
NBA, Zion Williamson fuori dai playoff: i 10 migliori di sempre rimasti a casa
Nonostante le grandi prestazioni che gli sono valse l’All-Star Game, Zion Williamson rimarrà fuori dai playoff con i suoi New Orleans Pelicans, ufficialmente eliminati dalla corsa dopo la sconfitta di questa notte con Dallas. ESPN Stats & Info ha raccolto le migliori stagioni individuali di sempre di giocatori rimasti fuori dalla post-season, e non mancano i nomi illustri di numerosi Hall of Famer

OSCAR ROBERTSON (1960-61) | Una stagione da rookie sensazionale, andando in tripla doppia al debutto e collezionandone 26 in stagione — 14 in più di qualsiasi altra matricola nella storia della lega ancora oggi. Pur chiudendo con 30.5 punti, 10.1 rimbalzi e 9.7 assist di media (a 20 totali dalla tripla doppia di media all’esordio!), i suoi Cincinnati Royals non raggiunsero i playoff con un record di 33-46, mancandoli di una vittoria in una lega che contava su sole otto squadre. Lui venne comunque nominato per il primo quintetto All-NBA e vinse l’MVP dell’ASG

WILT CHAMBERLAIN (1962-63) | Un anno dopo aver rotto qualsiasi record (50 punti di media, 100 punti in una partita, 48.5 minuti a gara…), l’anno successivo Wilt si ripresentò segnandone 44.8 punti a partita, la seconda media più alta di sempre, con 24.3 rimbalzi e 30 cinquantelli in stagione. Non abbastanza però per sopperire agli addii di Paul Arizin (ritirato) e Tom Gola (scambiato), finendo 31-49 — unica stagione in cui Chamberlain non ha raggiunto i playoff in carriera

TINY ARCHIBALD (1972-73) | 34 punti e 11.4 assist a partita, l’unico giocatore nella storia della NBA a vincere il titolo di capocannoniere e di assistman nella stessa stagione. Ancora oggi nessuno ha messo assieme punti e assist (4.539 complessivi) come lui quell’anno, e senza la linea del tiro da tre punti. I suoi Kansas City Kings guidati in panchina da Bob Cousy, però, chiusero con un record di 36-46, complice una difesa disastrosa

KAREEM ABDUL-JABBAR (1975-76) | Alla sua prima stagione con i Lakers "Cap" si presentò con una stagione sensazionale: 27.7 punti, 16.9 rimbalzi, 5 assist, 4.1 stoppate e 1.5 recuperi a partita, vincendo il titolo di MVP della regular season primeggiando sia per rimbalzi che per stoppate. Eppure i gialloviola chiusero con 40-42, mancando i playoff solo per la seconda (e ultima) volta nella sua ventennale carriera. È l’unico MVP ad aver mancato la post-season nella storia della lega

SHAQUILLE O’NEAL (1992-93) | Prima scelta assoluta, giocatore della settimana al suo esordio, All-Star da rookie e ovviamente matricola dell’anno: l’impatto di Shaq sulla NBA fu spettacolare tanto quanto i due tabelloni che ha spaccato, quasi quanto i suoi numeri mostruosi (23.4 punti, 13.9 rimbalzi e 3.5 stoppate di media). I suoi Magic, pur migliorando di 20 vittorie da un anno all’altro, persero il tiebreaker per i playoff con i Pacers, unica stagione in cui Shaq non ha raggiunto la post-season per i successivi 15 anni

TRACY MCGRADY (2003-04) | Dopo 3 playoff consecutivi e con la fresca delusione del 3-1 sprecato contro Detroit, i Magic pensavano di potersela giocare. Invece i problemi alle caviglie di Grant Hill e una partenza da 10 sconfitte nelle prime 11 partite (portando al licenziamento di Doc Rivers) fecero deragliare quella stagione, finendo con il peggior record nella NBA. McGrady ci provò vincendo di nuovo il titolo di capocannoniere con 28 punti (quasi 4 in più dei secondi, Garnett e Stojakovic), 6 rimbalzi e 5.5 assist di media nella sua ultima stagione in Florida

LEBRON JAMES (2004-05) | Al suo secondo anno in NBA James era già giocatore da 27.2 punti, 7.4 rimbalzi e 7.2 assisti di media, migliorando in ogni voce statistica rispetto alla stagione da rookie. Pur arrivando alla pausa per l’All-Star Game con un record di 30-21, i Cavs si sciolsero finendo con 12-19 perdendo gli scontri diretti con i New Jersey Nets, mancando i playoff per il settimo anno consecutivo e portando all’esonero di coach Paul Silas

RUSSELL WESTBROOK (2014-15) | Con Kevin Durant fuori per 55 partite per un infortunio al piede, Westbrook fece le prove tecniche per la seconda parte della sua carriera volando a 28 punti di media e accumulando 11 delle sue 182 triple doppie, nonostante una partenza ad handicap con 14 partite saltate a novembre. Senza KD Westbrook viaggiò a 30.7 punti, 7.7 rimbalzi, 9.1 assist e 2.1 recuperi a partita, perdendo però il tie-breaker nei confronti dei Pelicans in una Western Conference con 7 squadre da almeno 50 vittorie

BRADLEY BEAL (2019-20) | Storia recente: lo scorso anno Beal è diventato il primo giocatore nella storia a tenere 30 punti di media senza essere convocato per l’All-Star Game. Colpa di una difesa tremenda, capace di rendere inutili due partite in fila da 40 punti concedendone 150 agli avversari. Dopo la partita delle stelle Beal firmò altre due gare da 50 punti, perdendole entrambe. Record finale: 25-47, lontani dai playoff pur partecipando alla bolla di Orlando (ma senza Beal rimasto a casa)

ZION WILLIAMSON (2020-21) | Dopo una stagione da rookie da sole 24 partite, quest’anno Williamson è esploso con 27 punti, 7.2 rimbalzi e 3.2 assist di media col 61% al tiro, segnando 2.187 punti nelle prime 85 partite della sua carriera — superato solo da Michael Jordan. I suoi 20.3 punti di media in area sono il massimo dai tempi di Shaq nel 2000, con cui condivide un altro record: è il primo dal 1992-93 a finire in top-10 per punti e percentuale dal campo senza andare ai playoff, come anche Charles Barkley nel 1988 e 1992. Finirà a parlarne a TNT?