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Mercato NBA, Julius Randle e il rebus rinnovo ai Knicks: in ballo 100 milioni di dollari

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©Getty

L’All-Star dei Knicks vuole restare a New York, che a sua volta non ha nessuna intenzione di cederlo: bisogna capire però che tipo di accordo troveranno le parti, visto che al momento Randle ha soltanto 4 milioni di dollari garantiti per la stagione 2021-22. In base alla sua scelta, i Knicks potrebbero ritrovarsi a spendere ben 100 milioni in più o correre il rischio di vederlo andare via tra un anno: questi tutti gli scenari

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“Voglio essere uno dei giocatori attorno a cui viene costruita una squadra, una delle ragioni del successo di una franchigia e riuscire a farlo a New York è speciale. Voglio continuare a far parte di questa organizzazione per il resto della mia carriera”. Queste le parole pronunciate da Julius Randle ospite a ESPN, una rassicurazione che conforta i Knicks, ma che pone un interrogativo non da poco alla dirigenza di New York: con che formula assorbire il contratto dell’All-Star? Il suo contratto in questa stagione prevede uno stipendio da 18.9 milioni di dollari, ai quali Randle è riuscito già ad aggiungere un altro milione previsto dal bonus incassato nel caso di convocazione all’All-Star Game e potrebbe sommarne un altro ancora dopo la conquista della qualificazione aritmetica ai playoff. Nonostante qualche bonus aggiuntivo, appare però evidente che per essere un giocatore da 24 punti, 10 rimbalzi e 6 assist di media, Randle sia sottopagato secondo i parametri dei maxi-contratti NBA. I Knicks ovviamente hanno tutta l’intenzione di rinnovare il suo contratto in estate, ma farlo nei prossimi mesi vorrebbe dire sottostare alle regole salariali che permetterebbero all’All-Star di New York di ambire al massimo a una base del 20% del salary cap. Insomma, ai 4 milioni di dollari garantiti dal suo accordo del prossimo anno (dei 19.8 complessivi), i Knicks possono aggiungerne altri 106 per quattro anni. Compresi gli incentivi e i bonus vari, Randle potrebbe dunque arrivare a incassare 140 milioni di dollari nelle prossime cinque stagioni.

Una cifra cospicua, per alcuni osservatori anche appropriata visto il valore del giocatore di 26 anni che sembra aver appena raggiunto la sua maturità cestistica e in grado di esprimere il meglio di sé negli anni a venire. Questa cifra però è inferiore (di molto) rispetto a quella a cui ambire nel caso in cui Randle decida di diventare free agent nel 2022 per poi rifirmare sempre con New York: una differenza di circa 100 milioni di dollari, visto che a quel punto il contratto nel 2022-23 partirebbe da una base superiore ai 34 milioni e lo porterebbe a una cifra complessiva per circa 201.5 milioni (stando alle stime fatte da ESPN). Ci sarebbe però soltanto un’incognita: e se arrivassero altre offerte irrinunciabili? Nelle prime due occasioni in cui Randle si è ritrovato free agent, l’interesse generato dal suo nome è stato minimo: nel 2018 i Lakers lo persero a zero, lasciando che finisse ai Pelicans, da cui poi è stato lo stesso Randle a liberarsi nel giro di un anno. Questa estate però sarà molto importante monitorare la situazione e capire quale sarà la sua scelta: in ballo ci sono 100 milioni di dollari e gli eventuali equilibri di una fetta di NBA, una lega come nessun’altra nel generare un effetto a cascata legato a una singola decisone di mercato.

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