal campo e ben 27 liberi tentati - anche contro avversari come un giovane Dwight Howard, Grant Hill e Steve Francis (inutili i suoi 32 punti e 13 rimbalzi)

60 PUNTI - GILBERT ARENAS, Los Angeles Lakers-Washington Wizards 141-147 OT, stagione 2006-07 | Un testa a testa clamoroso e divertentissimo tra Arenas e Bryant, con il secondo costretto ad alzare bandiera bianca nonostante i 45 punti e 10 assist a referto con 15/24 dal campo e 7/11 dall’arco. Meglio di lui infatti fa l’Agent 0 degli Wizards: 60 punti, 17 bersagli dal campo, 8 assist, 8 rimbalzi e ben 21 liberi a segno, restando sul parquet per ben 49 minuti

60 PUNTI - KLAY THOMPSON, Golden State Warriors-Indiana Pacers 142-106, stagione 2016-17 | La gara da 60 punti più efficace della storia NBA, impossibile fare paragoni con gli altri: Thompson realizzò 60 punti in 29 minuti di gioco, non palleggiando mai e tirando tutto ciò che gli passava per le mani. Secondo alcuni la più grande performance balistica della storia della regular season

60 PUNTI - KEMBA WALKER, Charlotte Hornets-Philadelphia 76ers 119-122 OT, stagione 2018-19 | Una gara da 21/34 al tiro, sei triple, sette rimbalzi, quattro assist, quattro recuperi e 12 liberi a segno: fa tutto Kemba Walker, ma come spesso accaduto nei suoi anni trascorsi a Charlotte, non basta per regalare alla squadra di Michael Jordan il successo contro Embiid e compagni

60 PUNTI - BRADLEY BEAL, WASHINGTON WIZARDS-Philadelphia 76ers 136-141, stagione 2020-21 |. Beal ha mandato a referto il suo massimo in carriera tirando 20 su 35 dal campo con un fantastico 7 su 10 dalla linea dei tre punti. Il numero 3 dei Wizards è stato quasi pefetto anche dalla lunetta (13/15), nella sua partita anche 7 rimbalzi e 5 assist in 38 minuti sul parquet. L'unico rammarico? Dopo averne messi 57 in tre quarti, ne ha segnati solo tre nel quarto periodo

61 PUNTI - GEORGE MIKAN, Minneapolis Lakers-Cincinnati Royals 91-81 2OT, stagione 1951-52 | Una prestazione monumentale da parte di uno dei giocatori più talentuosi dei primi anni NBA. Basti pensare una cosa sola: più di due punti su tre della sua squadra li ha messi lui a referto, dominante come pochi altri negli anni ‘50

61 PUNTI - KARL MALONE, Utah Jazz-Milwaukee Bucks 144-96, stagione 1989-90 | Un solo sessantello a referto per il secondo miglior realizzatore della storia NBA (pensare che Jabbar primo non è mai andato oltre quota 60), in una sfida vinta con quasi 50 lunghezze di margine dai Jazz che lasciarono spazio a tutto il suo strapotere fisico sotto canestro

61 PUNTI - SHAQUILLE O’NEAL, L.A. Clippers-Los Angeles Lakers 1o3-123, stagione 1999-2000 | Un derby vinto in trasferta dai Lakers grazie a uno Shaquille O’Neal indispettito dalla gestione dei biglietti da parte dei Clippers - che decisero di non accontentarlo nel giorno del suo compleanno. Una scintilla che fece scattare nella sua testa la voglia di farla pagare cara ai cugini di Los Angeles, travolti dai suoi 61 punti

61 PUNTI - LEBRON JAMES, Miami Heat-Charlotte Bobcats 124-107, stagione 2013-14 | La miglior prestazione realizzativa della carriera del n°23 dei Lakers arrivo nella sua ultima stagione con gli Heat, in una partita giocata con una maschera protettiva - alcuni alludevano al fatto che gli avrebbe dato fastidio - con 61 punti stampati in faccia alla squadra di Michael Jordan. Sì, una prestazione molto “alla LeBron”

61 PUNTI - DAMIAN LILLARD (3 volte oltre quota 60) | Tre partite da record, tutte messe a referto nella stagione appena conclusa. Prestazioni clamorose che hanno permesso al n°0 dei Blazers di diventare l’unico giocatore - assieme a Chamberlain, ovviamente - ad avere almeno tre sessantelli nella stessa regular season. Un giocatore pazzesco di cui troppo di rado sottolineiamo le qualità

61 PUNTI - JAMES HARDEN (4 volte oltre quota 60) | Molto produttivo anche il Barba, già a quota quattro sessantelli in carriera. Harden è anche il primo ad aver chiuso una tripla doppia con 60 punti a referto: nei Rockets di coach D’Antoni degli ultimi anni, tutto l’attacco è spesso e volentieri passato solo ed esclusivamente dalle sue mani

62 PUNTI - TRACY MCGRADY, Orlando Magic-Washington Wizards 108-99, stagione 2003-04 | La più grande prestazione realizzativa di uno dei più fenomenali talenti offensivi degli ultimi 20 anni in NBA. Un testa a testa contro Gilbert Arenas chiuso con 20/37 dal campo, cinque triple, 17 liberi a bersaglio e poi anche 10 rimbalzi, cinque assist e un recupero in 46 minuti di gioco

62 PUNTI - CARMELO ANTHONY, New York Knicks-Charlotte Bobcats 125-96, stagione 2013-14 | I Bobcats, così come accaduto con LeBron, si prestarono nel giro di pochi giorni a fare da sparring partner anche dell’unica gara oltre quota 60 punti segnati di Carmelo Anthony - il miglior realizzatore nella singola partita nella storia del Madison Square Garden

62 PUNTI - STEPH CURRY, Golden State Warriors-Portland Trail Blazers 137-122, stagione 2020-21 | Il primo sessantello della carriera di Steph Curry arriva in uno dei momenti più difficili della sua carriera: messo in discussione dopo le pessime prestazioni degli Warriors, con un supporting cast rimaneggiato, il n°30 di Golden State ha trovato l’orgoglio e la forza per colpire contro i Blazers e tornare a divertirsi e divertire

63 PUNTI - JOE FULKS, Philadelphia Warriors-Indianapolis Jets 108-87, stagione 1948-49 | Resta davanti a Steph Curry per punti segnati con la maglia dei Philadelphia Warriors anche Joe Fulks - di gran lunga il nome meno di questa lista di talenti - decisivo in una gara giocata nel 1948. Un altro basket, un altro sport e letteralmente un altro mondo

63 PUNTI - JERRY WEST, Los Angeles Lakers-New York Knicks 129-121, stagione 1961-62 | In un club così esclusivo non poteva mancare anche Jerry West - che di partite oltre quota 60 però in carriera ne ha giocata una soltanto. Contro i Knicks - difficile sbagliare - in un successo in regular season negli anni in cui i suoi Lakers pativano soltanto quando si arrivava alle Finals NBA

63 PUNTI - GEORGE GERVIN, Utah Jazz-San Antonio Spurs 153-132, stagione 1977-78 | In quello storico 9 aprile 1978, al giocatore degli Spurs servivano 58 punti a referto per diventare il miglior realizzatore della stagione scavalcando uno scatenato David Thompson dei Nuggets - che troveremo più su in classifica. Alla fine ne arrivarono 53 già a fine primo tempo, in una gara strapersa da San Antonio che punto soltanto ai canestri di Gervin: 23/49 al tiro, condito con 17 liberi. Ciò che serviva per chiudere in vetta

64 PUNTI - RICK BARRY, Golden State Warriors-Portland Trail Blazers 143-120, stagione 1973-74 | Golden State-Portland è stata in passato anche la partita in cui un altro storico giocatore della squadra di San Francisco ha fissato il suo personale massimo in carriera: i 64 punti di Rick Barry, famoso per tirare i liberi da sotto, ma letale realizzatore per tutti gli anni ‘70

68 PUNTI - PETE MARAVICH, New Orleans Jazz-New York Knicks 124-107, stagione 1976-77 | Ecco, le uniche prestazioni paragonabili a quelle di Thompson e Curry con i piedi oltre l’arco sono quelle di Pistol Pete Maravich, che riuscì a segnare ben 68 punti - ancora una volta con i Knicks protagonisti dalla parte sbagliata della storia - nonostante non esistesse la linea da tre punti. Con quella il suo bottino sarebbe stato ancora più cospicuo

69 PUNTI - MICHAEL JORDAN (5 volte oltre quota 60) | La partita contro i Cavaliers resta la sua miglior prestazione realizzativa in carriera - arrivata in regular season - ma Jordan è anche il detentore del record di punti segnati in una sfida playoff: 63 contro i Celtics vincenti che dopo due overtime non poterono fare altro che constatare come quello fosse “Dio travestito da Michael Jordan”

70 PUNTI - DEVIN BOOKER, Boston Celtics-Phoenix Suns 130-120, stagione 2016-17 | Una delle prestazioni individuali più incredibili della storia NBA, perché venuta fuori dal nulla in un secondo tempo di una partita strapersa dai Suns che nel finale iniziarono a subire volontariamente canestro, pur di lasciare spazio e tempo a Booker di continuare a tirare. La dimostrazione di quanto talento passi nelle mani del n°1 dei Suns

71 PUNTI - DAVID ROBINSON, San Antonio Spurs-L.A. Clippers 112-97, stagione 1993-94 | Anche nel caso dello storico lungo degli Spurs, la motivazione a spingerlo a giocare una partita di questo genere nell’ultimo appuntamento della regular season fu ovviamente la classifica dei realizzatori: a Robinson servivano 33 punti per superare Shaquille O’Neal per media realizzativa. Alla fine ne arrivarono ben 71 con 26/41 dal campo, alla faccia del giovane centro degli Orlando Magic

71 PUNTI - ELGIN BAYLOR (4 volte oltre quota 60) | Uno dei migliori realizzatori della storia NBA, che contro i Knicks ha toccato il suo massimo in carriera nel 1961 - lo stesso anno in cui alle Finals NBA ha fissato il record di punti in un match in cui in palio c’è il titolo: i suoi 61 punti contro i Celtics restano ancora irraggiungibili per tutti i giocatori arrivati fino in fondo e scesi in campo sul palcoscenico più importante

73 PUNTI - DAVID THOMPSON, Detroit Pistons-Denver Nuggets 139-137, stagione 1977-78 | Non bastò dunque il super sforzo fatto dal giocatore dei Nuggets non solo per vincere una partita persa in volata a Detroit, ma anche per conquistare la classifica di miglior realizzatore di quella stagione - come raccontato già prima nel caso di Gervin. Quel 9 aprile 1978 però è rimasto impresso nella testa di tutti gli appassionati e aver conquistato l’immortalità e la memoria non è impresa di poco conto

81 PUNTI - KOBE BRYANT (6 volte oltre quota 60) | Sono tanti i record detenuti dal Black Mamba: oltre alla seconda miglior prestazione di sempre, Bryant è il più vecchio ad aver segnato 60 punti in una singola gara - in quella di addio contro gli Utah Jazz - ed è anche il detentore di un sessantello in soli tre quarti: 33 minuti per farne 62 contro Dallas. Chissà se quel giorno fosse rimasto in campo altri 12 minuti dove sarebbe arrivato…

100 PUNTI - WILT CHAMBERLAIN (32 volte con almeno 60 punti a referto) | Impossibile trovare un vero termine di paragone per il giocatore più dominante non solo degli anni ’60, ma a livello realizzativo dell’intera NBA. La sua gara da 100 punti con Philadelphia Warriors (e a danno dei Knicks) del 1962 resta irraggiungibile per chiunque, così come le vette toccate da un campione eterno come Wilt