
NBA, risultati della notte: show dei "Big Three" e Nets sul 3-1; L.A. pareggia con Dallas
Super prestazione da 104 punti combinati dei "Big Three" di Brooklyn, che approfittano delle assenze di Kemba Walker e Robert Williams (oltre a quella di Jaylen Brown) in casa Celtics per andare sul 3-1. Non bastano a Boston i 40 punti di Jayson Tatum. Leonard e George guidano i Clippers alla facile vittoria su Dallas, con un Doncic frenato fisicamente: serie in parità sul 2-2, esattamente come tra Lakers e Suns, mentre 21 punti di Gallinari guidano Atlanta sul 3-1 contro New York

ATLANTA HAWKS-NEW YORK KNICKS 113-96 | Dura poco più di un tempo la gara-4 che poteva regalare il 2-2 ai Knicks nella serie e che invece potrebbe aver segnato il cammino playoff della squadra di New York. Merito di un Trae Young ancora una volta migliore in campo: 27 punti e 9 assist, 4 triple a bersaglio una più pesante dell’altra e tante giocate che segnano la sfida. È lui a ispirare il 35-22 nel terzo quarto: grazie a quello Atlanta porta la serie sul 3-1 e al Madison Square Garden avrà la prima occasione per chiudere i conti
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Ottima prestazione di squadra per i padroni di casa, che raccolgono anche 22 punti e 8 rimbalzi da John Collins, 12 con 8 rimbalzi e 6 assist di Bogdan Bogdanovic e 11 di Kevin Huerter che con le sue tre triple condanna i Knicks a rinunciare alla potenziale rimonta con un quarto d’anticipo. Una festa davanti al pubblico della State Farm Arena, dove gli Hawks hanno vinto 21 delle ultime 23 gare. E Gallinari? Adesso arriva anche lui

Il n°8 azzurro di Atlanta è chirurgico nello sfruttare al meglio i minuti e i tiri che gli vengono concessi: alla sirena finale sono 21 punti in 25 minuti per Gallinari, con 6/9 al tiro, 8/8 ai liberi e 4 rimbalzi. Lui firma gli otto punti che nel primo quarto che servono agli Hawks per restare avanti prima dell’intervallo lungo e puntella il vantaggio nella ripresa. La migliore opzione a disposizione della squadra della Georgia in uscita dalla panchina
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I Knicks invece hanno davvero poco da salvare in un match in cui hanno faticato più del solito in attacco: Derrick Rose dura un tempo (16 dei 18 punti segnati arrivano prima dell’intervallo lungo), mentre Julius Randle litiga con il ferro in un match in cui nel finale riesce a migliorare le sue cifre e a fermarsi non lontano dalla zona tripla doppia: 23 punti, 10 rimbalzi e 7 assist. Al Madison Square Garden servirà ben altro (positivo RJ Barrett con 21 punti) per provare a evitare l’eliminazione

LOS ANGELES LAKERS-PHOENIX SUNS 92-100 | Vittoria fondamentale dei Suns che riaprono la serie e si riprendono il fattore campo, battendo i Lakers a domicilio in gara-4 grazie a un sontuoso terzo quarto: 27-15 di parziale, approfittando delle enormi difficoltà realizzative dei gialloviola che perdono Anthony Davis causa infortunio all’intervallo lungo e non vanno oltre il 39.5% dal campo di squadra. Phoenix amministra poi nel quarto periodo, trovando negli ultimi minuti tre dei 10 canestri dall’arco per ricacciare indietro il tentativo di rimonta dei Lakers
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La buona notizia in casa Suns è la condizione fisica ritrovata da Chris Paul, determinante con i suoi canestri e le giocate: 18 punti e 9 assist, alla guida di un quintetto tutto in doppia cifra in cui Devin Booker ne segna 17 (15 nel primo tempo) e Deandre Ayton ne aggiunge 14 con 6/8 dal campo e ben 17 rimbalzi. La ciliegina sulla torta invece sono i 17 realizzati da Jae Crowder con 3/8 da tre punti: decisivo in difesa su LeBron e letale nelle fasi cruciali della sfida con i piedi oltre l’arco

I Lakers invece restano con il fiato sospeso a inizio ripresa, quando sono costretti a rinunciare a Anthony Davis lanciando Kyle Kuzma in quintetto: il n°3 gialloviola infatti, rovinato a terra sul finire di primo tempo, lamenta un dolore all’inguine sinistro che soltanto gli esami delle prossime ore potranno circoscrivere con chiarezza - si parla di stiramento, una notizia che se confermata da ulteriori esami condannerebbe AD a terminare in anticipo l’intera serie
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Ai gialloviola non resta dunque che aggrapparsi come al solito a LeBron James, autore di 25 punti, 12 rimbalzi e 6 assist: la sua schiacciata nel primo tempo è un tuffo nel passato per atletismo e bellezza, mentre i canestri nella ripresa sono l’unica speranza che i Lakers conservano fino a 4 minuti dalla sirena. Attorno a lui però nessuno riesce a dargli una mano: il secondo miglior realizzatore è Marc Gasol con 12 punti e 4/6 dal campo in uscita dalla panchina. Impossibile sperare di vincere così una sfida playoff complicata in rimonta

BOSTON CELTICS-BROOKLYN NETS 126-141 | Troppe le assenze da una parte (Boston deve fare a meno anche di Kemba Walker per via del ginocchio e di Robert Williams, oltre a Jaylen Brown), troppo il talento dall’altra. Ecco cosa vuol dire “Big Three”, tradotto in campo: 104 punti in tre (con Harden al suo massimo ai playoff per assist, 18), un record NBA pareggiato dal trio Durant, Irving, Harden, capaci di far registrare un totale toccato solo da altri due terzetti nella storia NBA.
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Kevin Durant è come suo solito immarcabile e chiude da miglior marcatore dell’incontro dopo una serata da 42 punti che lo vede perfetto tanto da oltre l’arco (3/3) che dalla linea dei tiri liberi (11/11). In generale dal campo il n°7 di Brooklyn chiude con un ottimo 14/20 (70%) e ai punti aggiunge anche 7 rimbalzi, 5 assist e 2 recuperi in 40 minuti di gioco. I suoi 17 punti nel primo quarto eguagliano un record dei Nets (appartenuto a Kenyon Martin) per maggior numero di punti nei primi dodici minuti di una gara
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“Lui è Kyrie Irving: non aveva avuto una buona gara-3, sapevo che avrebbe reagito con una gran partita”. Così coach Nash commenta i 39 punti (con plus/minus di +15) messi a segno da Irving in gara-4, che chiude in doppia doppia grazie anche agli 11 rimbalzi. Buone anche le sue percentuali di tiro: 11/24 quelle totali, sfoggia un ottimo 50% da tre punti (6/12) e anche lui come Durant è perfetto dalla lunetta, con 11/11 (tutti i Nets sbagliano un solo libero, chiudendo con 29/30)
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Jayson Tatum senza le altre due star della sua squadra (Brown e Walker) sa di essere chiamato a fare gli straordinari, proprio come in gara-3 chiusa con 50 punti. Non bastano invece stavolta i 40 messi a segno presentandosi in lunetta 17 volte (e segnando tutti i 17 liberi) cui ha aggiunto un buon 10/22 dal campo, con 3/7 da tre punti. Ci sono anche 7 rimbalzi, 5 assist e 2 stoppate a completare la sua partita, ma Tatum a parte Boston ha 16 punti a testa da Marcus Smart e Evan Fuournier che però non pareggiano la potenza di fuoco dei “Big Three” di casa Nets

DALLAS MAVERICKS-L.A. CLIPPERS 81-106 | Il carattere, proprio quello spesso messo in discussione ai Clippers, è il segnale più positivo che emerge da L.A. dopo le due gare disputate a Dallas, chiuse con due vittorie per impattare la serie sul 2-2. A guidare la squadra di coach Lue la coppia di superstar Leonard-George, con il secondo che manda a bersaglio 18 dei suoi 20 punti nel primo tempo (chiuso avanti dagli ospiti, 61-45), prima di cedere il testimone al suo compagno. La difesa dei Clippers tiene Dallas al 35% al tiro, con solo 5/30 dalla lunga distanza
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Mostruosa la prestazione di Kawhi Leonard, che sbaglia 4 tiri in tutta la sua partita, chiudendo con 11/15 dal campo (compreso un 2/3 dall’arco) e 5/6 dalla lunetta. Il totale è di 29 punti, cui aggiunge però anche 10 rimbalzi per la doppia doppia ma anche 3 assist, 2 recuperi e 2 stoppate, una di quelle gare in cui domina in ogni aspetto del gioco come solo lui (e pochi altri) sa fare. Il suo +27 è il miglior plus/minus di squadra
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A tener banco in casa Mavericks sono le condizioni di Luka Doncic, in dubbio prima del via per un dolore cervicale (spalle e braccio): lo sloveno appare fortemente limitato, come conferma il suo allenatore, anche se il diretto interessato smentisce (“Ero al 100%, ho solo giocato male”). Il n°77 di Dallas chiude con 19 punti, 6 assist e 6 rimbalzi ma 1/7 da tre punti e 0/5 dalla lunetta (è di 13/32 il deludente bilancio ai liberi da inizio serie). I 18 di Kristaps Porzingis e i 12 di Boban Marjanovic dalla panchina non bastano ai padroni di casa per battere L.A.