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NBA, Paul George si prende una rivincita: "Verso di me troppe critiche: è un fatto"

NBA
©Getty

Alza il livello della sua prestazione nella gara più importante dell'anno, alza anche il volume della sua voce nel post-partita: "Eccessive le critiche verso di me? Credo onestamente di sì. Ma non importa: non pensate che le stia a sentire. Io scendo in campo e gioco, e questa è una squadra che si esalta nei momenti più difficili". E anche DeMarcus Cousins ha due cose da dire a chi critica dietro una tastiera il n°13 di L.A.

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Coach Lue continua a migliorare il suo record in panchina nelle gare in cui la sua squadra fronteggia un'eliminazione (10 vinte, 2 sole perse), ma questa volta il merito è ascrivibile soprattutto a un giocatore: Paul George. "Volevano eliminarci? L'idea era di fargli sudare sul campo l'impresa. Siamo scesi in campo con questa mentalità - racconta l'eroe di gara-5, chiusa al suo massimo in carriera ai playoff, 41 punti - senza indietreggiare di fronte alla sfida. Di certo non avremmo gettato la spugna: avrebbero dovuto batterci". E invece i Suns non ce l'hanno fatta, principalmente perché George - 15/20 al tiro in serata, contribuendo anche con 13 rimbalzi e 6 assist, non gliel'ha permesso. E dopo una prestazione del genere, la versione "Playoff P" di George si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: "La gente può giudicarmi come vuole, ma non pensiate che le loro critiche mi interessino. Io scendo in campo e gioco, pensando sempre e solo a dare il massimo". E quando gli viene chiesto se pensa di venir preso di mira troppo rispetto al resto dei giocatori - alla luce di una carriera senza dubbio stellare - Paul George non si nasconde: "Sì, penso di sì. Penso sia la verità. Non credo sia la mia opinione: è un fatto. Fa parte del mio ruolo, è una conseguenza di tutto ciò, probabilmente. Non posso farci niente, se non cercare di dominare comunque ogni gara anche quando magari il tiro non mi entra". 

Cousins: "Come si fa a 'trollare' un giocatore come Paul George?"

Critiche (eccessive) che non trovano ragione neppure secondo DeMarcus Cousins, al solito vocale nel prendere le difese del suo compagno di squadra: "Lo trollano in continuazione online e giuro che non ne capisco il motivo", afferma Cousins. "Oggi a comandare la narrative è Internet e la cosa sta assolutamente sfuggendo di mano. Paul è uno dei giocatori più speciali ad aver mai giocato a questo sport: rendetegli i giusti onori, celebratelo come merita". A maggior ragione dopo una gara in cui George ha segnato 30 dei suoi 41 punti nel secondo tempo (20 nel solo terzo quarto), spingendo i suoi a gara-6, da disputare sul parquet amico dello Staples Center. "Ci esaltiamo in momenti come questi, diventiamo ancora più squadra, siamo ancora più uniti. Questa è una squadra di duri, giocatori che danno sempre il massimo in campo: quando sai di aver dato tutto, sei pronto ad accettare qualsiasi risultato", le parole di un George che nei playoff guida anche la classifica per il numero di minuti giocati (735 in 18 gare, di gran lunga il n°1). E che ora sarà chiamato ancora una volta a guidare i suoi anche in gara-6, per inseguire il sogno di una clamorosa rimonta da 1-3. Phoenix Suns permettendo. 

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