
NBA, risultati della notte: i Lakers soffrono e vincono, ma Blazers e Mavs non mollano
Nella serata in cui è stato issato il banner numero 17 per il titolo dello scorso anno, i Lakers soffrono contro Houston e ringraziano il canestro decisivo di Kyle Kuzma per tenere in vita le speranze playoff. Portland e Dallas però non perdono colpi, vincendo rispettivamente contro Utah e New Orleans grazie a Lillard e Doncic. James Harden torna e sfiora la tripla doppia nel successo su San Antonio, Atlanta batte Washington e grazie al ko di Boston strappa il pass per i playoff, insieme ai Knicks

LOS ANGELES LAKERS-HOUSTON ROCKETS 124-122 | Vittoria complicatissima per i Lakers, che aprono la serata festeggiando il 17° banner alzato allo Staples Center ma devono fare a meno di LeBron James e Anthony Davis, fermati rispettivamente da problemi alla caviglia e all’inguine. La squadra di coach Vogel controlla il match dominando in area (86 punti, record di franchigia), ma nel finale permette la rimonta dei Rockets che a 22.9 secondi dalla fine si portano addirittura in vantaggio con due liberi di Kelly Olynyk
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I Lakers hanno dovuto vincerla di nuovo e, dopo una penetrazione finita nel nulla di Talen Horton-Tucker (23 punti e 10 assist), hanno trovato in Kyle Kuzma l’attaccante giusto per depositare i due punti del sorpasso dopo un bel terzo tempo in area. Sul possesso successivo il veterano Wesley Matthews è riuscito a sporcare il possesso di Olynyk propiziando il tuffo di Horton-Tucker, che dalla lunetta ha chiuso i conti consegnando ai gialloviola la terza vittoria consecutiva che li tiene in vita per evitare il play-in
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Oltre alla doppia doppia di Horton-Tucker, i campioni in carica hanno avuto anche 19 punti e 10 rimbalzi da Kuzma in uscita dalla panchina e 20+10 da Andre Drummond, oltre ai 16 di Montrezl Harrell che ha finito la partita in campo. Encomiabile comunque lo sforzo dei Rockets, che pur non avendo più niente da chiedere a questa stagione si sono impegnati fino all’ultimo, guidati dai 24 a testa di Olynyk e Armoni Brooks, con 20 di KJ Martin e 17 di Cameron Oliver

UTAH JAZZ-PORTLAND TRAIL BLAZERS 98-105 | Successo fondamentale dei Blazers, che conquistano la quinta vittoria consecutiva sul campo della squadra col miglior record della NBA — tenendo a distanza i Lakers e rimanendo avanti ai Mavericks al quinto posto a Ovest. Damian Lillard e soci sono stati bravi ad approfittare di un periodo di 8 minuti nel terzo quarto in cui i Jazz hanno segnato solo uno dei 12 tiri tentati, costruendo un vantaggio in doppia cifra che non hanno sprecato
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Nella nona vittoria delle ultime dieci dei Blazers c’è ovviamente lo zampino di Lillard, autore di 30 punti con 6 assist, accompagnato dai 26 di CJ McCollum, i 18 dalla panchina di Carmelo Anthony (4/5 da tre) e la doppia doppia da 11+15 di Jusuf Nurkic (pur in una serata ta 3/14 dal campo). Ora i Blazers devono vincerne almeno una tra Phoenix e Dallas per assicurarsi il posto ai playoff senza passare dal play-in
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Niente da fare per i Jazz, sconfitti per la seconda volta in fila e ora con solo una gara e mezzo di vantaggio sul secondo posto occupato dai Suns. I 29 punti di Jordan Clarkson dalla panchina e la doppia doppia da 15+20 di Rudy Gobert non è bastata per sopperire alle assenze di Donovan Mitchell e Mike Conley, complici anche le brutte serate al tiro di Joe Ingles (4/13) e Bojan Bogdanovic (5/14)

NEW ORLEANS PELICANS-DALLAS MAVERICKS 125-107 | Tutto facile per i Mavs, che scappano via in un secondo quarto da 45 punti segnati, il loro massimo stagionale, e controllano facilmente il resto della partita potendosi permettere anche di segnarne solo 14 nella frazione finale. Un successo che li avvicina ancora di più ai playoff senza passare dal play-in, eventualità che ovviamente i Mavericks vorrebbero evitare: “Mentirei se dicessi che non presto attenzione a tutte le varie implicazioni” ha ammesso Tim Hardaway Jr.
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Il figlio d’arte ha chiuso come secondo miglior marcatore di squadra a quota 27 punti, alle spalle ovviamente di un Luka Doncic in grande spolvero con 33 punti, 8 rimbalzi e 8 assist. Il talento sloveno dei Mavs ha realizzato tutte le cinque triple tentate nel secondo quarto, accompagnato dal rientrante Kristaps Porzingis che ne ha messi 19 — vincendo i due quarti centrali per 79-50, come sottolineato anche da coach Stan Van Gundy
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“Luka è stato incredibile, ci hanno massacrati. Quando tira così sono davvero, davvero difficili da marcare” ha detto il coach dei Pelicans, che senza quattro titolari (Williamson, Ingram, Ball e Adams) aveva davvero poco da fare per opporsi a una squadra che aveva bisogno di questa vittoria. Eric Bledsoe e Jaxson Hayes hanno guidato i padroni di casa con 15 punti a testa, insieme ad altri cinque compagni in doppia cifra tra cui Nickeil Alexander-Walker con 13

SAN ANTONIO SPURS-BROOKLYN NETS 128-116 | Ancora una volta coach Nash non può schierare le sue tre stelle contemporaneamente, dato il colpo sul volto subito da Kyrie Irving nella partita precedente che lo tiene fuori dalla sfida con gli Spurs. Ma se non altro può consolarsi con il ritorno in campo di James Harden, che dopo 18 partite di assenza sembra non aver perso neanche un colpo rispetto a come ha lasciato la squadra — quando ne era diventato leader tecnico in assenza di Kevin Durant
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Per Harden è stato un ritorno alle origini, uscendo dalla panchina come non gli capitava dai tempi degli Oklahoma City Thunder a inizio carriera. Un ruolo che però conosce bene e che non ha faticato a controllare, sfiorando la tripla doppia con 18 punti, 7 rimbalzi e 11 assist in soli 25 minuti. “Non vorrei sembrare arrogante, ma sono davvero, davvero bravo a questo gioco” ha detto dopo la partita, seguito dai 21 di Landry Shamet e i 18 di Nicolas Claxton (massimo in carriera), con KD che si è limitato a 14+7+7

Decisamente troppo il talento offensivo dei Nets, che mandano otto giocatori in doppia cifra sfiorando il 61% al tiro travolgendo la difesa degli Spurs. I neroargento — che hanno 21 punti da DeMar DeRozan e 15 con 11 rimbalzi da Dejounte Murray — falliscono così la possibilità di assicurarsi matematicamente il posto al torneo play-in, anche se il vantaggio nei confronti delle avversarie rimane consistente

ATLANTA HAWKS-WASHINGTON WIZARDS 120-116 | Rimonta vincente per gli Hawks, che ritrovano matematicamente i playoff dopo quattro anni di assenza e sono in pole position per avere anche il fattore campo al primo turno, portando a 25-11 il record con Nate McMillan in panchina. Sotto i 13 lunghezze a 10 minuti dalla fine, gli Hawks hanno rimontato piano piano fino a trovare il canestro del sorpasso con una sequenza perfetta: stoppata di Capela, contropiede di Young, tripla dall’angolo di John Collins
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Gli Hawks sono riusciti a tenere gli avversari a zero punti negli ultimi due minuti e mezzo di partita, vincendo l’ultimo quarto per 37-25 nonostante una serata opaca per Danilo Gallinari (4 punti e 5 rimbalzi in 23 minuti con 2/5 al tiro). A guidare i padroni di casa sono stati i 33 punti con 8 rimbalzi e 9 assist di Trae Young, seguito dai 20 di Bogdan Bogdanovic, i 17+10 di Capela e i 18 di Collins, a cui si aggiungono gli 11 in 11 minuti del rookie Onyeka Okongwu dalla panchina
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Altra sconfitta bruciante per gli Wizards, i cui ultimi 5 ko sono arrivati con uno scarto complessivo di 10 punti totali, perdendo un’opportunità importante per salire di qualche posizione in vista del torneo play-in. Russell Westbrook ha chiuso con 34 punti e 15 assist, mancando però la tripla doppia con soli 5 rimbalzi e non riuscendo a guidare i suoi nel finale di gara, in cui Washington ha sbagliato gli ultimi otto tiri tentati
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CLEVELAND CAVALIERS-BOSTON CELTICS 102-94 | I Cavs tornano a vincere dopo 11 sconfitte consecutive, salutando il pubblico di casa con una delle poche vittorie di questa stagione travagliata (l’ultima risaliva al 21 aprile). Merito di un parziale di 11-0 a inizio ultimo quarto, salutando nel migliore dei modi sia Anderson Varejao (firmato con un decadale come saluto per la fine della sua carriera) che Tristan Thompson (al primo ritorno da avversario a Cleveland)
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In una serata “vintage” si è anche dato da fare Kevin Love, che ha sfoderato una prestazione d’altri tempi chiudendo col suo massimo stagionale da 30 punti e 14 rimbalzi tirando 10/16 dal campo di cui 6/9 dalla lunga distanza, seguito dai 28 punti di Collin Sexton e i 15 di Isaac Okoro. “Volevo solo vincerne una in casa prima della fine della stagione” ha detto Love. “Non volevo tornare nello spogliatoio con la rabbia addosso. Vincere è sicuramente più divertente”
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Ottava sconfitta nelle ultime undici per gli incerottati Celtics, che oltre a non avere Jaylen Brown per il resto della stagione devono anche fare a meno di Kemba Walker e Marcus Smart per questa partita. Teoricamente con un successo potevano tenere in vita la possibilità di agguantare il sesto posto, ma questa sconfitta — nonostante i 29 punti di Jayson Tatum — li condanna ufficialmente a giocarsi l’accesso ai playoff tramite il torneo play-in contro Charlotte o Indiana

La sconfitta di Boston sul campo di Cleveland apre le porte dei playoff ai New York Knicks (che tornano dopo 8 anni di assenza) e agli Atlanta Hawks (assenti da tre stagioni) senza dover passare dal torneo play-in
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Questa la situazione nelle due classifiche dopo le partite della notte. Ricordiamo che le partite del torneo play-in si disputeranno la prossima settimana tra il 18 e il 21 maggio, con l'inizio dei playoff fissato per il 22
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